Eurocup, Venezia stoppa la corsa di Ulm

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Appuntamento di fondamentale importanza per la Reyer Venezia, che al Taliercio affronta i temibili tedeschi di Ulm in un match chiave per il prosieguo europeo del team lagunare, reduce da 4 ko di fila tra campionato ed Eurocup. Partita che gli oro-granata sono costretti a vincere se vogliono restare aggrappati con unghie e denti al quinto posto del raggruppamento, appannaggio proprio degli “orange” tedeschi con uno score di 6 W e 5 L. Venezia deve prima di tutto vincere per avvicinarsi al team di coach Lakovic e poi provare a rovesciare il non impossibile -7 rimediato in terra tedesca dopo una partita a dir poco folle (+25 lagunare al 22′, poi black-out totale e ko al supplementare).

Per fermare Ulm la Reyer non potrà fare affidamento su uno dei suoi migliori giocatori, quel Mitchell Watt che è il miglior marcatore veneziano in Eurocup, con i tedeschi che mirano ad un’altra vittoria contro un team tricolore. Se Venezia non sorride, di certo i tedeschi piangono e sono letteralmente decimati nel match del Taliercio: oltre a Bretzel e Stoll sono indisponibili anche Jallow, Phillips, Felicio e Klepeisz. Sei assenze devastanti per gli arancioni, che saranno seguiti in panchina dall’ex giocatore del Bayern Anton Gavel (Lakovic out per covid).

Nel proprio catino i ragazzi di Walter De Raffaele ritrovano un successo in Eurocup che mancava dalla trasferta greca a Patrasso del 21 dicembre (1 ko e 2 rinvii) e fermano il treno Ulm con il punteggio finale di 89-79: un +10 fondamentale per la Reyer, che si porta a casa i due punti e rovescia il -7 dell’andata. A fare la differenza il break di fine terza frazione siglato da un cattedratico Austin Daye (21 per lui). Le chiavi del successo oro-granata sono: durezza mentale e reazione emotiva, Austin Daye e le triple e il dominio di Martynas Echodas sotto i tabelloni.

Durezza mentale e reazione emotiva

Momento difficilissimo per la Reyer Venezia, che tra campionato ed Eurocup ha inanellato 4 ko consecutivi e non vince dalla trasferta di Patrasso in suolo internazionale. Tutte sconfitte molto simili, almeno quelle racimolate in Italia, ossia dei “buchi” clamorosi che durano per un intero quarto o – addirittura – per metà partita. L’ultimo ko con Brescia al Taliercio ha questa matrice: 20′ in controllo, poi il vuoto totale dopo l’intervallo, con un’incapacità di reagire ai parziali, alle avversità ed alle spallate degli avversari. Per fermare Ulm serviva qualcosa di più in termini di compattezza, di durezza mentale e di reazione emotiva, tanto per quello che poteva essere il punteggio finale, quanto per dare alla piazza, ai tifosi ed al team un segnale di vita dopo diversi elettroencefalogramma piatti. E se la partita si è sviluppata su un copione aggressivo, di entusiasmo e brillante nel primo quarto (28-14 Reyer), il secondo ha portato alla ribalta tutti i fantasmi che aleggiano sopra la squadra lagunare, con Ulm che ha dominato in lungo ed in largo portandosi 44-42 in vantaggio al 20′. Ciò che è successo nella terza frazione lascia ben sperare: la squadra di Walter De Raffaele si è compattata ed ha aperto il quarto con grande aggressività, reagendo così al terrificante secondo periodo. Una cosa da non sottovalutare, è il primo segnale di una svolta? Presto per dirlo, ma che i fantasmi siano stati chiusi in armadio all’intervallo e che sia uscita una Reyer vecchio stampo è decisamente positivo. Ovviamente occorre continuità ed occorre battere il chiodo finché è caldo, in attesa di ritrovare la condizione di tutti.

VENEZIA RIPARTE, FERMATA ULM.

Austin Daye e le triple

Se la Reyer ha ritrovato il successo in Eurocup lo deve soprattutto ad un Austin Daye cattedratico e da 21 punti in soli 19′ di utilizzo, con 7/12 al tiro. Il lungo ex NBA ha spezzato la resistenza di Ulm con un break personale di 13 punti consecutivi che ha portato gli oro-granata sopra di 9 lunghezze tra triple e canestri dalla media: quando il figlio di Darren Daye è in queste serate è difficilmente contenibile e la dimostrazione è arrivata nella serata del Taliercio, con tutti i giocatori tedeschi puniti in maniera esiziale e senza tanti fronzoli. D’altronde quando un giocatore di 2m11 tira da 8 metri e da un’altezza complessiva di 3m20 diventa illegale per qualsiasi avversaria, se a ciò ci si aggiunge un ball handling degno di uno dei migliori play-maker del circuito… allora il gioco è fatto. Non basta però la prova del rientrante Daye, perché altro fattore chiave sono state le triple: Venezia è partita 4/4 da lontano prima di infilare un bruttissimo 0/12 che – infatti – ha riportato Ulm a contatto ed in vantaggio. Tra il finale di terzo periodo e l’inizio di ultima frazione è arrivato un ulteriore 5/9 che ha piegato definitivamente la resistenza tedesca.

AUSTIN DAYE DOPO UNA TRIPLA A SEGNO

Martynas Echodas

Una delle chiavi doveva essere la sfida tra Martynas Echodas e Cristiano Felicio, centrone brasiliano che già ha messo in crisi la Reyer all’andata, ma di fatto non c’è mai stato questo duello sotto i ferri perché il giocatore di Ulm è risultato positivo al covid e non ha seguito i compagni in laguna. Un vantaggio non indifferente per la squadra oro-granata e per il centrone lituano, che ha sfruttato al meglio lo scarso tonnellaggio del team di Ulma chiudendo con una terrificante doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi in 31′ di utilizzo. Limite tedesco evidenziato tutto da Echodas e bravura nelle letture di coach Walter De Raffaele, che ha giocato molto per il proprio numero 14 sotto canestro, poi abile a scegliere tanti canestri in post basso verso la linea di fondo con schiacciata o verso il centro con gancetto di mano destra. Se Austin Daye si conferma “signore del Taliercio”, si può pure cominciare a pensare che anche il lituano stia prendendo sempre più fiducia: detto dei 19 punti e 10 rimbalzi, è da sottolineare il resto del tabellino: 7/12 da 2, 5/6 in lunetta, 3 recuperi, 2 stoppate, 5 falli subiti, 30 di valutazione.

MARTYNAS ECHODAS IN AZIONE: GRANDE PROVA DEL LITUANO

QUI le statistiche complete del match di Eurocup tra la Reyer Venezia e Ulm

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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