Euroleague Weekly: Speciale Olimpia-Real Madrid

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Euroleague Weekly in edizione speciale interamente dedicato ad Olimpia-Real Madrid. 10 flash sulla grande sfida del Forum.

Vince Madrid perchè è più forte e lo dimostra con 4 assenze cui si aggiunge anche quella di Coach Laso. Milano non sfigura ma per 37-38′ l’impressione è che ci sia un certo divario tra le due squadre. A proposito di Coach, che bella impressione Chus Mateo: disponibile e gentile oltre ad una preparazione che non puoi non avere se ti siedi su quella panca, anche come assistente.

73 possessi a testa, 102,7 di OFFENSIVE RATING per Madrid e 100,0 per Milano, entrambe tenute dalla difesa avversaria a circa 10 punti dai valori stagionali. Questo vuol dire essere allenati e preparati alla sfida nei minimi dettagli.

Il dato che non ti aspetti? Il Real raccoglie “solo” il 51% dei rimbalzi disponibili, l’Olimpia il restante 49%. In partenza si pensava potesse essere un massacro, ma l’applicazione dei milanesi ha permesso di tenere botta in un settore dove si è sofferto tantissimo nelle ultime uscite.

Arriva la 14ma gara su 16 in cui non si supera quota 80 per la squadra di Messina, per punti segnati (75) decima in EL. Dietro solo squadre ad oggi fuori dalla “Playoff Picture”. Difendere è una gran cosa ed è importante punto di partenza, ma serve crescere tantissimo davanti, altrimenti si fa dura e devi essere semplicemente perfetto dietro per vincere con le squadre migliori.

Qualità? Ecco, è quello che pare mancare nell’attacco milanese. La mancanza di pericolosità dal post basso è la ragione principale? Il nostro “eurino” ce lo metteremmo.

Causeur, Rudy e Llull, nell’ordine che volete. Questa è gente che quando conta sbaglia difficilmente. Stupirsi perchè Llull segna da tre fuori ritmo sarebbe come dire che Basile era uno che forzava… Il francese è un chirurgo implacabile (chiedere al Fener di Belgrado 2018…), Rudy segna e fa una serie di cose che nel contesto globale hanno un peso pazzesco, a partire dalla difesa.

Tarczewski? Ok, finora malissimo quasi sempre, ma se non può spendere una manciata di minuti contro corpi come Tavares e Poirier, può avere un minimo di futuro in questa squadra?

Arbitri, tema spinoso. Le lamentele non ci interessano, capire sì. Tre fatti. L’infrazione di campo a 35″? La palla lascia le mani di Yabusele a 17″ del possesso, attraversa la metà campo sui 16″ ed arriva nelle mani di Rudy poco prima che scattino i 15″. Situazione limite, ma è infrazione. Il terzo fallo di Tavares non c’è, mentre c’è tutta l’esperienza di Melli. Non fischiare era la soluzione migliore, in alternativa era fallo biancorosso, ma anche quello sarebbe stato un fischio un po’ forzato. Il tecnico seguente è dovuto, ma vista la situazione ci si può girare dall’altra parte. L’invasione sul tiro libero? C’è, ma se per 39′ non hai fischiato nulla del genere, fischiarla in quell’occasione non è da Nobel. Il timeout di Milano dopo l’errore sulla ripetizione del libero seguente di Hanga? Giusto assegnarlo perchè è stato chiesto con troppa fretta e non può essere revocato (si poteva chiedere fino a quando la palla non fosse stata consegnata ad Hall per i liberi). Il problema è che solo Melli aveva colto correttamente la chiamata arbitrale.

L’Olimpia di Messina guida l’Eurolega per rapporto assist/perse, con una media di 1,6. Ieri sera, caso pressoché unico anche rispetto alla serie di recenti sconfitte, 13 assist e 13 perse. Merito della difesa “merengue”, la migliore del torneo per DEFENSIVE RATING (101,8).

Guerschon Yabusele dà perfettamente ragione a Jaylen Brown, che ai tempi dei Celtics coniò il soprannome di “dancing bear”. Rispetto alle attese di inizio stagione, al passaggio da una realtà come Lione ad un’altra come Madrid, è il giocatore che sta facendo meglio in tutta l’Eurolega.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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