Torna il nostro appuntamento stagionale col migliore della passata giornata di EuroCup. Torniamo ad Amburgo, in Germania, per celebrare non questa volta il “solito” Caleb Homesley, ma il play Jaylon Brown.
La vittoria nel Principato è un grande colpo per la squadra tedesca (ricordiamo che ad Andorra aveva già perso anche il Partizan di Obradovic) e sa molto di qualificazione al turno successivo. Amburgo, infatti, era lì in soglia di galleggiamento, tuttavia con questa W importante stacca in modo probabilmente decisivo Trento e Wroclaw.
La vittoria assume dimensioni ancora più imperiose alla luce del fatto che mancava proprio la punta di diamante della compagine tedesca, ovvero il già citato Caleb Homesley. Se sulla carta era una vittoria semplice per gli andorrani, alla prova dei fatti sono dovuti soccombere alla prestazione superlativa di Jaylon Brown.
Il folletto dell’Indiana ha sfoderato, infatti, una prova da 32 punti con 7/15 dall’arco, 4 rimbalzi, 6 assist, 3 rubate, 7 falli subiti e 34 di PIR. Insomma, dati che ci dicono quanto la partita sia passata dalle sue mani – ed è un dato indicativo in questo senso sono i 15 tentativi fatti all’arco che testimoniano la mole di tiri che si è preso. La cosa da sottolineare, però, è che la maggior parte sono andati in fondo alla retina.
E’ una gara che comunque conferma le qualità di questo giocatore che, alla sua prima stagione in EuroCup, sta viaggiando su ottime percentuali. I numeri dicono 16.2 punti di media a partita, 1.7 rimbalzi, 2.7 assist, 1.3 rubate e 12.7 di PIR.
Eurocup, Jaylon Brown: il profilo del giocatore
Jaylon Brown è un classe 1994, 181 cm x 84 kg, proveniente dal college di Evansville, undrafted al Draft NBA 2017. Ha giocato tre stagioni in Liga ACB al Bilbao fino al 2021, prima di approdare in Germania.
La sua statura lo rende davvero un folletto e probabilmente dietro alla sua ridotta fisicità c’è anche il motivo per cui non ha trovato fortuna nella terra natale. Ovviamente gode di ottimo ball handling, un’ottima mano (come si è visto nell’ultima giornata) ed una buona visione di gioco: è capace di attirare su di sé i difensori in penetrazione per poi trovare i compagni liberi sugli angoli.
Gode di grande rapidità di gambe e di mani, che lo rende un grande stealer nonostante le leve non lunghe. L’attitudine difensiva, tuttavia, non è ottimale: spesso si stampa contro i blocchi e nella propria metacampo può essere un bersaglio molto attaccabile dall’attacco avversario.
Il segreto sta proprio nel difenderlo dietro per cavalcarlo davanti; in questo senso, la convivenza in campo con uno come Homesley (un altro a cui piace avere la palla in mano) è singolare ma interessante: gli permette maggiore libertà in fase difensiva e maggiore giocate off the ball in attacco.
In ogni caso, probabilmente, non è mai riuscito ad esplodere a determinati livelli per la mancanza appunto di attitudini difensive, per la scarsa fisicità e per delle prestazioni offensive un po’ ondivaghe.