Sassari, una F8 da onorare tra mille difficoltà

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Il focus sulla Dinamo Sassari.

La Dinamo Sassari anche quest’anno è tra le magiche 8 delle Final Eight di Coppa Italia.

Decima presenza per i sardi nel tabellone della kermesse, un vero e proprio segno di costanza nonostante i vari ostacoli che sono sbucati.

La stagione

Una stagione nata nel segno della rivoluzione, con la partenza di Gianmarco Pozzecco, gli addii di totem come Miro Bilan e Marco Spissu e gli arrivi di coach Demis Cavina, Christian Mekowulu ed il cavallo di ritorno David Logan.

L’inizio però non è stato dei migliori, con Burnell che fatica a ritrovarsi dopo la sontuosa stagione precedente così come Bendzius, due dei pochi confermati.

Da qui nascono le prime crepe, con Mekowulu che rende molto al di sotto delle aspettative e viene lasciato fuori più volte per scelta tecnica.

Senza dubbio, anche l’avere un roster relativamente corto per due competizioni ha influito sulle energie, tant’è che la campagna europea in Champions League si è conclusa con un record di 1 vittoria in 6 partite.

Dopo una serie di brutte prestazioni in entrambe le competizioni iniziano le prime operazioni di mercato, via coach Cavina, dentro coach Piero Bucchi, l’altro cavallo di ritorno Kruslin e soprattutto Gerald Robinson, vero ago della bilancia della stagione sassarese.

Sono proprio i due ex Virtus Roma Bucchi (oggi rinnovato fino al 2025) e Robinson a ribaltare la stagione, il primo dalla panca come sa spesso fare, il secondo in cabina di regia.

Si raggiungono le F8 appena in tempo prima dell’arrivo di altri problemi di diversa natura.

Scoppia infatti un focolaio di Covid dopo la dominante vittoria su Brindisi che manda in quarantena la squadra per quasi tutte le prime 2 settimane di febbraio, fino al 13.

Il weekend pesarese

Già, le Final Eight di Pesaro.

Se esserci arrivati è un buonissimo traguardo visto il percorso, non si può certo dire che buono sia l’avversario dei quarti di finale.

La sfida con l’Olimpia si preannuncia di base a pronostico chiuso, ancor di più purtroppo visti gli ultimi avvenimenti.

Ma i sardi si sa, son duri a morire e daranno certamente il 100% e oltre.

L’obiettivo per queste Final Eight è sostanzialmente quello di divertirsi sperando, chissà, nel miracolo.

Miracolo che contro Milano peraltro, è gia avvenuto…

#angolostats

Il quarto tra Milano e Sassari rappresenta una sfida tra due realtà abbastanza simili nel modo di affrontare le partite.

Milano in campionato ha un tipo di approccio decisamente più aggressivo rispetto a quello più compassato dell’Eurolega, come dimostra l’offensive rating (prima in questa classifica, 117.1 pt per ogni 100 possessi, fonte hackastat), mentre Sassari non è assolutamente da meno.

La compagine isolana ha infatti un offensive rating di 110.9, piazzandosi al quinto posto della graduatoria.

La vera differenza tra le due squadre è nell’altra metà campo, dove il defensive rating raggiunge dimensioni enormi.

Infatti se Milano subisce 97.9 punti per 100 possessi, Sassari ne subisce ben 111.7, quart’ultima in questa classifica, la peggiore tra le 8 qualificate (peggio solo Fortitudo, Pesaro e Varese in LBA).

Si può presumere quindi che l’obiettivo principale di Sassari sarà quello di stringere le maglie in difesa, sperando in una buona se non ottima serata al tiro se si vuol avere qualche chance di guadagnarsi la semifinale.

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