Barça-Real: Llull è leggenda, il Real rimonta e trionfa

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Barça-Real, ancora loro, sempre loro. La finale di Supercopa 2021 è un “remake” del 2020, come del 2019, senza dimenticare i 2014, il 2013 ed il 2012.

Quinto “clásico” nelle ultime 9 edizioni del torneo: prima di oggi è 4-0 Madrid. La storia si ripeterà.

Gara che parte abbastanza stranamente ad alto punteggio. Barça che sembra un po’ più brillante, ma il Real è lì, senza mollare mai.

A metà del secondo quarto siamo 33-31 per i blaugrana prima che Oriola confezioni un un 2+1 che non completa. Sono già 11 i suoi punti dopo una tripla di tabella che fa leggermente inalberare il povero Poirier, che aveva perfettamente difeso. Llull non ci sta e la sua tripla vale il -1 (8 i suoi punti personali al momento) prima che Calathes riporti il Barça a +3 e Davies allunghi ulteriormente.

Zona per il Barça, nemmeno malaccio, ma Causeur serve un cioccolatino a Yabusele che ne fa un uso dolcissimo: tripla e si torna ad un possesso.

L’impressione è che ci si stia giocando moltissimo in questa fase. Lo sa Mirotic che lotta sotto canestro e trasforma un rimbalzo d’attacco. Heurtel sembra l’anello debole della catena madridista e di là Davies, dopo un movimento più che sospetto, porta a casa il secondo fallo di Poirier che fa il pari coi due di Tavares, già sul pino. Laso ricorre ad Ndiaye, un 2004, Causeur è una furia, arriva il tecnico. 46-40 Barça è il punteggio di metà gara.

Ad ogni contatto si reclama, la fisicità è alta: è clima da vero “clàsico”, con buona pace del fatto che siamo solo nella prima metà di settembre.

Il terzo quarto si apre con la fuga catalana, nonché con un caso mica da ridere. Viene assegnato un fallo tecnico con chiara indicazione del numero 1 bianco, ovvero lo stesso Causeur che ha già subito tale penalità. Sarebbe espulsione automatica, ma dopo un breve e poco chiaro conciliabolo “la grande T” viene assegnata alla panchina madridista. Salomonico, discutibile.

63-44 prima della boa di metà terzo quarto è differenza netta e ci sta tutta. Il Real sembra sparito. E quando le cose si fanno complicatissime, chi se non Sergio Llull? Eterno, inarrivabile, riporta i suoi a -9 sul 71-62 del 30′. Sono 24 i suoi punti dopo pochi minuti nel periodo decisivo.

Il Barcellona si intestardisce a dare palla dentro quando non c’è posizione e le linee di passaggio sono intasate: c’è tanto Real in questo frangente. Lo 0/2 di Alocen avrebbe potuto dare il vantaggio alla “casa blanca”.

Si entra nei 140″ finali sul 79-78 ed il +3 lo guadagna Brandon Davies in una guerra vinta in post contro Poirier. Tripla di Williams-Goss, parità a 81. Ci prova dall’arco Kuric, ferro, di là Yabusele è un treno e Mirotic va per tutto tranne che per la palla.

Un altro conciliabolo degli arbitri partorisce il nulla di fatto. Il francese si accontenta di portare i suoi in vantaggio 83-81.

Il Barça sparisce con facce ed atteggiamento rivedibilissimi, il “clàsico” e la Supercopa vanno a Madrid.

C’è un campione eterno che la merita più di chiunque altro, il suo nome è Sergio Llull. L’abbraccio più vero? Quello di Rudy, a bordo campo per l’infortunio di ieri. Loro sono il Real, loro sono leggenda.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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