Supercoppa LBA – Brindisi spaventa l’Olimpia, che soffre e si prende la finale

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Alla Unipol Arena si gioca la prima semifinale della Discovery+ Supercoppa tra Milano e Brindisi.

Pronti via subito l’Olimpia scappa sull’11-2 e veleggia consolidando il vantaggio nel corso del quarto, mentre Brindisi fatica a produrre punti, e solo un’astuzia di Redivo permette ai suoi di ridurre il passivo sul 21-15 dopo i primi 10′. La seconda frazione si apre con un parziale milanese (8-0) in seguito al quale le scarpette rosse continuano a farla da padrone. La squadra di Vitucci non riesce a scrollarsi e rimane in balia degli avversari, la forbice all’intervallo è ancora più ampia (41-27).

Dopo la pausa Brindisi riesce a trovare una migliore continuità offensiva e si scatena con un travolgente 19-0 propiziato da Redivo e alimentato dai due Perkins. L’AX sembra tramortita e l’inerzia è ribaltata quando il punteggio prima della frazione finale recita 51-56. Le scarpette rosse, però, rientrano con un piglio più deciso e si scuotono (9-0), ma l’Happy Casa non è disposta a mollare. E’ un continuo ping pong quello degli ultimi minuti che porta a un concitato finale dove Milano segna qualche punto sporco e costringe Brindisi a tiri difficili, così conduce in porto la gara (72-67).

Domani l’Olimpia sarà quindi in finale con la vincente di Virtus-Reyer.

Milano Brindisi - Eurodevotion

Analizziamo la partita nei consueti tre punti di Eurodevotion.

Olimpia, all’inferno e ritorno

L’AX gioca un primo tempo quasi perfetto, nel quale pare del tutto in controllo della sfida. Poi, con il canestro di Josh Perkins a 4.43 dalla fine del terzo, sprofonda all’inferno.

Se nella prima metà l’Olimpia aveva ben figurato per ordine offensivo, sapienza nella scelta delle conclusioni, se aveva saputo imporre una difesa con la giusta attenzione e fisicità e delle rotazioni impeccabili, il momento di blackout ha registrato una confusione spaventosa, tanto nella ricerca del canestro, quanto nella guardia della propria metà campo.

E’ certamente ancora pre-season, quindi è possibile accettare che la scadente forma fisica porti a cali di tensione improvvisi, la stessa partita è stata soggetta a numerosi parziali prolungati, ma rimane una tendenza annosa quella di Milano di tentare suicidi improvvisi che donano spesso emozioni suppletive e non richieste ai suoi tifosi…

La bella notizia è invece il ritorno dagli inferi, con la squadra che è rinsavita, si è aggrappata ai suoi punti di riferimento, ben riconoscibili e riconosciuti, e ha lasciato alle spalle il terzo quarto come episodio a sé stante: escludendo quel folle 29-10, Milano ha condotto 62-38 i restanti tre quarti.

La maturità brindisina

Brindisi è lì, ancora una volta. La compagine orchestrata dalla saggia mano di Frank Vitucci sorprende perchè si dimostra una squadra che ha già un’identità, ma, soprattutto, una certa maturità.

Incassa una prima parte di gara negativa, dove non era stata in grado mai di mettere in difficoltà l’avversario, senza nervosismo, nè rassegnazione. L’Happy Casa aspetta la partita e trae linfa prima dalle scorribande del fantasista Redivo (giocatore da tenere d’occhio assolutamente), poi dall’entrata in scena della coppia dei Perkins.

Il talento di Harrison e Willis può mancare, ma la conferma di un blocco cospicuo dall’anno scorso può aver dato quel contributo in più che vede Brindisi essere già così pronta a combattere sin da queste prime battute della stagione.

Che il “riscatto da Covid” che ha già favorito Virtus ed Efes lo scorso anno, possa regalare a Brindisi un altro anno ai massimi livelli?

Hall e Mitoglou

Se della statura di Hines o Melli, che hanno condotto i milanesi alla vittoria potevamo immaginare, ci sono due dei giocatori dall’impatto più da scoprire che sono stati protagonisti particolari della giornata di oggi.

Potremmo trarre da entrambi metafore della partita. Hall brilla per applicazione, ma al tiro è molto opaco (1/7), così come la squadra gioca con diligenza (quando gioca!), ma chiude con un glaciale 5/32 dalla lunga, invece The Greek Deac appare oltremodo dominante nel primo tempo, mentre decisamente offuscato quando la tormenta brindisina colpisce Milano, seguendo l’andamento generale di tutta la compagine menghina.

Il loro contributo sarà importante, anche in Serie A, per tutta la stagione, con il greco che è ampiamente utilizzato da 5 e garantisce una dimensione a rimbalzo e in post quasi unica nella rosa, mentre l’americano è interessantissimo per la voglia con cui si applica nel sistema difensivo e per l’agonismo che ci mette, ma dovranno crescere molto per continuità e presenza nella gara.

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