Barça-Unics è “remuntada” catalana ed un inno al basket

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Barça-Unics: grazie ragazzi! Spettacolo di altissimo livello con mille spunti in un Palau che ci ricorda i bei tempi, quando il pubblico era veramente dentro la partita.

Non ditelo a Perasovic, non ditelo ad Isaiah Canaan! L’ultima cosa che ci interessa di questa grandissima partita di pallacanestro è l’esito finale. E’ il classico caso in cui ci vorrebbe il pareggio, che tra l’altro c’è stato alla fine dei 40′: verdetto esaltante per i blaugrana, crudele per i russi del Tatarstan, è il basket, quello più bello, quello che trascina le folle.

111-109 nella partita dell’anno sinora, una delle più belle dell’ultimo decennio in cui ci sono state tutte le strofe che un inno al gioco dovrebbe contenere.

“REMUNTADA” CATALANA PIU’ CHE SPRECO UNICS

Non si può non vedere il bello di una sfida così ed allora sì, è più un’impresa dei blaugrana piuttosto che un suicidio sportivo dell’Unics.

E’ ovvio che se sei avanti 77-57 con 9’41” da giocare nell’ultimo quarto, dopo aver dominato la gara per intensità, tecnica e forza mentale, hai delle colpe se vai all’OT e poi la perdi, tuttavia nulla può togliere ai russi i meriti che derivano da quel 9/3 nelle ultime 12 che ne fanno una delle 4 squadre migliori di questa Eurolega ormai da un paio di mesi.

Kazan è favolosa da ogni punto di vista per 30’19”, poi commette solo due, tre ingenuità che lasciano aperta la porta alla possibile rimonta dei padroni di casa. Anche una piccola goccia di sangue di fronte ad uno squalo come quello catalano diventa un peccato mortale ed ecco che un verdetto che pareva scontato viene ribaltato.

Lo ha detto Jasi: «Quando sei sotto così devi solo fare qualcosa per insinuare dei dubbi nella testa di chi è avanti. Provare ad andare sotto di 10, magari in singola cifra e poi vedere…».

La “remuntada”, termine nato con tanta enfasi e poco successo nel 2010 di Champions League calcistica, questa volta arriva. Non ci sono finali da raggiungere, ma ecco che il miglior girone di andata di Eurolega moderna è confezionato.

Merito straordinario quello del Barça, che non va dimenticato essere sceso sul parquet senza Higgins, Calathes, Hayes, Martinez ed Abrines. Lo ricordiamo noi, per dovere di cronaca, ma non lo ha detto nessuno dei protagonisti, perchè qui si gioca, non si piagnucola.

MIROTIC, KURIC, EXUM, JOKUBAITIS, L.BROWN, J.BROWN, HEZONJA, CANAAN E CHI PIU’ NE HA…

Che giocatori!

Nikola Mirotic la domina alla sua maniera, che è quella di un MVP.

Kyle Kuric è arma letale e o dimostra anche con un utilizzo quasi raddoppiato nelle ultime 8 gare, da quando le assenze hanno ridotto le rotazioni di jasi.

Dante Exum fa due o tre cose che vanno sul tabellino, ma anche diverse che non troviamo e che rappresentano quei dettagli che portano le W. Come sta lui con tutti i ruoli avversari non lo fa nessun altro.

Rokas Jokubaitis è… sempre più su. Il balletto in panchina col pubblico è una perla in una serata in cui sa soffrire ed anche mostrare reazioni notevoli.

Lorenzo Brown è oggi tra le prime 4-5 pointguard di questa lega. Lo dicono i numeri, lo dice il campo.

John Brown è qualcosa di irreale per intensità. Non sai in che ruolo effettivamente giochi, sa fare tutto, ma che la cosa non tragga in inganno. Qui c’è una conoscenza del gioco che è almeno pari alla grande emotività che porta in campo.

Mario Hezonja si prende la giusta ovazione dal “suo” pubblico, inizia in modo travolgente, un po’ cala in seguito, ma vederlo così attivo a rimbalzo e sulle linee di passaggio è incredibile.

Isaiah Canaan ricorderà questa notte per i due liberi sbagliati a 14″ dalla fine dell’OT che avrebbero potuto dare il vantaggio ai suoi. Noi ricordiamo il suo impatto pazzesco e quei 20 con 6 falli subiti. Un sua tripla era stata seguita da “dedica” alla panca rivale, Kuric, dopo quei maledetti liberi, glielo ricorderà.

Ce ne sarebbero tantissimi altri, a partire da un Roland Smits a tratti eroico, piuttosto che un Jekiri di livello

Inno al basket, va ripetuto.

NUMERI, GIOCATE E ARBITRI

Partiamo da qui, da questa “cosina” di SuperMario che sostanzialmente apre le danze.

La notte del Palau doveva essere speciale e così è stata.

132,6 di “offensive rating” blaugrana contro 130,2 avversario. Dati eclatanti che danno piena misura di come entrambe le squadre si siano superate per colpire duro anche dove la rivale è sempre stata eccellente in stagione: imporre la propria forza senza curarsi di cosa fanno gli altri. In stagione, a livello di “defensive rating” l’Unics concede il 104,3 , mentre il Barça è a 107,6.

42/44 ai liberi per i locali, che stabiliscono un record per conclusioni segnate dalla lunetta. Per la serie “i soliti italiani” a qualcuno potrebbe venire il dubbio che si tratti di un dato elevato. Assolutamente no! A parte che ne ha tiri 31 anche la squadra ospite (24 a segno), i 56 falli fischiati dalla terna arbitrale sono correttissimi per la maggior parte e non vi è proprio nulla da dire, per una volta, sulla conduzione della gara.

19/23 e 16/13 i due rapporti assist perse. Per Jasi sono quasi 10 perse in più rispetto alla media: ok l’OT, ma la difesa Unics per lunghi tratti è stata una bruttissima situazione da affrontare.

L’errore dall’arco di L.Brown sulla sirena sancisce la W del Barça, è giocata chiave, come lo era stata quella dei tre liberi con cui Mirotic aveva pareggiata la gara sul 94-94 a 15″ dal termine dei regolamentari. Esperto il montenegrino nell’ottenere questa chiamata, ci casca un poco Jekiri, forse è l’unico vero neo a livello di arbitri, ma nulla di clamoroso.

Poi stesso L.Brown mancherà un mid-range per vincere, ma è veramente difficile pensare negativamente a queste due conclusioni errate come a qualcosa di negativo per il giocatore. I tiri entrano ed escono, tra l’altro anche di discreta qualità in queste due occasioni, le partite straordinarie restano.

Inno al basket, va ripetuto ancora.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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