Non basta una delle migliori Virtus dell’anno: Valencia prevale

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Sulla carta Valencia-Virtus Bologna era gara proibitiva o quasi per i bianconeri. La squadra di Scariolo veniva alla Fonteta dopo due sconfitte consecutive in Europa e con prestazioni tutt’altro che brillanti; mentre il team di Penarroya arrivava alla gara da un momento straordinario di forma cesellato dalla vittoria nel weekend al Wizink Center di Madrid.

Il risultato finale dice 83 a 77 per i valenciani, ma è un passivo finale fin troppo duro per i bolognesi che avevano assaporato il sapore della vittoria, sfuggita di mano a causa di qualche ingenuità di troppo e di qualche imperfezione letale.

Peccato, peccato davvero. Molti oggi si aspettavano una Valencia tonitruante e un no-game o quasi: la Virtus, invece ha giocato una delle migliori gare della sua stagione arrivando a chiudere il terzo quarto anche sul +11. Altra amarezza (dopo il +21 sciupato all’andata). Con un piccolo dettaglio sempre da tenere a mente: mancavano all’appello ancora Milos Teodosic e Kevin Hervey. Non esattamente due pivelli.

Valencia Virtus

La migliore difesa virtussina dell’anno

Sì, possiamo dirlo senza smentite: quella vista a La Fonteta è stata la migliore difesa messa in piedi dalla squadra di Scariolo quest’anno. Sono lì a dirlo i punti subiti tra secondo e terzo quarto: 28 (16+12). Dato incredibile per quella che è stata la retroguardia virtussina per tutto l’anno. E vedere una tale intensità ha fatto davvero pensare al colpaccio.

Tanta aggressività POA, ottime rotazioni, ottime letture, aiuti al momento giusto, grande lavoro dei lunghi e in generale una mobilità sinuosa nel seguire il flusso dell’attacco avversario. Ecco su una voce è necessario fare anche un focus maggiore.

Il grande lavoro dei lunghi. Valencia, infatti, vanta un reparto lunghi da alta Eurolega (Tobey, Dubljevic, Rivero, Labeyrie, Claver, Pradilla) e può permettersi di schierare Labeyrie da “3”. Nonostante a rimbalzo spesso abbia sofferto tanto, la Virtus è riuscita a tenere bene botta, come si dice in gergo. Jaiteh è ormai una sicurezza, Sampson dopo tanti momenti di latitanza ha dato lumi del suo valore e Tessitori si è reso artefice di diverse giocate intelligenti (come quando ha “tolto la sedia” ad uno come Dubljevic).

E’ anche vero che un’ingenuità clamorosa di Sampson ha permesso di rimettere in gara Valencia (fallo ed antisportivo su Prepelic che ha realizzato 4 liberi e poi la tripla sulla rimessa), ma il suo apporto è stato ottimo, soprattutto in difesa.

Nei momenti di difficoltà “taronja” ci pensa Klemen Prepelic

Lo sloveno è mortifero. Difficile definirlo diversamente. Un giocatore di un’eleganza che viene da un altro pianeta.

A Valencia non sono mancati momenti di difficoltà, soprattutto nei quarti centrali. A togliere le castagne dal fuoco ed a risolvere diversi stalli offensivi spesso ci ha pensato lui. Basta lasciargli qualche centimetro in più in uscita da un blocco e lui ti punisce puntualmente. Una sentenza.

A lui il merito di approfittare dell’ingenuità di Sampson, di segnare 7 punti in amen e di riscaldare tutto il pubblico de La Fonteta per poi azzannare di concerto la formazione bianconera.

Ad ammazzare definitivamente la gara poi ci ha pensato l’altro veterano della squadra. Silente, quasi invisibile per tutta la partita. Poi negli ultimi minuti San Van Rossom prende la palla e fa frusciare la retina con due triple consecutive. Praticamente è la pietra tombale sul match.

Un’altra nota. Se Van Rossom è stato silente per tutta la partita è perché le chiavi della regia le ha prese un altro talento puro come Nenad Dimitrijevic che ha dato mostra di tutta la sua qualità segnando canestri importanti (quel runner…) e mettendo in ritmo i compagni.

Insomma, incredibile la qualità di cui dispone la squadra valenciana. Nessuno ha un roster così profondo; o meglio: la Virtus lo avrebbe, solo se fosse al completo…

In serata anche il rientro di Victor Claver

Virtus, l’amaro in bocca c’è, ma guardiamo oltre

Questa poteva essere una partita da cui uscire con le ossa rotte (un po’ com’era successo a fine dicembre a Gran Canaria), invece la Virtus ne esce a testa alta e con l’amarezza di non essere riuscita a vincerla. Peccato per un quarto quarto offensivo in cui in attacco ha funzionato tutto molto poco, ma la stanchezza ha iniziato a farsi sentire e la qualità dei padroni di casa ha fatto il resto.

Perdere ancora così fa male, sciupando un +11 in 10 minuti, con alcune ingenuità evitabili, ed è difficile non pensare alla classifica che ora dice 6/6 alle spalle anche di Venezia che intanto ha vinto in Montenegro.

Però Sergio Scariolo deve portarsi via anche tante cose positive da questa uscita. In primis la prova difensiva che, se riproposta su questi livelli, potrebbe risultare indigesta a tanti. Ed in generale un atteggiamento che è stato più che positivo: il tutto, ribadiamolo, in attesa di due giocatori decisivi come Teodosic e Hervey.

La consapevolezza deve essere quella che al completo questa squadra può vincere con chiunque e l’obiettivo concreto deve essere quello di vincere tutte le partite del girone da qui alla fine (Venezia, Bursaspor, Patrasso, Bourg e Gran Canaria).

Il percorso è ancora lungo.

(Credits photos: Eurocup’s website)

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura e cinema sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare. Vorrebbe avere l'eleganza di Anthony Hopkins.
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