Zenit notevole, asfaltata ad un Cska bruttissimo

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Zenit già di grandissimo livello quello che conquista la “Kondrashin & Belov Cup” superando molto agevolmente i rivali russi del Cska.

E’ uno Zenit già in palla, sia tecnicamente che atleticamente, quelle che infligge un severissimo scarto al Cska per far sua la “Kondrashin and Belov Cup” giocata sul parquet di San Pietroburgo.

Se è vero che qualunque risultato maturi in questa fase della preparazione non ha grandissima importanza, lo è altrettanto il fatto che un 100-73 ai danni di una delle squadre assolutamente favorite per la prossima Eurolega, non può passare inosservato.

Non c’è mai stata gara, due livelli di intensità ed attenzione molto differenti. Partita indirizzata nel primo quarto, sul 13-2 che lo ha aperto, e chiusa alla sirena del riposo lungo.

Poi la semplice conferma della superiorità degli uomini di Pascual che non hanno mai permesso a quelli di Itoudis di provare il rientro. Perfino inutile andare ad analizzare il minimo apporto di due nuovi come Grigonis e Shved, molto attesi.

Se l’impressione dopo le due semifinali era di un Cska leggermente più avanti, dopo la sfida di ieri è tutto ribaltato. Diavolo di una preseason, in fondo ogni giudizio andrebbe semplicemente sospeso ed ogni valutazione necessiterebbe della massima cautela.

Più pronto lo Zenit, più reattivo e soprattutto, in grado di mettere in campo una difesa di notevolissimo organizzazione. Ogni “pick and roll” avversario è stato gestito alla perfezione con rotazioni perfette ed un’occupazione delle zone chiave che hanno tolto tutto ai moscoviti. A volte parevano in 7 quelli dello Zenit sul parquet, in grado di annullare ogni possibile vantaggio che l’attacco avversario aspirasse a creare. Le percentuali del Cska sono state naturale conseguenza di tutto ciò.

E’ parte di quanto sottolineato da Coach Itoudis a fine gara: «Hanno dominato dall’inizio alla fine, siamo solo alle prime gare, ma dobbiamo apprendere una lezione importante. Potremmo leggere la gara attraverso i numeri ma la realtà è che abbiamo attaccato talmente male che dobbiamo guardare oltre».

«Alla fine è una questione di lotta e noi oggi non lo abbiamo fatto. E’ questo che dobbiamo portarci a casa dalla gara di oggi».

Ribadiamo che questi risultati pesano il giusto, ma certamente vi è la conferma del valore di uno Zenit che appartiene senza alcun dubbio al gruppo di elite di Eurolega. Pangos? Forse sarebbe il caso di un chiaro “anche basta”: dare un’occhiata a Shabazz Napier e Jordan Loyd servirebbe a farsi un’idea di ciò che possono fare i ragazzi di Pascual. Se non bastasse, è sufficiente avvicinarsi al ferro dalle parti di Poythress, Mickey e Gudaitis…

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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