Scariolo: con Hackett e Shengelia abbiamo acquistato esperienza e qualità

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Sergio Scariolo ha rilasciato un’intervista a Paolo Bartezzaghi della Gazzetta dello Sport.

Ecco le parole del coach bianconero reduce dalla bella rimonta contro la Reyer:

Come sta la Virtus?

Da agosto è in fase di transizione con porte girevoli e giocatori che entrano e escono. L’arrivo di Hackett e Shengelia puntella il roster con esperienza, mestiere e forza mentale che di partenza la squadra non aveva a questi livelli. E poi senza Udoh e Abass si sono persi subito due pilastri difensivi.

Come si è inserito Hackett?

Ha esperienza di grande squadra, maturità, capacità di prendere decisioni in attacco senza essere James Harden. Rinforza la squadra in aspetti in cui era deficitaria. Queste qualità gli sono riconosciute dal gruppo che gli ha riservato un’ottima accoglienza.

Cosa cambia nelle gerarchie degli esterni?

Limita la dipendenza da 2/3 giocatori che per infortuni o cali di forma possono condizionare la competività della squadra.

E l’impatto di Shengelia?

Potrei dire le stesse cose di Hackett.

Serviva un lungo con queste caratteristiche?

Siamo stati più di tre mesi senza l’ala titolare. Un ragazzo in crescita come Alibegovic ha fatto del suo meglio e a volte anche bene. Toko ha dimostrato di essere di alto livello. E credo che possa giocare minuti di grande qualità anche da centro.

scariolo, virtus/eurodevotion

Domenica la Virtus ha vinto contro Venezia dopo esser stata sotto di 22 punti: gli alti e bassi si spiegano con i tanti cambi all’interno della squadra o c’è dell’altro?

Solo per i cambi nel roster e all’eccessiva dipendenza da 1/2 elementi. Comunque guardando la classifica siamo in testa con Milano, quindi vedo più alti che bassi. Mi pare che spesso si tendano ad enfatizzare più i bassi che gli alti.

E in Eurocup?

Dove il livello è più alto abbiamo pagato la costante menomazione e il fatto di essere partiti con 12 giocatori. Una scelta nata da un mio errore di valutazione, non ero un tifoso dei grandi roster. Ho imparato che le grandi squadre devono avere 16/18 giocatori per mettersi al riparo dai problemi.

Come si affronta un playoff di Eurocup?

L’importante è come arrivarci. Fisicamente non dipende solo da noi, mentalmente e tatticamente si. Devi competere con la massima determinazione e durezza. Mi auguro che questa formula duri solo un anno.

Tempi di recupero di Abass?

Ancora lunghi, non vanno presi rischi stupidi. La priorità è il recupero totale di un giocatore importante per il futuro della società.

Come va Mannion?

Mannion è uno dei nostri play dietro i titolari Hackett e Pajola. Dovrà essere pronto ad approfittare delle opportunità, anche in un altro ruolo. Gli è stata fatta una fretta anormale. Ho grande fiducia in lui a medio termine.

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