VTB: la solidità dello Zenit batte un CSKA con ancora tanti chiaroscuri

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Nel tardo pomeriggio di lunedì 17 gennaio la VTB ha offerto il big match tra Zenit e CSKA Mosca. La contesa, alla fine, ha visto uscire vincenti gli uomini di Xavi Pascual che sono riusciti ad avere la meglio degli avversari senza nemmeno troppi patemi riuscendo ad imporre il loro gioco fin dai primi minuti.

La vittoria della squadra di San Pietroburgo è la vittoria, ancora una volta, della solidità di questo gruppo e della forza di uno dei back-court più forti dell’Eurolega. Jordan Lloyd e Billy Baron hanno fatto il bello e il cattivo tempo tempo alla Sibur Arena: per il primo alla sirena finale sono 19 punti con 3 su 4 dall’arco, 5 rimbalzi e 5 assist. Per il secondo sono 20 punti con un impressionante 6 su 8 dalla lunga distanza.

La cosa che fa spavento è che ancora a questo reparto guardie manca Shabazz Napier, uno che nelle prime uscite stagionali ha fatto vedere quanto possa alzare l’asticella. Col rientro in campo dell’ex NBA, che dovrebbe arrivare a breve, le parole “Zenit” e “final four” si avvicinano sensibilmente.

Il dato finale dall’arco della squadra di casa? 55% (11/20). Un dato troppo alto da accettare per Dimitris Itoudis. Lo Zenit sa attaccare bene con buona fluidità di palla e crea ottimi tiri ad alta percentuale per i propri tiratori, ma la difesa moscovita spesso è troppo indietro. Sulle soluzioni dall’arco di Baron e Lloyd, l’armata rossa spesso è arrivata in ritardo a causa di rotazioni in campo sbagliate o tardive che hanno concesso troppo spazio agli avversari.

La lotta a rimbalzo tra Ponitka e Voigtmann

Ci sarà da interrogarsi ancora per il CSKA sulla latitanza di una difesa che è sempre stata tratto stilistico di questa squadra. Ma nemmeno in attacco va meglio. Qui ci sono i tanti meriti dello Zenit che, a differenza del CSKA, ha già dimostrato in più circostanze di avere degli ingranaggi difensivi che lavorano molto bene e che concedono pochissimo all’avversario. Se poi il suddetto avversario attacca male ecco allora serviti i 68 punti del CSKA.

Anche in questo troppo pochi per una squadra con quel talento offensivo. Insomma, dopo la doppia vittoria in Eurolega, si torna ad una prova incolore. Le due vittorie erano state il risultato di due prove da MVP di Daniel Hackett; il passo di falso di ieri ha visto in campo un Hackett che non è riuscito ad entrare mai in partita. Casualità? Chi scrive pensa di no. Anzi, probabilmente è la dimostrazione di quanto questa squadra passi dal rendimento dell’azzurro.

La nota positiva a Mosca è la prestazione di Milutinov che sembra essere salito di condizione: a dirlo non è solo il suo tabellino (16 punti ed 8 rimbalzi in 27 minuti), ma anche il suo impatto in campo. Poi, ancora una volta, prestazioni opache di Lundberg (la cui stella sembra essersi spenta), di Voigtmann (questo è un caso raro; di solito lui è una delle certezze del gruppo) e di Shengelia, la cui continuità pare sempre di più una chimera. C’è ancora tanto da lavorare e, in questo senso, la prossima gara di EL contro Milano è un bel banco di prova.

Per lo Zenit, invece, la strada intrapresa fin da inizio anno è quella giusta: serve solo proseguirla e cavalcarla.

(Credits photos: CSKA’s website)

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura e cinema sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare. Vorrebbe avere l'eleganza di Anthony Hopkins.
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