La lavagnetta di Eurodevotion #15: un ATO di Priftis

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Lo scorso anno, inaspettatamente, furono due sconfitte per l’Olimpia Milano contro il Panathinikos, squadra molto fisica e dunque indigesta per le caratteristiche meneghine. Domani sera, all’inizio di un nuovo doppio turno, i Greens saranno al Forum per cercare di firmare una nuova impresa. Come di consueto, la lavagnetta di Eurodevotion celebra l’evento e va a studiare un interessante ATO di Priftis.

Il coach greco è arrivato quest’anno al Pana, dopo aver condotto l’Unics Kazan in Eurolega. I risultati, finora, parlano di una squadra da quattro vittorie in quattordici match, che le vale il penultimo posto in classifica. I greci sono infatti ben lontani dai fasti del passato, ma non per questo non possono riservare qualche insidia, soprattutto quando non hanno nulla da perdere. Concentriamoci dunque e addentriamoci in questo ATO di Priftis grazie all’aiuto di BasketHead.

Come funziona: un ATO di Priftis

Un ATO di Priftis basato su un grande movimento senza palla

L’ATO di Priftis che stiamo per proporvi contiene diverse collaborazioni ed elementi interessanti indubbiamente, ma quel che più deve balzare all’occhio è la quantità e la qualità (intesa come timing e spacing) del movimento che si genera, il vero punto chiave dell’azione che ora vi mostriamo.

L’azione comincia con Daryl Macon che conduce la palla sul lato destro del campo, mentre Howard Sant-Roos corre alla retina e Georgios Papagiannis passa dal post basso di lato forte (lato della palla) a quello di lato debole. Intanto, si muovono anche i due giocatori restanti, perché in punta Okaro White piazza un blocco per Nemanja Nedovic. La difesa insegue e la guardia serba ricciola, ma senza ricevere.

La palla perviene infatti a White che si è aperto fuori dall’arco dei tre punti. Mentre (e questo, come sappiamo, è fondamentale) l’ala forte del Pana sta ricevendo, Papagiannis setta un blocco di uscita per Sant-Roos. La difesa del CSKA, anche in questo caso, sceglie di inseguire, ma essendo pronto un aiuto di Joel Bolomboy, il cubano, anziché ricciolare, va a giocare un dribble handoff (passaggio consegnato dal palleggio) con White.

Dopo l’handoff, Sant-Roos in questo ATO di Priftis sarebbe atteso a giocare il pick and roll con Papagiannis, che seguiva l’azione, ma il movimento sul lato debole e le letture portano a una soluzione diversa. Nedovic e Macon si scambiano e, intanto, Sant-Roos va in palleggio verso il serbo che è anticipato, spingendolo a tagliare backdoor (collaborazione di “dribble at” in gergo).

Il difensore di Nedovic non reagisce in tempo e l’area è sguarnita, dato che la difesa è impegnata a contrastare tutte le collaborazioni lontano dalla palla. Risultato: passaggio battuto a terra dal palleggio e due punti facili al ferro.

Un ATO di Priftis indubbiamente molto interessante, in cui dominano timing e movimento, un qualcosa di davvero difficile da contrastare.

Come si batte: un ATO di Priftis

Attenzione, scelte chiare e comunicazione sono fondamentali come sempre, ma ancora di più contro questo ATO di Priftis, uno dei più complessi che abbiamo analizzato finora in stagione.

Partiamo dal primo blocco di White per Nedovic. Inseguire è la scelta più sensata per non aprire subito tiri facili al serbo e per non creare mismatch all’inizio dell’azione. Concediamo dunque la ricezione di White fuori dall’arco.

Continueremmo nella scelta del contenimento anche sul blocco di uscita di Papagiannis, a patto però che l’obiettivo sia perseguito con tecnica migliore. Il difensore di Sant-Roos deve infatti partire avendo contatto con l’attaccante e con l’idea primaria di forzare il blocco, ovvero di passare insieme all’attaccante se si può.

Facendo ciò con tecnica corretta, si può inseguire anche sull’handoff, evitando di togliere quindi pressione alla palla come accade invece nel caso del CSKA. Poi dobbiamo prendere in considerazione due possibili sviluppi: quello del video e quello teorico dell’ATO. Se parliamo del primo, troviamo giusto anticipare Nedovic, ma anche in questo caso va fatto con miglior tecnica rispetto a quanto fa Nikita Kurbanov, che ha il corpo troppo oltre la linea della palla (la linea immaginaria che conduce le due linee laterali passando per la palla).

Se invece Sant-Roos va a giocare il pick and roll con Papagiannis negli ultimi otto secondi, date le caratteristiche milanesi, noi cambiaremmo. Se, in un terzo scenario possibile, Sant-Roos giocasse handoff con Nedovic e il serbo a propria volta un pick and roll con il lungo greco, a maggior ragione cambieremmo su entrambe le collaborazioni, per mantenere l’aggressività nei momenti finali dell’azione.

L’ATO di Priftis ci ha indubbiamente stimolato e ora noi siamo in attesa di vederlo sul Campo da Gioco.

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