Real-Barça, il clàsico di Liga è blaugrana

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Real-Barça, clásico di Liga Endesa, termina con il successo degli ospiti catalani. E’ la quinta sconfitta in tutta la stagione per i madrileni.

E’ la rivalità più importante dìEuropa, è la partita che in qualunque sport si giochi evoca sfide epiche. Aggiungiamoci che al Wizink Center si sfidavano le prime due di Liga nonchè prime due di Eurolega ed allora il quadro è chiarissimo.

Il video con cui il sito di ACB lo presentava ci raccontava di inimicizie particolari.

Per il Real era questione di “cambiare il chip” e concentrarsi sul “clàsico”…

Dalle parti del Palau Saras, dopo la sconfitta di Kazan, poneva l’accento sugli errori ma non dimenticava come alcuni giocatori siano in ripresa. Dichiarazione di intenti?

Nella serata in cui Wizink si celebra il grande Capitano Don Felipe Reyes, finisce 75-85 per un Barça più solido, concreto e pronto ad approfittare della serata negativa per gli uomini di Laso.

Dopo un primo tempo equilibrato (40-42) ma abbastanza sonnecchiante e comunque più nelle mani ospiti che in quelle locali, il Barcellona piazza la zampata decisiva nel terzo quarto. Il grande sforzo madrileno nell’ultimo periodo porta ad un paio di occasioni per impattare che non vengono sfruttate.

Nel finale due chiamate arbitrali sono disastrose: senza cercare stupidi ed inutili discorsi di complotti e favori, già la designazione di questa arena aveva lasciato qualche dubbio. In Liga c’è di molto meglio.

SI PUO’ FARE DI PIU’

Clàsico straordinario? No, proprio no. Diversi minuti di qualità assai mediocre per una sfida del genere. Meglio il Barça assolutamente, con possessi meglio gestiti e ritmi più alti a sfruttare i tanti, troppi errori dei “blancos”. 13 assist e 13 perse non sono fatturato che ci si può attendere dalla squadra di Laso, che proprio con quelle perse fornisce benzina fondamentale per i tempi offensivi blaugrana.

NIKO & NICO

Come dice Jasi a fine gara, decisivi “los dos Nicos”… Non è facile per loro giocare da queste parti e le braccia levate al cielo del montenegrino (13+4) dopo la tripla che mette il sigillo sulla W ne sono piena dimostrazione.

Se Sanli è determinante, come Kuric, soprattutto nel primo tempo (entrambi chiuderanno a 17), sono le giocate di Mirotic e Laprovittola a fare la differenza nei momenti chiave.

L’ex più recente, l’argentino volato in Catalunya sull’asse dello scambio di play con Heurtel, sebbene in tempi e modi diversi, ne mette 9 con 6 assist e 5 rimbalzi: un paio di perle sono di grande valore.

Importanti brani difensivi di Sergi Martinez, mentre Calathes sembra molto lontano da una condizione accettabile.

NESSUN FLUSSO

Il Real se la gioca proprio male. Sprazzi più nervosi che tecnici ed una produzione globale molto differente da quanto fornito recentemente in Eurolega e nella Liga stessa, sebbene già la gara di giovedì a Berlino fosse considerabile come un piccolo campanello d’allarme a livello di qualità.

C’è poco movimento ed un’eccessiva insistenza dei vari palleggiatori, mentre non si riesce quasi mai, se non nel primo tempo, ad innescare la potenziale forza dominante di Tavares e Poirier, così come quella di Yabusele, impalpabile.

Manca circolazione di palla ed ogni dettaglio viene portato avanti con una certa inconsistenza: blocchi, tagli e spaziature sono sempre a ritmi ed incidenza molto limitati.

Piccole tensioni finali Laso-Jasi: la volata verso i titoli parte da qui.

Dopo tre gare in stagione tra le grandi di Spagna e d’Europa siamo 2/1 Barça, con tra l’altro un certo dominio per almeno tre quarti anche nella finale di Supercopa. Non finirà certo qui, ci si rivede l’11 febbraio proprio al Wizink Center per il ritorno di Eurolega, giusto una settimana prima di Granada, dove per le regole di Copa del Rey non è detto che il sorteggio garantisca lo scontro in finale, in quanto potrebbero ritrovarsi dalla stessa parte del tabellone per sorteggio.

A fine febbraio gli equilibri iberici saranno ben più chiari. Intanto oggi la classifica dice 16/2 Real e 12/3 Barça.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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