Euroleague Man of the Week: Edy Tavares, il Real e i centri d’Eurolega

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Il doppio turno di Euroleague ci impone di parlare, nel nostro contenitore settimanale, di un Tavares scintillante alla guida della compagine di Laso, lanciata verso la vetta. Se l’Olimpia è andata tragicamente 0-2 nell’ultima settimana e il Barcellona aveva dovuto abdicare al trono proprio nella sfida al Forum con le scarpette rosse, il Real Madrid adesso si sta prepotentemente prendendo il ruolo di regina della competizione. Ora è in prima posizione a pari record con i rivali blaugrana, ma il momentum sembra certamente dalla parte della Casa blanca, che, dallo stop della seconda giornata contro l’Oly, è incappata in una sola sconfitta, per altro nell’inospitale steppa di Kazan.

L’Euroleague Man the Week non può che essere quindi identificato nel centro capoverdiano, che è stato protagonista nel doppio successo settimanale della compagine di Laso.

Tavares - Eurodevotion
Tavares in azione contro la Stella Rossa

Granitica la sua doppia doppia nella vittoria sul difficile parquet dell’Astroballe, sono 12 punti e 10 rimbalzi con 25 di valutazione di impressionante costanza di rendimento sui 33’40’‘ di gioco richiesti da Laso.

La sua settimana non finisce qui però, bensì risulta ancor più esaltante data l’ottima prova contro la Stella Rossa. I suoi efficientissimi 15 punti lo rendono ancora risolutivo, ma ciò che è più incredibile è il livello proposto nell’alternanza con Vincent Poirier, che è così anch’egli protagonista del nostro focus settimanale. Per entrambi i centri di Laso si realizza un clamoroso 23 di valutazione in un’equa spartizione di minuti, a dimostrazione di come il loro talento venga così simmetricamente valorizzato dal sistema Real.

La coppia Tavares-Poirier è una coppia che ricordiamo essere nata in primavera, proprio in corrispondenza del culmine della capitolazione madrilena della scorsa stagione. Oggi sono loro due la solida base della rinascita merengue.

Visto che settimana scorsa abbiamo dedicato la nostra riflessione ai numeri 4, questo weekend lo spunto di una squadra così importante capace di valorizzare i suoi due 5 in modo talmente ben riuscito ci offre la possibilità di indagare la gestione del ruolo di centro nel resto dei grandi team d’Europa.

Se escludiamo le atipicità di Kyle Hines e Brandon Davies, tra le squadre che troviamo nelle migliori di quest’inizio di stagione l’impatto del centro è particolarmente evidente solo (forse) nell’Olympiacos di Moustapha Fall e in potenza nel Cska di Milutinov, che però stiamo ancora aspettando al meglio della forma.

Le altre squadre o fanno affidamento a soluzioni differenti, o posseggono il buon vecchio seven-footer ma in modalità d’impatto spesso e volentieri marginali, vedi ad esempio Gudaitis allo Zenit, Yousoupha Fall all’Asvel, Ante Zizic al Maccabi o lo stesso Tarczewski all’Olimpia, Sanli al Barça (in modo qui momentaneo, ma il cui ristretto contributo non ha per ora inciso granchè nelle ambizioni catalane).

Non ho certo dimenticato di citare fin qui uno dei migliori centri della lega da anni, il ceco Jan Vesely, ma il suo è un caso particolare. Seppure il 2,13 di Ostrava abbia anche quest’anno numeri di tutto rispetto, la sua squadra non sta rendendo come ci si sarebbe potuti attendere. Caso vuole che il Fenerbahce utilizzi in quintetto contemporaneamente lui e un altro centro, l’americano Devin Booker, proponendo una soluzione in controtendenza con il resto della lega, che abbiamo visto fare affidamento relativo al profilo del numero 5 in senso classico.

L’esperimento sul Bosforo non ha però pagato dividendi per ora. Non possiamo semplicisticamente rendere causa di tutto questo la coesistenza tattica tra i due big-man, però l’attacco del Fener è spesso parso congestionato e i punti segnati per i turchi rappresentano il secondo peggior dato della competizione (17esimo posto), davanti solo a quello della offensivamente modesta Stella Rossa.

E’ a questo punto che appare ancora più eccezionale come una delle migliori squadre del continente, forse la più in palla al momento, ponga le sue basi fondamentali su un duo di centri.

Poirier e Tavares sono indiscutibilmente nella top 5 dei centri del Vecchio Continente, per valore assoluto, e date le difficoltà fisiche di Milutinov e quelle di squadra di Vesely possono essere considerati i veri dominatori della corrente edizione nella categoria.

E’ facile puntare su giocatori come loro ed avere successo, ma non è così scontato farlo in una pallacanestro in cui lo small ball è opzione dominante. Potremmo dire che proprio il poter contare su due atleti di questo calibro consente di non dover rincorrere e adattarsi, ma costringere gli altri a farlo, sul campo così come in relazione alla scelta forte di Laso e del front office del Real.

Di riflesso alla dubbia gestione del Fenerbahce, qui l’alternanza dei due centri è gestita alla perfezione e produce, grazie anche alla gravity offensiva dei due, il quarto miglior attacco (79,64 punti segnati a gara) e, in conseguenza alla loro intimidazione e rim-protection, la sesta miglior difesa (72,27 punti concessi a gara).

Non possiamo che assistere meravigliati al regno del terrore dei lestrigoni Edy Tavares e Vincent Poirier, i due giganti antropofagi che stanno fagocitando l’Eurolega.

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