Supercoppa LBA – I protagonisti: Pajola commovente, Rodriguez solo sull’isola

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Prosegue l’analisi di Eurodevotion sull’atto finale della Discovery+ Supercoppa, che ha visto il trionfo della Virtus sull’Olimpia per 90-84, nell’ennesimo capitolo della grande sfida.

Consideriamo brevemente i protagonisti del match che hanno contraddistinto e condizionato le prestazioni delle due contendenti.

Virtus Bologna

Alessandro Pajola

L’MVP non può che essere il primo tra i primi, il principale dei protagonisti. E già questo basterebbe.

Appare più leader persino di quello ufficiale (Belinelli) e di quello tecnico (Teodosic), è lui che trascina i compagni e indica la via con una maturità che ormai non dovrebbe più sorprendere.

Si scrolla di dosso le scorie di una prima fase della Supercoppa che lo aveva visto poco brillante e risponde con una serata di livello non solo nel suo habitat più gradito, la difesa, e nel suo campo tutto sommato di competenza, il playmaking (7 assist), ma anche e soprattutto al tiro: è perfetto dal campo (4/4).

Un ragazzo che si sta forgiando vincente.

Pajola - Protagonisti - Eurodevotion
I protagonisti – Alessandro Pajola

Amar Alibegovic

E’ forse improprio non citare Jaiteh, chiave tecnica della gara, ma, come a giugno, ciò in cui ancora di più è stata superiore la Virtus è il coinvolgimento emozionale con cui tutti gli effettivi hanno partecipato alla contesa.

Bologna ha infatti saputo trovare protagonisti differenti e Alibegovic ne è l’esempio più lampante, anche se non il solo, chiedere ad Abass e al suo poster su Mitoglou…

Per il figlio d’arte bastano quindici minuti per mettere a segno 13 punti con pulizia (5/6 dal campo), essenzialità ed energia davvero decisive.

Olimpia Milano

Sergio Rodriguez - I protagonisti - da Olimpia Milano - Eurodevotion
Sergio Rodriguez (da Olimpia Milano)

Sergio Rodriguez

La sveglia arriva da lui, il co-capitano e uomo immagine primario della Milano di Messina. Il cuore di un campione immenso, che ha provato a fare lo scherzetto al suo ormai ex coach in maglia Roja.

E’ l’unico che pare crederci fino in fondo, tanto che la sua reazione permette ai compagni di tentare un disperato e poco convinto assalto alla Bastiglia nel finale. Le triple di Shields e Hall, però, ritardano la conclusione di una partita che era già andata ai titoli di coda.

Bisogna che questa squadra ritrovi nel continuo della stagione, in tutti i suoi componenti, gli occhi della tigre del magico torero di La Laguna.

Gigi Datome

Prestazione poco commentabile per il capitano in pectore della nazionale: parte in quintetto, ma viene presto accantonato da Messina con l’andare della gara. Sempre in difficoltà in difesa, poco concreto e a suo agio in attacco.

0 punti e -4 di x/- in 8′.

La questione non è Datome in sè, per altro pregnante, bensì come la sua assenza di contributo rimarchi la difficoltà dell’Olimpia nel trovare quelle risorse diffuse che invece la Virtus ha tanto ben sfruttato. Gigi, riferimento della truppa italica, è stato inutile allo sforzo tanto quanto Alviti, Moraschini, Biligha… forse il solo Ricci è stato efficace in un breve segmento finale.

Un contributo, il suo, troppo importante da recuperare per la stagione.

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