Euroleague Man of the week: la sfortuna di Delaney, le prodezze di Fontecchio e Clyburn

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E’ ancora agrodolce la scelta del nostro Man of the week, che prosegue sulla falsa riga dell’assegnazione del riconoscimento della scorsa settimana, che ha coinvolto Toko Shengelia.

Gioie in campo, dolori fuori…

Maledizione Cska, così come maledizione Delaney, che non riesce a trovare pace nel suo biennio biancorosso.

Parliamo prima del rettangolo di gioco, che è sempre quello che ci interessa di più, per quanto l’extra-campo sia tremendamente condizionante. La gara della point-guard con il 23 sulla schiena era stata una volta di più determinante per le scarpette rosse.

Delaney - Eurodevotion

Il buon Malcolm infatti stava attraversando un periodo positivo, dopo tutte le critiche ricevute sia lo scorso anno, che in questo inizio di stagione, con un filotto di buone prestazioni, soprattutto in Eurolega. Dalla virgola contro il Cska, ha inanellato quattro partite in doppia cifra, risultando anche sempre decisivo nel contenere gente come Baldwin, Wilbekin e Larkin.

Nella partita di giovedì non è eccezionalmente brillante in fase offensiva, ma rimedia attaccando con caparbietà (preziosissimi i 6 falli subiti) e soprattutto è essenziale nel contrastare con la difesa un Asvel che aveva avuto tanto dalle sue guardie.

Sono frutto della sua pressione importantissimi recuperi della squadra nel quarto finale, come il fallo in attacco subito sul 69-69, ma in generale il suo sacrificio è encomiabile nel tentare sempre di passare su tutti i blocchi e di infastidire in ogni modo il portatore di palla. Chiude con 12 punti, 3 assist e 11 di valutazione in 24 minuti.

Il giorno dopo però, la doccia fredda: tre settimane di stop prima di rivalutare il problema riscontrato al bicipite femorale della coscia sinistra.

Accolto nella disperazione del popolo biancorosso, quest’infortunio si aggiunge a una serie di stop che perseguita il playmaker di Baltimora dall’inizio della scorsa stagione. Il calvario inizia il 13 Settembre, nella finale di Supercoppa contro la Virtus, quando atterra male e si fa male al ginocchio sinistro.

La difficoltà sembra superata, ma è nella gara contro il Real Madrid, circa un mese dopo, che un altro atterraggio sfortunato costa a Delaney una distorsione tibio-carsica e circa un mesetto di stop. Malcolm però ritorna, si riprende la squadra: è in questo periodo che segnerà il tiro della vittoria nella storica vittoria a Tel Aviv.

Solo che con il passare dei mesi qualcosa ancora non va, il giocatore continua a trascinarsi dietro il problema al ginocchio ed è fortemente limitato, giocando sul dolore. Delaney si sbatte in difesa, in attacco lascia spesso i riflettori a Punter, Shields e Leday che sono ormai consolidati riferimenti, mostra sacrificio e dedizione alla causa, ma la situazione diventa insopportabile, così è costretto a volare in Baviera da un esperto e il verdetto va verso un intervento di pulizia del ginocchio che lo terrà ai box per un altro mese.

La point-guard tona di nuovo, partecipa alla volata play-off, pare finalmente la volta buona perchè tutto sia finalmente sistemato, ma nella gara 2 della sciagurata finale scudetto dell’Olimpia, riporta una lesione di primo grado al muscolo interruttore dell’anca destra.

L’estate passa, Delaney lavora per affrontare al massimo quella che potrebbe essere l’ultima sua stagione in Europa. Ci vuole un po’ a trovare la forma, ma finalmente arriva e Milano corre anche con il suo contributo. Fino alla gara con l’Asvel…

Tutto nasce da un primo contatto con David Lighty a 2:20 dalla fine. C’è uno scontro, che viene ravvisato come fallo in attacco del giocatore dei transalpini.

Delaney, a terra, inizia a tenersi dolorante la gamba destra, come ben si vede dalle immagini, ed è qui che probabilmente possiamo parlare di semplici crampi, come si è creduto nel post-partita. Il giocatore si rialza dopo poco e torna a lottare in campo.

Ma il vero infortunio avviene probabilmente pochi secondi dopo, qui sotto la sequenza dell’accaduto.

Il giocatore del Maryland si butta dentro sul cambio difensivo contro Gist, salvo sbattere contro il muro difensivo dei giocatori dell’Asvel. E’ subito dopo che inizia a toccarsi con apprensione la coscia sinistra incriminata. Anche qui continuerà a giocare nei concitati minuti del finale vittorioso di Milano.

E’ infatti quello stesso punto su cui lavora lo staff di Milano dopo la sirena, come si vede nell’ultima istantanea: ecco la genesi dell’infausto infortunio di Foe23.

Il dualismo con il Chacho è stato vitale nell’alternarsi delle loro caratteristiche per la riuscita di Milano nella scorsa e nella corrente stagione, il playmaker americano ha un rapporto forte con Ettore Messina ed è il primo baluardo della competentissima difesa dell’Olimpia. Un giocatore che fa discutere spesso, ma di cui è altrettanto indiscutibile l’importanza del ruolo nella squadra. Senza di lui non sarà facile…

Menzioni onorevoli

Will Clyburn

E’ lui il re incontrastato di Mosca, è lui che con una prepotenza incredibile fa in frantumi la difesa dell’Olympiacos. Tre and-one e un dominio fisico dal post che apre infinite soluzioni all’attacco russo. 29 con 32 di PIR.

Simone Fontecchio

Orgoglio italiano in questa menzione, l’ala pescarese ci ha messo pochissimo a prendersi il Baskonia. 16, 16, 17 e 20 sono i punteggi prodotti nelle ultime quattro. Piega il Monaco con un ventello, 7 rimbalzi e ben 30 di PIR ed continua con il suo personalissimo momento magico, che dura ormai da un anno…

Tyler Dorsey

Con un impressionante losing effort, che oscura persino quello lodevolissimo di Okobo, fa tremare il Cska. Fantascientifico dall’arco e in fiducia impressionante, guida la classifica di giornata in punti e valutazione: 32 con 4/4 da due e 7/10 da 3

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