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Continua la marcia perfetta dei blancos che, nel match contro il Breogan, conquistano il loro sesto successo stagionale su sei. Partita dalle mille emozioni, con continue fughe blancos e recuperi per i padroni di casa. Alla fine, però, ad avere la meglio è proprio il Real Madrid per 71-79. Si conclude così una settimana perfetta per coach Laso che, nel giro di soli cinque giorni, riesce a portare a compimento l’en plein di tre vittorie su tre tra Eurolega e campionato.
Il secondo quarto
Il momento chiave del match è stato, inevitabilmente, il secondo quarto, quando i blancos hanno saputo ribaltare il risultato e prendere il largo. Dopo un inizio sotto tono, infatti, Pablo Laso ha optato per delle rotazioni diverse, trovando in Goss, Abalde e Llull i suoi trascinatori. Uno stile di gioco più dinamico ha permesso a tutto il Real Madrid di trovare più soluzioni di tiro, facendo sì che alla pausa lunga il punteggio recitasse 33-40. Menzione speciale anche per Yabusele che, proprio grazie a quanto appena detto, è rientrato negli spogliatoi con un 4/5 dall’arco e ben 14 punti.
Fernandez e Tavares
Il terzo quarto si è aperto subito con un parziale di 5-0 in favore dei padroni di casa, rischiando di vanificare quanto fatto nel primo tempo. Rudy Fernandez, però, visto anche il traguardo delle 600 partite in maglia Real Madrid, ha deciso di rovinare la festa al Breogan, realizzando tre triple consecutive e bloccando l’avanzata. Allo stesso tempo il solito Tavares ha monopolizzato l’area sotto canestro, sia da una parte che dall’altra del campo, chiudendo la porta a qualsiasi tentativo di rimonta.
La garanzia Llull
In una partita infinita come quella di ieri, non potevano mancare altri colpi di scena. Il Real Madrid, nonostante il +15 dell’ultima frazione, ha rischiato di buttare tutto all’aria quando nel finale si è ritrovata avanti solamente di due lunghezze. Il brivido, provato da tutto il popolo madrileno, non ha impensierito Llull, però, che con due canestri in meno di un minuto ha ridato una boccata d’ossigeno ai suoi.
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