Final Eight Coppa Italia, come ci arriva la Virtus Bologna?

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La domanda presente nel titolo a cui dobbiamo rispondere non è per nulla semplice: difficile descrivere e valutare senza difficoltà quello che è lo stato di forma della squadra bianconera.

Sarebbe più facile rispondere se si parlasse dei grandi rivali, ovvero dell’Olimpia Milano. I biancorossi, infatti, arrivano alla competizione che si svolgerà a Pesaro in uno dei migliori momenti possibili forti dell’ultimo periodo di successi netti.

Ma la Virtus? Cerchiamo di andare per gradi, soprattutto partendo dalla questione infortuni. In teoria, non dovrebbe essere sempre l’argomento primario nell’analisi della condizione di una squadra, ma purtroppo quest’anno lo è per i virtussini, la cui infermeria è stata sempre molto affollata.

Fatta eccezione per i lungodegenti Udoh e Abass, Sergio Scariolo a Pesaro dovrebbe ritrovare Milos Teodosic e Kevin Hervey…insomma, non due nomi qualunque. Riaverli per la Virtus farebbe tutta la differenza del mondo. In questo periodo di assenza del play serbo, si è visto quanto i bianconeri dipendano proprio da Teodosic in quanto a fluidità di manovra e leadership. Ma in tutti questi mesi si è sentita tanto anche la mancanza di Hervey nella posizione di “4” , spot in cui la Segafredo, soprattutto in Europa, spesso ha subito la fisicità avversaria in assenza dell’ex Kuban.

Ovviamente sarà necessario vedere la condizione in cui torneranno Teodosic ed Hervey, ma già riaverli è un plus inestimabile. Ed è anche un importante fattore mentale e soprattutto per una delle prime volte in stagione, Scariolo potrebbe giovare di quasi tutta la rosa al completo.

Milos Tedosic, la sua assenza in campo è lampante

Qual è lo stato di forma della Virtus?

Il 2022 dei virtussini non è stato entusiasmante: non tanto dal punto di vista dei risultati, ma delle prestazioni. In campionato la vittoria è sempre arrivata anche quando sofferta, mentre in coppa c’è stato qualche scivolone di troppo contro Ulm e Buducnost culminato col terzo KO consecutivo di Valencia. Anche le prestazioni, in ogni caso, spesso non hanno convinto fino in fondo, ma le attenuanti sono tante, tantissime. I continui infortuni che hanno attanagliato la squadra di Scariolo non hanno mai permesso al coach di lavorare col gruppo al completo, in più i casi di covid a singhiozzo hanno ulteriormente aggravato questa situazione.

E’ normale che, viste le premesse, poi sia difficile esprimere in campo un gioco ad alto livello qualitativo e che rispecchi il reale valore della squadra. Ecco, questo il bicchiere mezzo vuoto.

Ora il bicchiere mezzo pieno. E’ vero che la Virtus è caduta in terra valenciana, ma contro una vera e propria corazzata ha offerto una delle migliori prove stagionali. Per tre quarti infatti si è vista una buona fluidità di palla in attacco (quella dei mesi migliori) e soprattutto una grande difesa che spesso ha imbavagliato l’attacco taronja. Da quella prestazione difensiva i bianconeri dovranno ripartire perché se si riconfermerà anche nelle prove avvenire allora sarà tutto diverso. In positivo.

Poi, andando un po’ nello specifico, quali possono essere le chiavi? Ovviamente dai due che rientrano non ci si aspetta immediatamente un impatto decisivo: avranno bisogno di tempo per ritrovare le sensazioni giuste, anche se il mago serbo potrebbe fin da subito tornare con alcune delle sue fiammate. Ci si attende, d’altro canto, un Belinelli più lucido ora che le scorie da covid dovrebbero essere eliminate; un Sampson incisivo in difesa e propositivo in attacco come visto a Valencia (magari con qualche ingenuità in meno), i soliti Cordinier , Pajola e Weems trascinatori, la presenza giganteggiante del sempre più solido Jaiteh e magari anche qualche strappo offensivo in più di Mannion ora che finalmente sta riuscendo a vedere il campo con continuità.

Insomma, saranno importanti tutte queste cose, molte delle quali viste per lunghi tratti a La Fonteta e che saranno quelle che dovranno vedersi sempre di più col passare dei giorni ora che si entra lentamente nella fase calda della stagione.

LBA Virtus Bologna Mannion
La Virtus attende il migliore Mannion

Gli obiettivi

L’obiettivo rimane solo uno: vincere. Anche se l’Olimpia arriva a Pesaro con il favore dei pronostici e con uno stato di forma decisamente migliore. Però le aspettative riguardo questa Virtus sono sempre altissime e allora non si può che guardare agognanti verso il possibile secondo trofeo stagionale, dopo la Supercoppa vinta ad inizio stagione.

Le gare della Vitrifrigo Arena, poi, saranno importanti anche perché le partite secche hanno un sapore ed un peso specifico diverso: approcciarle bene sarà quindi un test importante in vista della fase finale di EuroCup che avrà proprio questa formula ad eliminazione diretta. Insomma, prendere confidenza con il format affascinante e crudele del dentro-fuori non può fare che bene.

Per gli appassionati del gioco c’è grande attesa per quello che potrebbe essere l’ennesimo atto tra Olimpia e Virtus, se i tranelli rappresentati soprattutto da Brescia e Tortona saranno superati. Ecco allora che per i virtussini si presenta l’occasione per riprendere quella continuità di successi e prestazioni positive che da un po’ manca facendo propri e incanalando tutti gli stimoli che una competizione come la Final Eight può dare.

(Credits photos: profilo Twitter Virtus Bologna)

About Post Author

frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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