FORZA E DEBOLEZZA
La sempre lucida e corretta analisi di Alberto Marzagalia fotografa in maniera abbastanza chiara quale sia la situazione in casa Armani Exchange a pochi giorni dall’esordio in Eurolega in una gara non banale, quella contro il Cska Mosca.
L’assenza di equilibrio nel giudicare è l’aspetto maggiormente mancato nei giorni immediatamente successivi la sconfitta nella finale di Supercoppa Italiana contro la Virtus Bologna.
Difficile ad oggi, non avendo mai visto la squadra al completo, con solo due partite “vere” dare dei giudizi definitivi.
Le operazioni estive si sono orientate sulla costruzione di un team altamente versatile e con una età media più bassa per poter avere anche maggiore atletismo.
Una versatilità necessaria sotto canestro dove il maggior tasso tecnico e la varietà di soluzioni proposte da Melli e Mitoglu compensano un punto di debolezza, ossia l’assenza di un cinque fisico ed in grado di giocare ad alto livello il pick&roll.
L’impressione è che Milano sia rimasta “prigioniera” del contratto di Kaleb Tarczweski, giocatore che non è migliorato come forse tutti avrebbero pensato e sperato in Lombardia.
Significativo come si sia rivelato più adatto al sistema di gioco Evans piuttosto che l’ex prodotto di Arizona.
Il perimetro, senza Punter, sembra aver perso qualcosa, almeno nelle prime uscite.
L’americano era in grado, in momenti di difficoltà di circolazione palla, di costruirsi un tiro da solo limitando periodi di magra offensiva.
L’unico, attualmente, probabilmente con caratteristiche simili è Shields.
La difesa sul perimetro è tutta da verificare anche se Devon Hall ha ben impressionato in tal senso.
Una Olimpia tutta da scoprire ancora, sicuramente più versatile ma probabilmente da un punto di vista complessivo meno tecnica.
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