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Il Fener di Sale Djordjevic non si ferma più e sconfigge anche il Real Madrid in una Ulker Sports Arena completamente sold-out per l’occasione. I blancos vengono tenuti a soli 51 punti segnati e devono piegarsi di fronte alla prova maestosa dei turchi, che si impongono per 66-51.
LA VITTORIA DEL FENER
A Istanbul si torna finalmente a respirare l’aria delle grandi occasioni, quella che in questo inizio di stagione opaco è mancata, ma che ora, dopo la convincente vittoria al Forum contro Milano, è tornata più prepotente che mai.
Alla Ulker Sports Arena arriva il Real Madrid, che guida la classifica con 20 vittorie e 3 sconfitte, mentre dall’altra parte il Fener cerca la nona vittoria nelle ultime dieci partite, che lo rilancerebbe prepotentemente nella corsa playoff.
Questa energia viene immediatamente messa sul terreno di gioco, con gli uomini di Djorjdveic che propongono una difesa ad intensità folle sul pallone, come poche volte si è vista in questa stagione, e tolgono ogni soluzione al Real, che tira sì con percentuali bassissime, ma unicamente per merito del Fener. Al 16′ i punti sul tabellone per i blancos sono soltanto 10, che diventano 17 all’intervallo, un dato pazzesco se consideriamo la qualità dei giocatori del Real e le statistiche offensive di questa squadra (quinta per punti segnati e per offensive rating in questa stagione), il che non fa altro che rendere ancora meglio l’idea della qualità altissima della difesa gialloblu.
Il Fener rientra dall’intervallo con con 10 lunghezze di vantaggio (27-17) ma non si ferma, ed indirizza definitvamente la partita nella terza frazione di gioco con un parziale di 21-13 che porta a 18 i punti di vantaggio, decisamente troppi da recuperare in un quarto anche se ti chiami Real Madrid.
Nell’ultimo quarto gli uomini di Laso provano a rientrare, ma sempre invano, e il -15 finale non è assolutamente eccessivo visto quanto proposto dalle due compagini questa sera. Da sottolineare la prestazione di Jehyve Floyd, autore di 9 punti e 2 rimbalzi cruciali nell’economia del gioco, oltre che portatore di fisicità ulteriore nei pressi del ferro, dove non sfigura contro uno dei primi della pista come Eddy Tavares.
Il Fener vince quindi la nona nelle ultime dieci, non potendo ancora contare su De Colo e Vesely ma, se questo è il risultato, diciamo che c’è meno bisogno di preoccuparsi.
LE PERCNETUALI DA 3
Detto della qualità difensiva eccelsa dei turchi, occorre anche fare un ragionamento su quelle che sono le statistiche effettive.
Guardando alla percentuale da 3 punti delle due squadre, va sottolineato come il Fener abbia tirato con un misero 6/29 (20.7%) da dietro l’arco, mentre il Real abbia fatto ancora, incredibilmente, peggio con un 6/30 che testimonia una volta di più, se mai ce ne fosse bisogno, la giornata no degli uomini di Laso.
Aldilà della singola partita, dati così bassi sono sempre più frequenti in questa stagione di Euroleague, che ha toccato in più di una voce statistica dei picchi verso il basso come non si vedeva da anni.
La qualità offensiva è calata significativamente, questo è certo, ma è per merito delle difese o per demerito degli attacchi? Questa è una domanda che in tanti si stanno ponendo e, a parere di chi vi scrive, la verità non più che stare nel mezzo: certamente le difese sono sempre più fisiche e atletiche, limitando al massimo i vantaggi dell’attacco, ma è altrettanto vero che le scelte offensive lasciano spesso a desiderare, con un’attenzione ai dettagli spesso sommaria e non consona del livello che ci aspetterebbe.
Il rischio è che, andando avanti di questo passo, si possa incorrere in difficoltà ad attrarre nuovi appassionati perché, se è vero che l’attacco vende i biglietti e la difesa vince i campionati, è pur sempre chiaro che l’attacco è ciò che, più di tutto, rende affascinante il prodotto pallacanestro.
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