Real-Barça è monologo catalano. Madrid fatto a pezzi con un Lapro stellare

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Real-Barça, prima contro seconda, una rivalità storica come nessun altra: la notte del Wizink Center è stata notte da “clàsico”.

Serata di Eurolega ai massimi livelli, serata della partita più affascinante che esista nella pallacanestro continentale.

Al Wizink Center è tempo di “clàsico” e, come sempre, i significati sono tanti.

Il Barça ci arriva forte dei due ultimi successi, tra Eurolega e Liga, il Real però ha fatta sua l’unica gara stagionale in chi si assegnava un trofeo sinora, la finale di Supercopa a Tenerife.

Sono cambiate tante cose da quella sfida estiva, ma non l’altissimo livello delle due contenenti, che affrontavano la partita da prima e seconda nella classifica della massima competizione continentale.

Il verdetto ha premiato il Barça e lo ha fatto in maniera netta ed inequivocabile. Oggi, e sottolineiamo oggi visto come cambia il vento in questa stagione, i blaugrana paiono superiori. Solo poche settimane fa ci pareva tutto l’opposto…

68-86 che vuol dire sesta vittoria consecutiva sul parquet dei rivali eterni tra tornei nazionali e continentali.

Imprevisto, brutale, senza appello: il “clàsico” si è chiuso dopo pochissimi minuti di gioco.

8-28: ANCORA?

Dopo i drammatici primi due quarti ad Istanbul il Real inciampa in altri 10 minuti da incubo in cui costruisce poco e male, finendo nelle fauci della difesa avversaria, peraltro concedendo una serie di tiri troppo facili per una gara di questo peso. a 5’58” del secondo periodo il tabellone dice 14-40 e l’imbarazzo c’è tutto. E’ perfino andata bene in quel frangente, quando il Barça ha lasciato almeno tre conclusioni che abitualmente scuotono la retina senza problemi.

Il gioco scorrerà fluido senza alcun dubbio sull’esito finale sino al 55-71 sancito da due liberi di Llull. In quel momento, a cavallo tra la fine del terzo e l’inizio dell’ultimo periodo, c’è l’unica possibilità di rientro madrileno. Si inceppa il Barça ma la risposta dei bianchi è la seguente: errore da tre, seguito da uno da due, entrambi abbastanza semplici, di Williams-Goss (disastroso…), mancato due punti di un Poirier che è parso totalmente senza condizione fisica, ancora due errori di Williams-Goss da due, poi sbaglia una tripla Abalde, imitato da da due da Llull, cui seguono altri errori di Abalde (3p)e Poirier (2p). 0/9 in tre minuti che la dice lunga: un treno passa sempre a questi livelli, ma se nemmeno vai in stazione è dura salirci…

La faccenda la chiude il migliore in campo, Laprovittola, con due punti che mettono in ghiaccio la partita sul 55-73 a 7’57”. Il resto saranno tentativi di rientro che in realtà sono solo orgoglio per non essere asfaltati.

105-72 la valutazione di squadra a favore degli ospiti: era 40-0, senza essere a Wimbledon, dopo i primi 10′ di gioco. Il tutto con un Mirotic silente, colpito duro allo zigomo in uno scontro di gioco (sicuri che non sia rotto? Uomo mascherato per Granada?).

Il Real ha segnato 119 punti in due gare, tra Fener e Barça, tirando 8/52 dall’arco. Tre dei totali 8 quarti sono terminati mettendo a referto 8, 9 ed ancora 8 punti. Non serve altro per capire che non sia mia potuto stare in partita.

NICO FA RIMA CON MVP

Chissà cosa stanno pensando nella capitale visto l’impietoso confronto tra il duo Heurtel/Williams-Goss e Laprovittola… Va detto, per correttezza, che il francese ex Barça era presente per onor di firma visti gli acciacchi, così come Hanga.

L’argentino è il chiaro MVP con 20 punti frutto della perfezione dall’arco (5/5) ed un solo tiro sbagliato dal campo (2/3 da due). Ci sono anche 7 rimbalzi e 2 assist nel suo tabellino, ma soprattutto c’è un dominio totale in tutti i momenti decisivi. All’inizio per scappare, nel finale per tenere a distanza il Real.

A successo invertito avremmo premiato Walter Tavares: 25 punti con 10/10, 5/6 ai liberi e 6 rimbalzi. Furioso in certi momenti, unico uomo in bianco che l’ha messa sul piano fisico e della lotta.

Riconoscere il valore di Lapro vuol dire riconoscere ancora una volta che gli argentini sono quel tipo di giocatori che se possono dare 100 danno sempre 101. Nel corso della carriera lavorano duro e crescono come pochissimi altri e raggiungono sempre tutto ciò che il talento gli permette, andando spessissimo ben oltre. A qualsiasi livello, dai Manu, gli Oberto e gli Scola, ai Campazzo, ai Lapro, ai Deck, ai Forray, ai Filloy. Non può essere un caso.

“PSICOSI” REAL PER QUESTO BARCELLONA?

Proprio ieri, presentando la gara, abbiamo riportato i dubbi della stampa madrilena sulle difficoltà psicologiche dei “blancos” ad affrontare i “blaugrana”.

Ora, riteniamo che “psicosi” sia un termine esagerato, tuttavia i numeri parlano chiaro e di sofferenza si può certamente parlare. 9 “clàsicos” degli ultimi 10 sono catalani, fatta eccezione per le due finali di Supercopa: tutto ciò è quanto avvenuto dall’approdo di Saras sulla panchina del Barça.

La scorsa settimana avevamo sottolineato come a volte vi siano situazioni in cui un Coach, seppur grandissimo, possa andare ripetutamente in sofferenza contro un rivale altrettanto valido, magari non paragonabile per il numero attuale di titoli. Si parlava allora di come Djordjevic ha messo in difficoltà Messina nelle ultime 6 sfide tra i due come oggi, numeri alla mano, si può parlare di come Pablo Laso stia facendo fatica contro Jasi. Lo ripetiamo, non è nulla di strano e nemmeno un giudizio su chi sia migliore o peggiore, è semplicemente uno degli splendidi volti della pallacanestro.

«Non gli abbiamo permesso di entrare in partita» dice il Coach lituano, raggiante.

«L’inizio ha deciso tutto, poi siamo migliorati ma avevamo di fronte una squadra che aveva fatto un gran primo tempo» la visione, ovvia, di Laso.

«Sono preoccupato perchè abbiamo perso il ritmo di gioco. Sono incazzato perché non mi piace perdere ed ho la sensazione che non si sia mai avuto il controllo del gioco, indipendentemente dalla sconfitta». Chiude così il Coach vitoriano del Real.

Si gongola sul Mundo Deportivo “Il Barça dà un’altra ripassata al Real”.

Marca, dalla capitale, prova a limitare il tutto ai primi possessi: “Un Barcellona stellare approfitta del disastroso inizio del Real”

Tra una settimana ci si potrebbe rivedere, in Copa del Rey, con le varie Manresa, Valencia e Joventut, su tutte, permettendo. Dettaglio non da poco: domenica il Barça riposa perchè i casi Covid di Murcia hanno costretto al rinvio, mentre il Real vola a Malaga, per poi tornare in Andalusia tre giorni dopo. Avere un paio di giorni di riposo e poi quattro allenamento (blaugrana in campo venerdì per i quarti) non è proprio poco in questa fase della stagione.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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