La notte di Tel Aviv tra sensazioni, esagerazioni e prove del nove in arrivo

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Tel Aviv ci ha regalato una notte di Eurolega dalle sensazioni spesso opposte. Simone Scotta, inviato di Eurodevotion alla Menora Mivtachim, le ha vissute da vicino.

Sensazioni miste a Tel Aviv, dove il Maccabi ha giocato e vinto questa sera contro l’Armani Exchange. Gli up&down, è espressione che si ripete tra gli addetti ai lavori e tra chi segue più da vicino la squadra e sottolinea più i secondi, prima della partita. 

L’inizio di Milano aiuta: il Maccabi gioca deciso, anche Wilbekin piega le gambe in difesa, la panchina di Milano invece ha poco impatto (fa piacere rivedere Shields giocare tanti minuti), Keenan Evans conferma di essere un piccolo Kawhi (un Kawhi che sorride, mi dicono) e una piacevole gemma all’interno di questa Eurolega. Esagerazioni da fine Marzo? Chi lo sa.  

Una “giocatina” di Reynolds si candida a “dunk of the season”…

Ziv pecca di generosità un paio di volte, si prende un urlaccio da Williams e un fischio poco generoso nei suo confronti: aiuta mentalmente Milano a rientrare. Primi quindici/sedici minuti di partita ottimi del Maccabi, a Milano ne bastano quattro /quattro e mezzo per essere lì. 40-37 a fine primo tempo, con Milano che in qualche modo trova un canestro di Hall (il migliore dei suoi, con Melli, nei primi due quarti). 

Intanto Nunnally sembra essere la pecora nera della squadra, colui contro cui si scaricano i down di cui sopra. Tra chi si augura di rivederlo presto ad Ashdod (dimenticabile città e squadra a sud di Israele, in cui giocò anni fa ad inizio carriera) e chi spera che senta aria di rivincita contro Milano. Non demerita questa sera, anzi.

Terzo quarto pasticciato di Milano, con Melli che gioca per due e troppa sufficienza in un paio di situazioni. La Menorah Mivtachim si scalda, Khyri Thomas dimostra di essere un buon giocatore, pochi fronzoli, un paio di triple, buona difesa. Il palazzo sembra pre-pandemia, con poche mascherine o mal-indossate e tanta voglia di cantare: ci sta, dopo due anni e una serata cosi. 

Sulla schiacciata di Ziv, ancora lui, il palazzo esplode 66-48 (in realtà già sul canestro precedente, il volume non era male). Messina continua con Jerian Grant, recupera Ricci, Hall (a cui sembra non voler rinunciare praticamente mai), Tarcewski per contenere Reynolds – qualcuno dice perché non lasciare Kyle (Hines,ndr) su Reynolds? 

Sul 72-53 la partita sembra veramente andata, Reynolds lotta e si guadagna il fallo sul povero Ricci. Il Maccabi di stasera sembra difficile non vederlo tra tre settimane ai playoff: tra meno di 48 ore ulteriore banco di prova contro il Real Madrid. 

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