Euroleague Man of the week: Devon Hall, la scommessa vinta di Milano

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Era l’11 Marzo 2021, quasi un anno fa, e l’Olimpia usciva trionfante dalla Megasport Arena di Mosca. Si celebrava quindi l’incredibile fioritura della scommessa più azzeccata del mercato estivo, quel Kevin Punter autore di 32 punti che aveva azzoppato la corazzata di Itoudis.

Così, anche il recente successo dei biancorossi in terra russa porta in dote la conferma ulteriore di un’altra scommessa, che da settembre ad oggi si è fatta largo nei cuori di tutti i tifosi.

Già, perché tra le chiavi della decisa lezione impartita in settimana al Cska, una delle più decisive ha un nome e cognome: Devon Hall.

Hall - Eurodevotion
da euroleague.net

Corsi e ricorsi storici, insomma. Processi che, per Vico, l’umanità attraversa a partire dalla fase della sensazione, verso quella della fantasia, per raggiungere quella della ragione. Così infatti, la sensazione grezza e primitiva, corroborata dalla fantasia nello scouting del front office meneghino, ha condotto in questo caso a una meravigliosa fase della ragione: la nostra ragionevole e razionale consapevolezza di che razza di valore aggiunto sia Hall per la truppa di Messina.

L’occasione del successo milanese è stata quindi ghiotta per concedergli spazio nel nostro contenuto settimanale, senza voler fare uno smacco ad altre notevoli prestazioni viste questa settimana. Per quello cercheremo di rimediare con un dovuto riconoscimento nelle menzioni finali.

La guardia ex Oklahoma City è stata, insieme a Daniels, leading scorer per l’Olimpia a Mosca, grazie ai 13 punti messi a segno, ma sono stati tanti i modi in cui ha saputo incidere nella gara.

7 dei primi 14 punti dell’Armani Exchange portano la sua firma e indirizzano in modo determinante il parziale iniziale, decisiva premessa per la leadership milanese che si estenderà per l’intero corso della gara.

Una gara che Hall interpreterà con maturità e freddezza, ormai sue caratteristiche consolidate, impressionanti per un rookie di Eurolega. A tutto questo ha abbinato disciplina e oculatezza nelle scelte: zero forzature, ma anche il coraggio di prendersi responsabilità se necessario.

Uno dei momenti più alti della serata, che non si può non citare, è poi la clamorosa stoppata di cui ha reso vittima il gigante Milutinov, una giocata capace di canalizzare in modo definitivo il momentum della partita a favore delle scarpette rosse.

Un combinato di abnegazione e tempismo, per un cestista che non fa certo dell’atletismo una qualità fondamentale.

Dopo Kevin Punter, 11 mesi dopo, il ruolo di guardia è quindi finito in buone mani, anzi buonissime.

Precisando che parliamo di due giocatori diversissimi – per identikit, per impatto, per carattere, per talenti – tra i quali non ha senso cercare il paragone per tanti motivi, quello che va sottolineato è però che l’atleta di Virginia Beach, sperimentato prima di quest’annata solo in contesti competitivi di valore relativo, quali la NBL australiana, gli spizzichi e bocconi di garbage time NBA e la Basketball Champions League, sta portando tanti ingredienti interessanti con una prontezza e una consapevolezza fuori dal comune.

Può coprire tre ruoli, sia offensivamente che difensivamente, e agisce con buona efficacia sia palla in mano, che lontano dalla palla. Decisamente dotato di discreta abilità di playmaking, dice la sua anche in penetrazione nel traffico e, soprattutto, nel tiro dalla lunga, che converte con un ottimo 41,1% sui quasi 4 tentativi a partita. In difesa, nonostante le qualità fisiche relativamente ordinarie, profonde un ottimo impegno nell’1vs1 e dimostra grandissima intelligenza nelle rotazioni e aggressività sui cambi difensivi.

Sempre in controllo, sempre a disposizione e disposto ad applicarsi con diligenza e modestia, tanto nelle mansioni richieste dal coach, quanto nel sacrificio in campo a favore dei compagni.

Non a caso, dopo Shields, è il giocatore più impiegato dal coach-presidente di Milano, con 25’30” ad allacciata di scarpe.

da “How Tony Bennett Turned Virginia Into College Basketball’s Spurs” su theringer.com

Humility, Passion, Unity, Servanthood and Thankfulness“, recitavano i celebri Tony Bennett’s Five Pillars, ovvero i cinque pilastri che il coach che ha forgiato Hall ai tempi di Virginia ha reso manifesto del program dell’università. Principi che portano da anni UVA a successi continuativi e che instillano valori fondamentali negli atleti che li accolgono e li interiorizzano anno dopo anno.

Umiltà, passione, coesione, servizievolezza e gratitudine: il numero 22 dell’Olimpia, ai tempi, ne era considerato paradigmatica incarnazione e oggi è evidente come ne abbia portato l’indelebile ricordo all’interno dello spogliatoio dell’Armani Exchange.

Tutto quello che vediamo solo ora, è infatti qualcosa che Hall ha costruito in tutta la sua storia. Sin dai tempi del college è descritto come un instancabile lavoratore, che parla poco, ma che è molto attento a quello che gli accade intorno, non soltanto dal punto di vista cestistico.

Talmente appassionato da aver pianto quando nel suo anno da freshman è stato costretto a prendersi un anno di pausa dal basket per la pratica propria dei college americani del redshirt. Tanto maturo da essere uscito dall’università e aver deciso di esordire tra i pro dall’altra parte del mondo, in Australia.

Qualità umane come queste sono rare, così com’è unica la maturità che il ragazzo ex Bamberg sta dimostrando nella sua intrigantissima Euroleague.

da euroleague.net

Avevamo promesso infine anche una menzione d’onore in questa uscita del Man of The Week e in effetti è forse un torto non aver concesso i riflettori principali al playmaker di Kazan, il fenomenale Lorenzo Brown.

Dopo aver omaggiato Hezonja e il centro suo omonimo, dell’Unics delle meraviglie mancava praticamente solo lui. Il cestista di Roswell, Georgia, sta disputando una stagione incredibile, con un rendimento da miglior point-guard dell’intera competizione.

Nella rivincita in Russia contro il Barcellona, ha messo a referto 22 punti e 8 assist nell’ennesima prova degna di nota. Gestore esemplare dell’attacco di Perasovic, detta i tempi con lucidità e non disdegna un cospicuo contributo realizzativo e difensivo. Siamo certi che presto avremo di nuovo l’occasione di mettere lui in copertina…

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