Euroleague Man of the week: Gigi Datome, notte da sultano a Istanbul

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E’ un ritorno quello dell’ala sarda nella nostra rubrica, Datome è stato uno dei volti più nitidi del successo biancorosso sul Bosforo e merita a nostro parere ancora una volta un importante tributo, dopo l’ennesimo zampino allungato su una gara così importante.

La prova dell’ex Fenerbahçe è stata un distillato di pulizia e di incisività, con un insieme di giocate dal coefficiente di difficoltà e dal peso specifico davvero straordinari. 14 punti che, da soli, racconterebbero solo parzialmente il valore del quale sono stati espressione.

Datome - Eurodevotion

Si sa, la metropoli turca per Datome ha un’aria diversa. Tra l’altro, affrontare la squadra rivale di tante battaglie durante il suo passato turco aggiunge sicuramente ancora più sapore a una partita che era a tutti gli effetti un match di cartello di Eurolega, oltre che un importante spartiacque per il posizionamento playoff.

Il talento di Montebelluna ha risposto presente, sulla falsa riga di un trend stagionale che non è per nulla casuale.

Ricordiamo infatti che l’Olimpia è 6-0, imbattuta, nel computo delle sfide contro le tre avversarie di Colonia. Datome in queste sei partite è stato presente in quattro e soltanto nella prima stagionale contro il CSKA non è andato in doppia cifra, poi è seguito un trittico di prestazioni di spessore che sono culminate con quella di giovedì sera.

Con Il Barcellona in casa, 17 punti spettacolari e assolutamente decisivi, con l’Efes al Forum, una staffilata da 11 punti e, questa settimana, una giusta media dei 14 che ha realizzato contro il team di Ataman alla Sinan Erdem.

Per fotografare quindi un ruolo, quello di Datome, che è spesso molto discusso e ambiguo, reputo alquanto interessante rievocare le parole su di lui di Brad Stevens, santone del basket NBA e all’epoca delle dichiarazioni (2015) allenatore dei Boston Celtics, pronunciate nel momento in cui l’italiano stava finalmente ritagliandosi una sua dimensione in squadra.

E’ uno dei migliori tiratori che abbia mai visto. Ha giocato più partite bene dandoci una mano a vincerle, poi magari qualche altra partita non l’ha giocata. Ma non ha mai detto una parole oltre quella di incitare la squadra. E’ sempre pronto, lavora sempre al massimo, ad un livello a cui tutti dovrebbero aspirare.

E dov’è il punto di incontro?

Datome si è dovuto riabituare, in questa fase della sua carriera, per motivazioni fisiche, anagrafiche e tecniche, a un ruolo più marginale che per certi aspetti può ricordare quello che aveva in NBA. Certo, con uno status e una realtà cestistica, che qui è diametralmente opposta.

Il minutaggio è molto altalenante, e non capita di rado che Datome non trovi spazio nelle rotazioni europee di coach Messina, in ogni caso la sua risposta è sempre la stessa: mai una parola fuori posto, un costante sostegno alla squadra e il duro lavoro.

Poi, quando ce n’è occasione o necessità, tutta la naturalezza che possiede nell’esecuzione di un fondamentale come il tiro esplode e regala incredibili soddisfazioni. Soddisfazioni che si traducono in canestri, punti che scaturiscono ben oltre che dalla perfezione estetica, ma arrivano dall’opportunità scientifica delle scelte e dalla sensibilità emozionale dell’annusare i momenti culminanti e saper colpire con cinismo e coraggio.

Chiaramente Datome non può più essere quello di qualche anno fa, nè poter garantire un’affidabilità fisica completa. Non ci possiamo attendere da lui una difesa reattiva, nè un poster nel traffico sul centro avversario, però parimenti serate come questa dimostrano che non sia possibile dubitare che nei momenti caldi, quando sta bene, lui c’è sempre o, quantomeno, difficilmente si nasconde.

Un’altra notte da re o, meglio, da sultano, per uno degli italiani più grandi che abbiano mai toccato un parquet di Eurolega.

Ci spostiamo a questo punto verso il focus che ci impone la menzione d’onore di questa settimana, nella quale non possiamo esimerci dal ratificare un prestigiosissimo quanto inaspettato doppio successo del Maccabi sulle ben più quotate Olimpia e Real nei più recenti turni d’Eurolega.

Questa versione migliore della squadra israeliana ci coinvolge quindi in un elogio a un personaggio che non era mai finora passato sotto le luci della ribalta, il timoniere dei gialli Abi Even.

Da quando è stato promosso sul pino di Tel Aviv, dopo l’estemporaneo e inaspettato esonero di Sfairopoulos, la storica powerhouse ha riacciuffato il treno playoff e pare ormai sempre più probabile che possa essere una delle inviate al grande ballo della post-season.

Escludendo l’ormai ripetitivo disclaimer che è quello che ci ricorda degli squilibri portati dalla variazione di classifica successiva allo scoppio del conflitto ucraino, i meriti ci sono eccome, dopo che sono arrivate tre ottime vittorie nelle ultime quattro uscite. Risultati che vanno a comporre un discreto bilancio complessivo di 3-2 per l’ex vice del tecnico greco.

Una squadra disfunzionale nelle mani di un coach preparato, ma apparso in difficoltà nella gestione, aveva prodotto una versione insipida del Maccabi, ora l’avvento di un allenatore privo di sconfinata personalità, di particolare caratura o curriculum, è venuto buono proprio perchè questi elementi gli hanno consentito di agire come normalizzatore, specialmente in un ambiente conosciuto per ospitare tanti galli nel proprio metaforico pollaio.

Finora Even ha fatto un ottimo lavoro nel canalizzare gli entusiasmi dell’ambiente e nel concedere libertà ai vari fumantini componenti della rosa, di modo che possano esprimere il più possibile il loro talento senza grandi vincoli e alimentarsi dell’energia e del flusso che possono creare, anche in una maggiore rendita difensiva, che è stata la grande notizia della settimana e ha avuto conseguenza in punteggi relativamente calmierati dai propri professori.

Di riffa e di raffa, il Maccabi rischia seriamente di fare ritorno alla post-season e, magari, potrebbe manifestarsi l’eventualità di una sfida davvero suggestiva all’Olimpia di Datome, un remake della pazzesca serie che aveva opposto le due rivali nel 2014…

Photo credit: Olimpia Milano Flickr, Maccabi Tel Aviv Facebook

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