Eurocup: la Reyer in emergenza abbatte Patrasso

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Turno fondamentale di 7Days Eurocup per la Reyer Venezia, che vola in Grecia per l’ottavo turno di regular season ad affrontare il Promitheas Patrasso. Partita di vitale importanza per diversi motivi: riscattare il ko contro Tortona in Italia, dar seguito al successo sull’Olimpia Lubiana in coppa, allontanare ulteriormente i greci in classifica e dare un cenno di reazione in una situazione di totale emergenza: Stone con il covid, Tonut e De Nicolao con problemi gastrointestinali, Daye ed Echodas fermati dalla lombalgia. La situazione di classifica prima del match tra greci e oro-granata dice 2-5 per i primi, 3-4 per i ragazzi di De Raffaele, quindi è uno scontro diretto tra due squadre in diverse situazioni a livello di disponibilità di giocatori ma simili per difficoltà in coppa.

Una partita giocata a bassissimo ritmo, cosa assai congeniale ad una Reyer Venezia fortemente rimaneggiata, con tanti errori, percentuali basse e difese solide. Le rotazioni ridotte all’osso costringono De Raffaele a dare poco fiato ai suoi uomini cardine ad inventare quintetti strani ed atipici in diversi momenti della partita, ma ciò non distoglie la squadra veneziana dall’idea di non affondare per poi provare a dare una spallata all’incontro nel finale. Piano partita rispettato al 200% dai ragazzi lagunari, capaci di riassestarsi dopo esser precipitati a -11 ad inizio terzo quarto: il finale di partita vede – infatti – la squadra oro-granata capace di alzare il ritmo e la difesa, piazzando un break devastante di 1-15, mettendo l’ombrellino nel long drink. Le chiavi del successo di Patrasso sono ritrovabili in tre punti fondamentali: cuore e resilienza, Bramos, Watt, Sanders e Brooks, lucidità e triple.

Cuore e resilienza

Servivano enorme cuore e grande resilienza per passare a Patrasso contro un Promitheas in difficoltà ma comunque molto pericoloso per una Reyer Venezia in fortissima emergenza ed in grande, grandissima difficoltà. La partita impostata da coach Walter De Raffaele aveva un diktat chiaro e preciso: ritmi bassi, difesa forte e provare a dare una spallata nel finale; copione rispettato, spartito eseguito al meglio e 2 punti in saccoccia. Tutto facile? Macché: Patrasso ha aperto il terzo quarto scappando via sul +11 complici delle disattenzioni difensive della squadra oro-granata, ma Watt e compagni non si sono fatti affondare da questo pesante break ed hanno rintuzzato possesso dopo possesso il disavanzo grazie – soprattutto – ai recuperi e canestri di Sanders e Brooks, capaci di riportare la Reyer sotto di 2 punti al 30′. Nell’ultima frazione coach De Raffaele ha fortunatamente potuto nuovamente contare su Vitali dopo averlo perso per una pesante testata sul parquet ed ha spaccato in due la partita con un quintetto che definirlo atipico è probabilmente riduttivo: Sanders, Vitali, Bramos, Brooks, Watt. Il cuore, la concentrazione, la resilienza e la ribellione alle avversità ha permesso alla squadra lagunare di portare a casa il successo, tra l’altro senza correre rischi negli ultimi 90″. Ma è impossibile non citare Bruno Cerella, davvero fondamentale nel secondo quarto e non solo, per dare ossigeno, punti, intensità e le giocate di cuore che servivano.

Bruno Cerella in difesa: il numero 30 è stato cuore pulsante nel primo tempo veneziano

Bramos, Watt, Sanders, Brooks

Possono 4 giocatori essere una chiave importante per il successo? Decisamente sì, seppur per motivi diversi. Per quanto riguarda Mitchell Watt si può dire che la prestazione è stata per l’ennesima volta commovente, oltre le difficoltà di dover giocare tanti minuti ed oltre una lotta non proprio facile contro Grant e Hunt. Il lungo dell’Arizona ha sciorinato una prova da 13 punti, 12 rimbalzi, 1 stoppata, 3 assist e 10 falli subiti in 33′, diventando un fattore nelle due metà campo: per lui 28 di valutazione. Mike Bramos arrivava da una doppia prova incolore con Lubiana e Tortona, cosa prevedibile visto il rientro arrivato poco fa dopo 9 mesi; ed oggi stava seguendo quel copione, ma l’animo dell’eroe dei due scudetti è ben più grande dei numeri: il numero 6 ha infilato in un amen 7 punti con uno sfondamento subito, spezzando la resistenza di una Patrasso ormai in bambola. Victor Sanders ha giocato una partita dai 2 volti: inconcludente ed apatico nel primo tempo, concentrato e preciso nella ripresa. Il giocatore ex Trento è così, prendere o lasciare per una Reyer Venezia che aveva bisogno disperato di una reazione del numero 11. La guardia americana ha alzato il rendimento con l’uscita dalla rotazione di un pessimo Phillip e con l’infortunio di Vitali: personalità, difesa e punti per riavvicinare la Reyer. Jeff Brooks doveva dare una risposta dopo un periodo sottotono ed oggi la ha data in tutto e per tutto: 12 punti, 7 rimbalzi, 3 recuperi, 2 assist e 2 stoppate per una partita da 23 di valutazione in 31′, ma l’importanza del numero 23 della Reyer va oltre i numeri; i punti del riaggancio li ha siglati lui, con schiacciata nel traffico e tripla dall’angolo.

Victor Sanders in azione: il numero 11 ha trascinato Venezia nel terzo quarto

Lucidità e triple

La Reyer Venezia ha vinto una partita che poteva sembrare davvero impossibile da portare a casa viste le defezioni e lo ha fatto con la grande lucidità dei suoi campioni, oltre che con le triple dei giocatori predisposti a questo tipo di numeri. All’intervallo la squadra di coach De Raffaele aveva realizzato solo 2 triple su 12 tentativi, per poi chiudere con un molto positivo 9/25: 7/13 negli ultimi 20′, di cui le due decisive scagliate da Mike Bramos negli ultimi 150″ di partita. Il team ellenico – dal canto suo – ha ulteriormente appiattito la sua percentuale dalla lunga, chiudendo con un pessimo 4/23 con conclusioni forzatissime e prive di senso, segno di una coralità venuta meno e di una capacità di costruire tiri puliti in maniera importante. La lucidità di Watt nel leggere le difficoltà di Patrasso e di Bramos nel colpire dalla punta hanno messo ancor più a nudo le difficoltà di un team ellenico che sembra sempre più naufragare in un’Eurocup che più passa il tempo più si dimostra troppo grande per loro. La squadra di coach Zouros sembra decisamente la candidata numero uno a salutare il girone B e lo ha dimostrato anche stasera contro una Reyer sicuramente più forte ma – anche – in oggettive difficoltà fisiche e tecniche. E se Patrasso è l’indiziata uno all’eliminazione, la squadra veneziana si rilancia in maniera importante e si allontana dalle zone basse: due punti per proseguire la corsa, in condizioni di difficoltà non leggere.

Mike Bramos al ferro: la lucidità del capitano è stata fondamentale nel finale

Nel prossimo turno (ultima di andata) Patrasso sarà a Lubiana, mentre la Reyer Venezia riceverà la corazzata Gran Canaria.

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Lele

Atleta amatoriale e giudice di gara, appassionato di atletica e basket
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