Bayern-Real Madrid (R8): la qualità dei blancos batte un super Bayern

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Bayern-Real Madrid è stata una partita bellissima, una di quelle da alta Eurolega, cosa che ultimamente non capita sempre con grande frequenza nei match della massima competizione europea. All’ Audi Dome va in scena la sfida tra due delle più grandi menti della pallacanestro europea: Andrea Trinchieri e Pablo Laso. E già questo varrebbe da solo il prezzo del biglietto.

Poi la qualità in campo era altrettanto alta (se si guarda ai galacticos, tremendamente alta nonostante le diverse assenze) e il risultato di queste premesse non poteva che essere una grande partita. Alla fine a spuntarla sono quelli che potevano vantare fra le proprie linee un peso specifico maggiore, ma se a trionfare fossero stati i padroni di casa nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Il punteggio finale è 76-80.

Bayern-Real: la difesa del Trinka è da applausi (come sempre)

Nessuno si faccia trarre in inganno dagli 80 punti subiti dalla compagine bavarese: la squadra di Trinchieri ha giocato una grande pallacanestro nella propria metacampo difensiva, concedendo il minimo indispensabile ai tanti giocatori di estremo talento presenti nel roster di Laso.

Passare sopra ai blocchi, gestione oculata dei cambi difensivi (non sistematici) e tanti raddoppi ed aiuti per cercare di scongiurare i tanti mismatch sfavorevoli. La cosa più difficile per il Bayern era arginare lo strapotere fisico sotto canestro dei blancos e lo hanno fatto in modo eccellente (fatta eccezione per uno straripante Yabusele che quando gioca così ha pochi eguali in questa competizione). I bavaresi sono riusciti a tenere botta, come si dice in gergo, anche quando Laso ha schierato quintetti lunghissimi con due centri in campo contemporaneamente: Tavares, Poirier e Vukcevic a rotazione.

I padroni di casa sono riusciti nell’ingrato compito di limitare i danni a rimbalzo (il 37 a 30 finale può dirsi un risultato soddisfacente) e di contenere anche lo strapotere dei lunghi madridisti nel pitturato. Othello Hunter e Augustine Rubit, soprattutto, sono gli artefici dell’ottimo contenimento creato dal Bayern.

Per di più, durante il terzo quarto Hunter è dovuto uscire dal campo per una botta subita al volto ed ecco che gli uomini di Trinchieri nonostante l’evidente gap fisico sono riusciti a non farsi mettere in piedi in testa con Rubit da 5 e Thomas da 4. Come? Con un sistema di aiuti e collaborazioni da direttore d’orchestra. Il capolavoro poi è stato (con anche qualche fischio arbitrale discutibile) far commettere 5 falli sia a Tavares che a Poirier, togliendo centimetri e qualità al Real.

Bayern-Real Hunter
Othello Hunter raddoppiato da Tavares e Heurtel

Rubit, Thomas, Hilliard: il Bayern e la sua coralità

Se c’è una squadra che non muore mai questa è il Bayern; lo abbiamo detto tante volte, ma è sempre più vero. Poi magari per un soffio non arriva la vittoria come stasera, ma in certi casi è più marginale di quanto si pensi. Perché la certezza è che i bavaresi abbiano ritrovato lo spirito, l’attitudine e l’intelligenza con cui hanno fatto vedere cose straordinarie nella passata stagione. Ed ormai, abituati bene come siamo, ce le aspettiamo anche quest’anno.

In una serata in cui il Real si concentra ad annullare Lucic, salgono in cattedra rispettivamente Augustine Rubit, DeShaun Thomas e Darrun Hilliard. L’ex CSKA spessa propizia un gioco di rottura quando serve e porta punti importanti estratti dal cilindro, Thomas con la sua consueta saggezza cestistica si butta in post quando sa di poter sfruttare accoppiamenti favorevoli andando a segno (oltre anche a qualche chicca dall’arco) e Rubit fa veramente tutto. Presenza difensiva costante, spaziature quasi sempre perfette ed un ordine nelle scelte offensive che gli hanno valso una prova da 20 punti, 5 assist e 21 di PIR. Incredibile come il Trinka riesca ad esaltare una certa tipologia di giocatori.

Per il Real la vince Guerschon Yabusele

Nonostante la vittoria, abbiamo deciso di dedicare un solo punto al Real perché, effettivamente c’era meno da dire. Probabilmente questa era una gara che la squadra di Laso doveva vincere con meno patemi, ma contro i bavaresi non è mai semplice. Se si vuole rimproverare qualcosa ai blancos, si può dire che si sono intestarditi troppo spesso col gioco sotto canestro non sfruttando i raddoppi dei padroni di casa a loro favore, andando magari a cercare un tiro dall’arco comodo, riaprendo il gioco.

E’ mancata un po’ di fluidità nella circolazione di palla ed un gioco alto/basso deciso e convincente. Forse troppo spesso gli ospiti si sono affidati a giocate dei singoli: anche se quando i singoli possiedono una tale qualità, quello che si prende non è mai un cattivo tiro.

In ogni caso, in una serata in cui sono pochi i madridisti a brillare, risplende la stella di Yabusele che con 21 punti (3/4 dall’arco) e 23 di PIR dà prova di tutta la sua forza fisica e tecnica. Penetrazioni a canestro, gioco in post, atletismo fuori dalla norma, fisicità incredibile, tiro dall’arco…questo ragazzo ha tutto. Non ci sorprenderebbe se durante il corso della stagione sarà ancora lui a decidere molte partite del Real. L’impressione, poi, è che quando torneranno anche Thompkins e Randolph, il reparto lunghi del Real sarà qualcosa di mefistofelico per chiunque.

Insomma, non una vittoria pulitissima; ma le grandi squadra vincono anche quando non giocano al loro meglio.

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frcata7

Laureato in Lettere moderne e laureando in Italianistica presso l'Università di Bologna. Nel giugno 2023 ha pubblicato il suo primo libro di poesie, "La cenere e l'oceano" (Edizioni Effetto). Letteratura, cinema e pallacanestro sono le sue grandi passioni che cerca costantemente di coniugare.
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