Il Barcellona espugna il Principato, ma quanta fatica…

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Per la seconda volta in questa settimana di Eurolegue il Monaco rischia l’impresa con una delle big della lega, ma il finale li condanna nuovamente: i due punti sono per il Barcellona, che vincono con il risultato di 85-81.

La squadra di casa gioca un ottimo primo tempo, ma i catalani riescono nella seconda metà a risalire la china. La sfida è combattuta, ma sembra premiare nel finale i monegaschi, che però sbagliano dalla lunetta con Westermann, così è Davies ad approfittarne e a portare i suoi ai supplementari.

Nell’overtime i blaugrana prendono da subito il comando e il Monaco spreca con qualche errore di troppo le opportunità di ribaltare il punteggio. Continua il percorso netto del Barça, che aspetta da solo in vetta il risultato del Forum.

Riprendiamo gli elementi fondamentali della partita tramite l’analisi per punti di Eurodevotion.

Barcellona, che fatica

La squadra vince ancora. Sicuramente il Barcellona è squadra tra le più forti e attrezzate della lega, lo dicono i fatti e un 4-0 netto.

Qualcosina, però, su quel “il Barcellona gioca la miglior pallacanestro d’Europa” che ha pronunciato Mitrovic, giustificabilissimo nello spirito tradizionale delle dichiarazioni pre-partita, mi sembra opportuno si possa obiettare alla luce della gara di stasera.

Nel primo tempo la difesa non è quella abitualmente stritolante, in attacco invece le idee sono pochissime. Non aiuta la serata glaciale al tiro per alcune delle migliori risorse offensive della squadra, tra cui Mirotic (7/9 da due, ma 0/3 dalla lunga), Higgins (1/6) e Kuric (0/6).

Le parole di uno Jasikevicius per niente contento all’intervallo sono inequivocabili:

Non c’entra nulla la strategia. Non ho fatto il mio lavoro per preparare la mia squadra a giocare duro quanto sta giocando il Monaco. Non siamo abbastanza tosti, l’unica responsabilità è del coach in questi casi. Sono giocatori molto migliori di quello che hanno mostrato fino a questo punto.

Jasi non è insolito a queste dichiarazioni così nette e dure in questo inizio di stagione, sin dalla Supercoppa, segnale che il Barça ha ancora qualche scoria su cui lavorare.

La squadra torna con una maggiore concentrazione, sale di giri in difesa, pare un filo più ordinata in attacco, ma di fatto vive dell’inarrestabile combattività di Davies, e della fresca vivacità di Laprovittola che mette a segno un’importante sfuriata in crunch time.

Insomma, è servita tanta fatica e un pizzico di fortuna per uscirne vittoriosi… Vittoriosi e ancora imbattuti. Perché alla fine chi vince ha sempre ragione…

L’esperienza di Thomas e la partita di James

I due che avevano firmato rispettivamente l’aggancio e il momentaneo +3, i due che con la loro sola presenza hanno elevato una squadra da retrovie a playoff-team.

Il focus non può che andare su di loro, ancora una volta.

Will Thomas è il grimaldello che spara il Monaco nell’Olimpo. Il veterano spacca la partita non appena entra in campo, infila 9 punti a stretto giro di posta, annichilendo Mirotic. Le sue ricezioni in post mettono sempre in allerta gli avversari e a rimbalzo è diabolico. Per lui 28 di PIR, tanto per continuare a far penare Jasikevicius dopo l’ultima volta che si erano affrontati, ai playoff dell’anno scorso quando aveva la maglia dello Zenit.

La partita di James invece è particolare. Esce dalla panchina, fa il suo ingresso in campo solo a fine primo quarto e quando calca il parquet fa principalmente da spauracchio per la difesa blaugrana. Attira raddoppi e scarica senza tentare mai spericolate inziative. Nel primo tempo solo 3 tiri.

Alla lunga forse qualcosina di più potrebbe fare, ma poi si prende qualche responsabilità nel finale.

Il punto vero, aldilà di una partita non spettacolare, nè scandalosa, è che mi aspettavo da James e da una squadra del livello del Monaco, un affidamento totale alla vena del folletto di Portland, palla in mano a cento all’ora per 40 minuti.

Interessante invece per uno che ha la fama di essere una testa calda, l’atteggiamento composto e sereno con cui ha approcciato questa partita, partito in panchina non certo dietro a De Colo e Micic e costantemente ingabbiato dalle attenzioni catalane, e come sta vivendo in generale l’esperienza Monaco.

Monaco che dimostra così di poter essere ben più che la squadra di MJ.

Brandon Davies, il risolutore

La pietra angolare, la cucitura perfetta che tiene in piedi tutto il sistema Barcellona del corrente ciclo è nientemeno che lo 0 da Philadelphia.

Quando la squadra è in difficoltà, forse ancora più che al talento di Mirotic, ho la sensazione che si affidi al suo centro.

Sempre utile in mille cose, presenza assillante sotto canestro e imprescindibile anche nelle letture. Fa impazzire Hall con la sua esperienza ed è rapido, prontissimo, a ribadire nella retina il tiro stoppato di Higgins con il tap-in che salva baracca e burattini.

Realizza 27 punti con clamorosa efficienza, strappa 10 rimbalzi e subisce 8 falli, nella difficile lotta sotto le plance di un Monaco ben rifornito di giocatori atletici. Anche 4 assist preziosissimi nel facilitare il gioco.

Un giocatore che adoro, centro sottodimensionato nel big-ball dei fisicacci del Barça, vero risolutore della banda di Jasi.

Photo credit: euroleague.net

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