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Baskonia-Maccabi (R8): il quinto squillo senza il miglior Wilbekin

Baskonia-Maccabi (R8): il quinto squillo senza il miglior Wilbekin

Baskonia-Maccabi (R8): il quinto squillo senza il miglior Wilbekin

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E se l’Olimpia MIlano guarda tutti dall’alto verso il basso, un’altra vecchia gloria del basket continentale non sta di certo a guardare. Dopo ben 8 round di regular season di Turkish Airlines Euroleague c’è anche il Maccabi Tel-Aviv a lanciare segnali importantissimi nell’economia della lotta playoff che inizierà tra non molto a farsi decisamente vibrante. Baskonia-Maccabi andata in scena alla Fernando Buesa Arena di Bilbao, infatti, metteva a confronto le ambizioni di Ivanovic e Sfairopoulos e due basket alla ricerca di vere conferme sul campo.

Senza ulteriori indugi, andiamo ad analizzare insieme quanto successo in terra basca, con la consueta analisi in 3 punti targata Eurodevotion.

Baskonia-Maccabi: difesa e voce grossa a rimbalzo i segreti del ritmo israeliano

Sistema a difensivo ed energia a rimbalzo. I due punti di forza del gioco del Maccabi sono stati più che decisivi nell’economia della sfida contro i padroni di casa. Dal primo parziale, infatti, il Maccabi tiene botta ai cambi di ritmo del Baskonia, ma sa molto bene che senza un vero creatore e gestore del gioco si va subito nel caos. Wilbekin è silente alla voce punti, ma con i suoi pick and roll e assist al bacio sul lato debole collassato male dal Baskonia, si prende gli allunghi decisivi quando conta per davvero. I lunghi del Maccabi poi fanno il resto; voce grossa a rimbalzo e ritmo incalzante man mano che i possessi diventavano più pesante. I 37 palloni raccolti sotto le plance dal Maccabi hanno il valore prezioso della quinta vittoria consecutiva in Turkish Airlines Euroleague.

Jalen Reynolds: il suo apporto sotto le plance è stato decisivo in Baskonia-Maccabi

Baskonia-Maccabi: la sorprendente serata di Keenan Evans

Più dei rimbalzi conquistati, più del ritmo guadagnato minuto dopo minuto esprimendo l’idea di pallacanestro targata coach Sfairopoulos, Baskonia-Maccabi di ieri sera è stata la partita di Keenan Evans. Il play americano si prende le responsabilità nel giorno in cui Wilbekin non è al meglio e gioca una partita straordinaria. Mette in ritmo sistematicamente il redivivo Williams (serata da 21 punti per l’ex Valencia), il rigenerato Zizic e con Jalen Reynolds forma un’asse pick and roll davvero interessante. La sua prestazione da 14 punti e 8 assist condita da 5 rimbalzi e altrettanti falli subiti, merita senza dubbio lo scettro di MVP della partita.

Keenan Evans in attacco: questa una delle sue tante penetrazioni offensive decisive in Baskonia-Maccabi

Baskonia: è ora di guardare al futuro rapidamente

L’ombra di sé stessa. I campioni di Spagna 2019-20, in meno di due stagioni sono diventati questi: una squadra dipendente dal singolo più che dal collettivo. Un organico che non riesce a mettersi in ritmo e che impone il suo basket o piano partita che dir si voglia in ogni singola partita di Turkish Airlines Euroleague. Certo, la partenza di Henry e Polonara non è stata rimpiazzata a dovere seppur Baldwin e Fontecchio stiano facendo gli straordinari, ma l’involuzione tecnica necessita non solo rinforzi sul mercato, bensì un vero e sano intensificamento del lavoro da parte di coach Ivanovic. 3 vittorie 5 sconfitte e il secondo peggior attacco dell’intera Eurolega devono far riflettere. Il lavoro da fare è tanto e il campo non sta mentendo alle lacune presenti all’interno della squadra basca.

Siomen Fontecchio celebrato dai suoi compagni. Anche ieri sera è stato prezioso il suo contributo per il team basco in Baskonia-Maccabi
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