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La corsa ai playoff continentali torna ad accendersi. Nella prima giornata del round 12 della Turkish Airlines Euroleague, alcune partite hanno messo in evidenza quanto diverse squadre al netto di infortuni (CSKA ed Efes su tutte) stanno risalendo la china. L’altra faccia della medaglia, infatti, si è vista ad esempio in uno dei match andati in scena ieri sera. Alba-Maccabi ha messo in mostra quanto la compagine israeliana di coach Sfairopoulos sia in netta difficoltà di risultati e che queste sconfitte possano pesare e non poco nell’economia della stagione.
Alba-Maccabi, dunque, mette in risalto il successo della squadra tedesca guidata da coach Gonzalez, che analizziamo nel consueto appuntamento post-match targato Eurodevotion.
Alba-Maccabi: tra giocate perimetrali e rimbalzi difensivi arriva la win per i berlinesi
La vittoria dell’Alba sulla compagine ospite, avviene essenzialmente per tre motivi tecnici e uno mentale. Partendo dal presupposto che la concentrazione per la squadra di casa non è mai calata al cospetto di un avversario sulla carta nettamente più completo e superiore, l’Alba vince questa partita sia controllando i lunghi avversari come Reynolds, Williams e Zizic a rimbalzo (30-27 i numeri del duello sotto le plance tra le due squadre), sia segnando e giocando con un ritmo stellare da dietro l’arco. 15/29 da 3 per l’Alba, con exploit clamoroso avvenuto nella seconda parte di gara, è decisivo nelle sorti del match, specie nei possessi decisivi, che consentono all’Alba Berlino di controllare un successo ampiamente meritato.
Alba-Maccabi: il ritorno di Marcus Eriksson è decisivo
L’Alba Berlino è una squadra di sistema in continua evoluzione e ieri sera alla Mercedes-Benz Arena il rientro di Marcus Eriksson è stato il quarto motivo tecnico che ha deciso la sfida. La guardia svedese classe 93, reduce da un recupero abbastanza lungo dall’ennesimo infortunio patito in fase di preparazione, mette in mostra il suo talento ma soprattutto il suo netto e preciso arsenale di colpi specie in fase offensiva.
Ed è proprio in numero 8 della compagine berlinese il top scorer dei suoi e insieme all’altro leader dello spogliatoio Sikma (seppur con qualche ombra in questo match) a prendersi la scena contro il più quotato Maccabi. Per il giocatore svedese i suoi 19 punti e il suo impatto sulla sfida lo eleggono il nostro MVP della contesa berlinese.
Maccabi: staccare la spina è deleterio
In una stagione così lunga e piena di variabili impazzite, per qualsiasi squadra europea l’obiettivo principale è rimanere sul pezzo per tutta la stagione. Staccare la spina in molte situazioni è e sarà sempre deleterio al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Ne è un esempio il buio pesto che si vede ad Istanbul sponda Fener, ma è anche quello che si è visto per larghi tratti anche in casa Zenit e in casa Maccabi ieri sera.
Momenti di sbandamento sì, ma tenere la barca ben salda e pronta a salpare per i playoff può essere cruciale. Gli israeliani visti ieri sera a sprazzi sono sembrati una squadra che vuole andare in post-season. In altri, molto peggio di tante altre che sono più in basso in classifica. Every game matters, e questo ormai deve essere già nella testa dei giocatori…
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