Real-Tenerife: l’esperienza e… Causeur portano i “blancos” in finale

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Real-Tenerife è stata la seconda semifinale di Supercopa Endesa 2021. Tante emozioni, alla fine prevale la squadra migliore.

Non chiudere una gara che pareva essere sufficientemente dominata è un peccato mortale nella pallacanestro. Se poi lo fai concedendo una seconda opportunità ad una squadra di campioni come il Real, allora quel peccato si trasforma in un reato cestistico gravissimo.

E’ tutto, o quasi, qui il 72-70 finale che apre a Laso le porte del “clàsico” contro Jasi, che ha superato facilmente Valencia.

E’ quanto si può dire del Lenovo Tenerife di Coach Txus Vidorreta, che gioca bene molto a lungo tenendo ben salde le redini della gara.

Sul 44-37 le prime avvisaglie della mancanza dell’istinto del killer: troppe occasioni perse per cacciare i madrileni ben oltre la doppia cifra di svantaggio. Nonostante ciò si arriva sul 52-42 ma a quel punto, un paio di errori fondamentali riaprono le porte della partita alla squadra di Laso, che non si lascia sfuggire l’occasione.

Sale in cattedra Williams-Goss, si conferma un ottimo Yabusele poi si materializza quanto visto e rivisto decine di volte.

La pallacanestro è un gioco fantastico in cui 10 atleti corrono ed incantano sul campo, dandosele anche di santa ragione, ma quando conta… segna Fabien Causeur. La difesa madridista fa il resto.

Real-Tenerife

L’MVP reale di Belgrado 2018 ancora una volta gira una gara nei momenti decisivi e lo fa con 7 punti che sono una legnata pazzesca per gli avversari, i quali da parte loro non segnano più. Il parziale, da quel 52-42, sarà 18-30 per chiudere la gara, con anche un 3-17 all’interno di questa fase decisiva.

Per lunghi tratti Madrid fatica moltissimo ad attaccare con fluidità ed il tabellone piange. Yabusele pare decisamente quello più in palla poi, quando si immagina già la stampa pronta ad attaccare Williams-Goss, in campo per soli 7’08” con tre quarti che se ne sono praticamente andati, ecco che l’ex Gonzaga comincia a fare ciò che sa e porta i suoi al comando.

Se i meccanismi con Poirier e Tavares sono ancora ovviamente da oliare, il potenziale è semplicemente clamoroso anche perchè è proprio Yabusele a dare un’ulteriore dimensione importante che può allargarsi oltre il ferro. Sarà fondamentale trovare un buon equilibrio nel reparto guardie, dove troppo spesso si è vista una ricerca del gioco organizzato a scapito delle caratteristiche individuali. Una volta che Laso avrà maneggiato con sapienza questo equilibrio tra talento e coinvolgimento dei compagni, i limiti saranno molto in alto.

Tenerife è un’ottima squadra di basket, ben allenata con anche alcune soluzioni offensive di grande fantasia. Ciò che è mancato è tutto quanto abbiamo descritto sopra.

E allora che “clásico” sia. In fondo non vedevamo l’ora…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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