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Nonostante qualche difficoltà di troppo rispetto alle attese, nei confronti di un Asvel privo di Okobo e con un ruolino di marcia alquanto negativo nelle uscite recenti, l’Efes ha strappato il secondo successo di settimana e l’ha spuntata sul 78-72 sui combattivi ospiti.
I francesi infatti, nel loro buon primo tempo, avevano dettato il ritmo della gara, tra l’altro riuscendo a tenere sempre gli avversari sotto quota 20 nelle prime due frazioni di gioco.
Nella seconda metà della partita, però, i turchi, grazie a qualche aggiustamento, hanno fatto in modo di far scivolare nelle proprie mani il controllo del match. Hanno spiazzato quindi i ragazzi di TJ Parker con parziali fulminei all’inizio di terzo e quarto quarto, che hanno cacciato questi ultimi in una condizione di svantaggio definitiva.
Il viaggio nella sfida del Sinan Erdem Hall passa come sempre attraverso l’analisi puntuale di Eurodevotion.
Il controllo del ritmo, i recuperi e la transizione
Questi gli elementi determinanti prima a favore di un team, quello ospite, po a favore dell’altro, quello padrone di casa.
Il ribaltamento di fronte è stato possibile proprio nei confini di questi aspetti di gioco e sul medesimo filo rosso.
Nei primi 20′ infatti l’Asvel è riuscito a condurre la gara sui propri binari, proprio sfruttando al massimo la transizione. I 6 recuperi dei transalpini, allo stesso tempo causa ed effetto delle 7 perse casalinghe, hanno portato punti facili, ritmo e fiducia e, al contempo, sono stati sintomo delle difficoltà nella cura del pallone da parte dei giocatori dell’Efes.
Al contrario invece, gli atleti del Bosforo nella seconda metà di gioco hanno accresciuto il proprio controllo offensivo e migliorato la propria attitudine nella transition defense. Ma non solo, le mani dell’Efes si sono allungate sul pace della gara anche grazie al notevolissimo numero di turnovers forzate agli uomini di TJ Parker, che sono aumentate vertiginosamente fino al numero eccessivamente penalizzante di 19 a gara conclusa.
Così, i punti facili in transizione sono stati fondamentali per alimentare i parziali più efficaci e decisivi a favore della compagine allenata da Ergin Ataman.
L’Efes e lo strano caso del tiro da fuori
Caso che, poi, più di tanto strano non è.
Ne abbiamo parlato approfonditamente e con cognizione di causa nell’approfondimento del nostro direttore, che riprendeva le parole di Ataman e le parametrava ai dati di tiro espressi dai turchi nelle ultime uscite.
L’Efes ha spesso realizzato prove al tiro drammatiche per il talento a disposizione e per la qualità degli avversari affrontati, questo non poteva che essere conseguenza della poca vigoria dell’attacco e della altrettanto scarsa effervescenza del flusso e della manovra.
Le due vittorie settimanali dei campioni in carica hanno però registrato un miglioramento importante che, almeno ad un’apparenza superficiale, è risultato decisivo. Percentuale del 55,9% alla Megasport Arena e un dignitosissimo 39,3% questa sera, con importanti sferzate dalla lunga che hanno piegato la resistenza lionese. Chiedere a Larkin per conferma…
Nonostante tutto ciò possa risultare termometro dello stato di forma dei turchi e possa evidenziare una tendenza positiva nell’evoluzione della loro produzione, è anche inevitabile notare che la prestazione sia stata ancora una volta non del tutto convincente, tra l’altro contro un avversario che il team di Ataman aveva tutti gli strumenti per addomesticare senza grandi difficoltà.
L’unica soluzione per capire dove andrà a parare l’Efes quest’anno rimane una continua, quasi illimitata, paziente, attesa.
Marcos Knight guida l’assalto lionese
L’Asvel torna da Istanbul con il contentino di aver proposto una prova caparbia e di non essere affogato mai, neanche nei momenti più positivi dei padroni di casa, cui i francesi hanno sempre reagito.
Dopo aver perso la forza propulsiva della transizione e del contropiede, sono stati i rimbalzi offensivi a tenere a galla i lionesi dopo il parziale dei padroni di casa nel terzo quarto. Saranno ben 14 alla sirena finale, nell’ambito di un duello a rimbalzo vinto con nettezza per 36-23.
Sta di fatto che la situazione per la compagine del patron Tony è quella di un momento negativo che sembra non aver fine, di un vortice che risucchia i transalpini negli abissi senza sosta e senza pietà. E’ arrivata ad Istanbul la quarta sconfitta consecutiva, che è anche la decima nelle ultime dodici. Un passo che è in linea con quello delle ultime in classifica.
Inaspettato eroe della serata da segnalare è comunque stato il 32enne Marcos Knight. In una serata non particolarmente brillante per Chris Jones e dopo l’infortunio di Okobo, è stato proprio il ragazzo della Georgia (US) a prendere per mano la squadra con autorità.
Accantonato dal Monaco prima dell’inizio di stagione, è approdato a Lione a Novembre a seguito del problema fisico occorso a Lighty. Da poco confermato fino al termine della stagione dal team francese, è giunto in Euroleague dopo anni e anni da globetrotter in realtà minori.
La sua prorompente fisicità data dal corpo taurino si è unita nella serata sul Bosforo di una incredibile verve realizzativa, grazie alla quale ha firmato una prova d’autore da 21 efficientissimi punti e 12 rimbalzi.
Photo credit: euroleague.net
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