Il Monaco regola lo Zenit e conquista il quarto successo in fila

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Settimana perfetta per il team di Sasa Obradovic che, dopo la vittoria nel derby francese, trionfa anche in Russia, controllando uno Zenit poco performante. Monaco ha infatti avuto la meglio con un vantaggio ben consolidato, quello conclusivo di 86-77.

Monaco - Eurodevotion

L’ingresso in campo dei monegaschi è stato già il più convincente, confermato da un 14-6 istantaneo ai danni dei padroni di casa, ma il team di Pascual, dopo un timeout del suo tecnico, è riuscito ad uscire dalle secche offensive e a limare il dislivello.

Disavanzo che è però tornato più ampio nel secondo quarto, incontrando nuovamente una reazione russa, tale da portare lo Zenit a prendere la guida per la prima e unica volta nel corso della gara. Dopo l’intervallo infatti, la leadership del Monaco tornerà netta e così resterà fino alla sirena finale.

La vittoria che rilancia il momento positivo della squadra del Principato la raccontiamo quindi con il consueto stile analitico di Eurodevotion.

La difesa del Monaco

Fatti salvi tutti i limiti offensivi dello Zenit, che saranno tema di un punto successivo, il Monaco vince questa gara anche e soprattutto per meriti difensivi.

Il team del Principato è, statistiche alla mano, la squadra che detiene il primato della competizione per punti subiti a gara, con 82,40. Nella serie aperta di vittorie però l’inversione di tendenza è indicativa: 76 concessi al Maccabi, 78 al Bayern, 75 all’Asvel e 77 allo Zenit.

Oltre al dato finale, che parrebbe nei confini ordinari, sono stati tanti e proficui i momenti in cui il team di Pascual stasera ha faticato a segnare. Nei primi tre quarti 17, 15 e 18, rispettivamente, sono la produzione permessa dalla retroguardia monegasca, la cui tendenza è in parte rovinata da un’ultima frazione di eccessivo lassismo difensivo da 29-27.

Ma ancora, si può ricordare i soli 6 punti concessi nei tre span corrispondenti ai primi 5′ del primo quarto, i primi 5′ del secondo e gli ultimi 5′ del terzo. Tutti momenti importanti per costruire il successo finale, successo che passa molto per la verve difensiva monegasca.

Motiejunas e Bacon indirizzano, MJ la chiude

Il successo della squadra di Montecarlo, lo sappiamo, è legato ai suoi tre giocatori con maggiore pedigree ed esperienza.

Nella serata russa i tre moschettieri fruttano ad Obradovic insieme 57 punti e si suddividono i momenti della partita.

Se il lungo di Kaunas è attivissimo soprattutto nel primo tempo, dove sfodera tutto il suo arsenale, dal tiro da tre, al gioco in area, garantendo anche ottima presenza a rimbalzo e in difesa, l’ala ex Orlando Magic prende in mano la squadra nel momento in cui la squadra concretizza il suo vantaggio, nella seconda metà della gara, con giocate maestose.

La veste del killer invece la indossa Mike James, dopo una prestazione, soprattutto inizialmente, non scintillante, conclude nel rush finale una serie di canestri dei suoi per scoraggiare definitivamente qualsiasi tentativo russo di riequilibrare le sorti del match. Nonostante tutto, il folletto di Portland conclude la gara come top scorer, grazie ai suoi 21 punti, e con 22 di valutazione, la più alta dei suoi.

Uno Zenit sottotono

Nella prima partita di Euroleague del 2022 di ragazzi di Xavi Pascual arriva una performance piuttosto opaca. Va detto, anche non possiamo che concedere le canoniche giustificazioni alla compagine di San Pietroburgo date dalle difficoltà tipiche di questo periodo.

Abbiamo raccontato in precedenza i passi avanti difensivi di James e soci, ma non si può non sottolineare anche tutti i limiti dello Zenit in fase offensiva. Se in condizioni normali si è spesso parlato delle problematiche legate all’assenza di Napier, oggi il problema della creazione di gioco è stato ancora più evidente.

L’assenza di playmaker, un Tyson Carter solo all’esordio e l’accoppiata di punteri Baron-Loyd che combina per soli 11 punti – molti raccolti dalla guardia di Chicago negli ultimi minuti – frutto di un complessivo 2/14 dal campo, hanno aggravato un vulnus che è stato parte del percorso dello Zenit sin dall’inizio.

L’attacco è stato tenuto a galla dalle fiammate di Karasev, Kuzminskas e Kulagin, oltre che dalla buona prestazione di Jordan Mickey, ma anche in difesa si è andati ad intermittenza, con ben 50 punti concessi nel secondo tempo.

E’ mancato forse un impatto agonistico forte alla gara, un esempio particolarmente notevole è il fatto che nella prima metà lo Zenit dalle 6 palle perse avversarie e dai 7 rimbalzi offensivi catturati non ha convertito nemmeno un punto, dato estremamente singolare.

L’Efes la settimana prossima sarà indicatore più preciso dello stato di forma russo.

Photo credit: euroleague.net

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