Frecciarossa Final Eight Preview | Milano-Brescia, la prima semifinale di Pesaro

1 0
Read Time:5 Minute, 19 Second

Stasera alle 18.15 andrà in scena la prima delle due semifinali della kermesse di Pesaro, scaldano i motori l’Olimpia Milano e la Leonessa Brescia che saranno protagoniste di un matchup di vertice

Superato entrambe con vittorie convincenti i quarti di finale – Milano ai danni di Sassari e Brescia a scapito di Trento – adesso, sulla strada per il trofeo di metà stagione, le compagini di Messina e di Magro si trovano a sfidarsi in un confronto tra due delle squadre più in salute in Lba, a livello di recente rendimento.

Milano - Eurodevotion

L’Olimpia ha cominciato benissimo il 2022 (13-2), mentre Brescia cavalca una striscia di nove vittorie, cominciata proprio dopo la sconfitta esterna del Forum datata 12 dicembre, nell’unico precedente stagionale tra Milano e la Leonessa.

Eurodevotion allora prepara la grande sfida di stasera con un’analisi puntuale sulle virtù dei due team e sulle possibili chiavi che possono portarle alla finale. Buona immersione!

Brescia, gli ingredienti per il miracolo

Certo, si sa, tentare la sfida all’Olimpia è impensabile, quasi presuntuoso, visto che si tratta di una delle migliori squadre del continente e che, Bologna permettendo, nell’ultimo biennio ha presentato la sua forte candidatura come potenza egemone nello stivale italico.

E’ vero anche, però, che la Germani è, come ricordato da Mario Fioretti, la squadra del momento in Lba, i ragazzi di Magro stanno vivendo un momento di ebrezza bacchica dal quale è dura destarli.

Guai però a limitare l’analisi dell’ascesa del club lombardo soltanto al versante emotivo, che certamente è stato importante nella svolta stagionale, ma poggia le basi su un roster di valore e divinamente orchestrato dall’ex assistente di coach Diana.

Il team costruisce le sue vittorie grazie al terzo miglior offensive rating (114,1) e difensive rating (107,1) della Serie A, appena dietro alle due corazzate Virtus e Milano, ma soprattutto è trascinata dal duo di guardie più scintillante della penisola, composto da Mitrou-Long e Della Valle.

Tanto inchiostro si è speso su questa coppia, e tanto già abbiamo detto su di loro. Non serve richiamare per l’ennesima volta la portata del loro impatto sulla stagione di Brescia, ma giova forse raccontare anche nei numeri quanto rivestano il ruolo di sorgenti principali di tutti i vantaggi creati dalla Leonessa.

Non è un caso che siano entrambi nella top 10/15 della Lba per usage percentage, una statistica che misura il coinvolgimento nel gioco durante i minuti in campo dell’interprete in esame. Dato che è di 29,2 nel caso del canadese e 26,3 nel caso del nativo di Alba, insomma parliamo di un numero vertiginoso di possessi gestiti dalle sapienti mani del talentuoso back-court bresciano.

Al di là di queste considerazioni, che per quello che il campo ci dice già da tanto tempo possono apparire banali e persino ovvie, la parola chiave per il successo della Leonessa è una solo una: incoscienza.

L’incoscienza di credere in un successo impossibile, imprescindibile in una Coppa che ha spesso regalato sorprese, l’incoscienza di entrare in campo senza pressioni e freni inibitori, ma, soprattutto, l’incoscienza necessaria proprio nell’interpretazione tecnica della sfida.

Correre, esaltarsi e volare sulle ali dell’entusiasmo sarà fondamentale. Una squadra che ha il quinto pace (73,3) più alto della Lba e che ha uno dei suoi leader in ADV deve fare affidamento sull’irrazionalità e sulla spinta propulsiva della transizione. Questo porterebbe Milano fuori dalla sua confort zone e permetterebbe di eludere la morsa della difesa a metà campo dell’Armani Exchange.

Proprio perché conosciamo Milano, sappiamo bene quanto questa solidità sia fattore identitario, perciò per Brescia riuscire a tradurre in fatti ciò che pare sulla carta così lineare e logico non sarà facile, ma renderlo realtà sarebbe una dimostrazione di valore incredibile.

Milano, cosa serve per imporre il dominio

Se la Leonessa può vantare l’ottimismo della volontà, l’Olimpia invece deve far suo l’ottimismo della ragione.

Ragione che ci ricorda ancora una volta come la squadra di Messina sia una vera fuoriclasse per il campionato italiano, prima sia per offensive rating (119,9) e difensive rating (100,2), capace di vantare un talento, un’esperienza e una fisicità che Brescia difficilmente può pareggiare.

Sappiamo oltretutto bene che Milano questa stagione, quando ha risposto presente in difesa, ha sempre vinto. E allora l’obiettivo non può che essere ancora una volta mettere i bastoni tra le ruote alla manovra di Magro e i suoi giocatori. Il primo punto della lista? Il controllo del ritmo, l’evitare di lasciare briglie sciolte alla fantasia e alla follia degli interpreti bresciani.

L’Olimpia è nettamente ultima per pace del campionato (68,1) ed è maestra nell’addormentare i bollenti spriti degli avversari, come ha dimostrato diverse volte anche in Euroleague. Ma il compito difensivo non si esaurisce qui, sarà importantissimo imbrigliare il duo di esterni della Leonessa, cercando di prevenire in tutti i modi il loro entrare in striscia, letale, che li renderebbe variabili impazzite nel piano partita biancorosso.

Brescia non è certo soltanto Mitrou-Long e Adv, è chiaro, ma un sistema impostato su quel tipo di numero di possessi affidato all’interpretazione della coppia di riferimento soffrirebbe inevitabilmente una difficoltà degli stessi nella creazione di gioco. In particolare visto che sotto canestro Brescia non dispone di lunghi particolarmente talentuosi, nè capaci di creare attacco in proprio. Mani addosso sportivamente e marcature ad hoc sul duo le più banali soluzioni.

Milano ha già dimostrato di saper superare altre squadre che condividono con Brescia una simile struttura nel “manico”, anche se a livelli diversi, come l’Efes o l’Asvel, ma conosce di conseguenza anche l’estrema difficoltà nel dover fronteggiare questo tipo di backcourt che moltiplica, chiaramente in rapporto al talento dei singoli interpreti, la pericolosità della produzione offensiva.

L’attacco dovrà invece cercare di evitare il ristagnamento del pallone e trarre beneficio della riuscita difensiva. Brescia è infatti solita alimentare l’ardore della sua retroguardia con la fiducia data dalla continuità e dall’efficacia realizzativa.

In più, utilizzare la fisicità, sia vicino a canestro, sia nel coinvolgere gli esterni avversari nei cambi, può risultare determinante, così come la capacità di attaccare con diligenza gli anelli deboli della line-up di Brescia. Ma, soprattuto, sarà necessaria solidità mentale per procedere a gonfie vele verso l’obiettivo più grande.

Attendiamo, come sempre, il campo, giudice supremo che saprà mettere alla prova queste nostre previsioni e stupirci con chiavi inedite e con l’irrazionale meraviglioso che contraddistingue da sempre il gioco più bello del mondo.

Photocredit: olimpiamilano.com e pallacanestrobrescia.it

Happy
Happy
0 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Copa del Rey, semifinali scontate in vista del “clásico"?

Copa del Rey all’appuntamento con le semifinali. Alle 1830 Real v Tenerife, alle 2130 Barça v Murcia. Tavola apparecchiata per un altro “clàsico” da titolo? Suvvia, lo pensano tutti o quasi: sabato di accompagnamento all’ennesimo “clàsico” che assegnerà un titolo prestigioso. E’ così? Senza scomodare il maestro Giordani e quel […]
Copa del Rey

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading