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La Virtus sfata l’ultimo tabù, sconfigge Venezia, dopo le ultime due sconfitte nelle precedendi edizioni di F8 di coppa Italia, e vola in finale per sfidare, domani sera, l’Olimpia Milano.
I bianconeri, tra alti e bassi, sconfiggono l’Umana Venezia 72-71. Protagonisti Hervey (17+9) e Teodosic (14) da un lato e Tonut (16) e Sanders (15) dall’altro. La Virtus conquista la decima finale di Supercoppa della sua storia.
Aggressività
Siamo a settembre ma già si intravede un’aggressività da playoff da ambo le parti. La Virtus parte fortissimo stringendo in difesa e correndo con i suoi lunghi, soprattutto Hervey. Venezia non ha nemmeno il tempo di guardare lo scudetto sul petto delle Vnere che é già sotto 10-2.
I bianconeri constringono gli uomini di De Raffaele a tanti tiri dalla lunga distanza, e la mira della Reyer, nel primo quarto, non sembra quella dei giorni migliori. L’intensità cresce come il vento della scala Beaufort e la partita inizia a sporcarsi. Il territorio di battaglia, storicamente, é quello della Reyer ma i bolognesi non si tirano indietro. L’aggressività e l’intensità la fanno da padrona, ma la condizione settembrina, abbastanza precaria, rende la partita non adatta ad una mostra di bellezza.
Kevin Hervey e Milos Teodosic
La partita va a strappi, e parziali, Venezia tira male – e tanto – da tre, ma raptus di precisione, prima di Tonut e poi di Sanders, portano gli uomini di De Raffaele avanti. Coach Scariolo per vincerla deve mettere dentro i suoi pezzi da novanta: Milos Teodosic e Kevin Hervey.
La complicità con la natura, l’intimità delle sue mani con la palla a spicchi, l’aspro aroma del sudore, i suoi tratti slavi; Milos Teodosic annusa l’odore del trofeo e decide di far sul serio: infiamma i compagni, segna dalla lunga distanza (4 su 5), difende e soprattutto innesca l’MVP della semifinale, il trascinatore di questa prima parte della stagione delle Vnere, Kevin Hervey; l’ex Kuban é su tutti i palloni, mette la tripla della partita, conquista (9) e sporca le carambole a rimbalzo e non tradisce, mostrando lampi di classe cristallina, nei momenti caldi della semifinale. Quando, a fine gara, viene nominato MVP, quasi timidamente, linee gentili gli modellano le labbra e gli aprono il volto come se fosse un’orchidea.
Sotto le plance l’assenza di Udoh si fa sentire, Jaiteh, nonostante una buona partita – da segnalare diversi blocchi granitici per le uscite degli esterni -, non ha le qualità fisiche e tecniche per non far rimpiangere il centro nigeriano, ma con questo Hervey la Virtus puo scegliere con più tranquillità il giocatore che nello scacchiere di Scariolo dovrà sostituire Udoh. Nelle ultime ore radio portici parla con insistenza di Tarik Black.
Palle perse
Le troppe palle perse bianconere (20) e l’eccellente prova di Sanders, altro grande colpo silenzioso in casa Reyer, portano i veneziani ad aver addirittura la palla della vittoria da metà campo; il tiro di Stone non si avvicina al ferro e Venezia, dopo aver eliminato per ben due volte consecutive la Virtus alle F8 di coppa italia, si deve arrendere dinanzi i campioni d’Italia. Per la Virtus le troppe palle gettate al vento, alcune clamorosamente banali, possono significare un piccolo campanello d’allarme: Alexander al momento risulta ingiudicabile, Ruzzier continua a convincere poco quando il livello si alza leggermente e Pajola, partita eccellente quest’oggi, alla lunga potrebbe pagare le fatiche delle olimpiadi. Il recupero di Mannion potrebbe risolvere tanti problemi al coach bianconero, la priorità dell’ex Raptors é quella di non sfiancare Teodosic.
Intanto le Vnere si godono questo successo e si preparano per sfidare, tre mesi dopo gara 4, la rinnovata Armani di coach Ettore Messina.
UMANA REYER VENEZIA – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA (71-72) (webpont.com)
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