Virtus e Olimpia, il romanzo della stagione 2021/22 attende di essere scritto

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Virtus e Olimpia, una stagione che attende la stesura del proprio romanzo.

Gli occhi di una, gelidi e precisi come come quelli di un arciere, hanno visto la gloria; gli occhi dell’altra hanno intravisto gli abissi più scuri. Una squadra ci ha ricordato quegli indiani in assetto da guerra che si riconoscono subito dalle facce dipinte; l’altra ci ha ricordato la fine che fanno certe democrazie quando si impegnano in una guerra senza dichiararla. Le abbiamo lasciate così, Virtus e Olimpia, con queste sensazioni, con questi occhi; le due squadre che si son giocate lo scudetto 2021; le due squadre che si ricontenderanno i titoli nazionali nella prossima stagione.

Entrambe hanno cambiato il proprio vestito, anzi l’hanno perfezionato, cercando il modello perfetto. Le due compagini hanno salutato i capitani – uno addirittura ha cambiato direttamente sponda, probabilmente per raccontare come si va in guerra -, un paio di attori non protagonisti (nemmeno tanto non protagonisti): uno (Punter) è il rappresentante della frase dell’estate « siamo arrivati ad un tiro dalla finale di Eurolega », l’altro (Markovic) è stato il leader rumoroso – a suon di tweet – delle facce dipinte.
Addirittura per rendere ancora più elegante il vestito sono cambiati anche gli interpreti in panchina: sponda milanese è arrivato il nemico storico (di entrambe, ex Varese e Fortitudo) Pozzecco, mentre alla corte di Zanetti, salutato il neoscudettato Djordjevic, si è accomodato l’ex Olimpia Sergio Scariolo.

I biancorossi di Messina e Pozzecco, inviati Punter e Leday a Belgrado (sponda Partizan) per attaccare i virtussini su diversi fronti – divertiamoci fantasticando complotti bellici, sul settore esterni hanno preferito la freschezza e la solidità all’esperienza (tra Hall, Grant e Daniels non si colleziona nemmeno una presenza tra EuroLega e campionato ). Le sorti dei milanesi dipenderanno dal successo della scommessa-Daniels; scommessa non tanto per il valore indiscutibile del nativo di Roanoke, quanto per le gare disputate nell’ultima stagione dal formidabile tiratore dalla lunga distanza (oltreoceano vanta il 39,5%).

« Abbiamo scelto Troy Daniels perché è un giocatore fortemente motivato, adatto al nostro progetto, e con le caratteristiche tecniche che cercavamo per occupare il ruolo di guardia » queste le parole del GM Stavropoulos per presentare l’ex Lakers che fin dalle prime parole non ha nascosto l’entusiasmo per la nuova esperienza.

«Prima di tutto voglio ringraziare l’Olimpia Milano per avermi dato questa opportunità. Non vedo l’ora di venire a Milano, immergermi nella cultura, unirmi alla tifoseria e fare tutto il possibile per vincere il maggior numero di titoli. Mi sento un uomo fortunato, ho solo voglia di venire e dare alla squadra tutto quello che posso».

In casa meneghina, le cause della débâcle in finale scudetto, oltre alla vena di Milos Teodosic, letale quanto la pestilenza, sono state ricercate nel settore lunghi e nella batteria italiana. Sotto canestro, i biancorossi, hanno aggiunto i centimetri di Mitoglu e Melli. Ma, per quanto riguarda il campionato, la vera differenza risiede nel capitolo italiani.

Messina, in chiave mercato, è come un professore di lingue che permette ad un principiante di presentarsi dai cinesi senza parlare a gesti: conosce i trucchi del mestiere e sa come indebolire la parte avversa. Con una super offerta si accaparra le prestazioni del capitano della Virtus, Giampaolo Ricci, uno dei cardini del gruppo di Djordjevic, non si lascia scappare un giocatore da valutare ad alto livello come Alviti e, ad un certo punto, inizia a farsi quattro conti. Si piazza davanti al televisore per ammirare le imprese cinesi della nazionale di Sacchetti e inizia a puntare i top, perché lui per l’Olimpia versione 2021/22 vuole soltanto il top. Danilo Gallinari, il top player, tornerà in Italia soltanto tra tre anni (a 36 anni), Nico Mannion, l’enfant prodige del gruppo, l’eroe di Belgrado, rimarrà nella baia; il pupillo di Curry è imprendibile. Pajola ha appena rinnovato con la Virtus; per Tonut, con Venezia, si stanno compiendo le dodici fatiche di Eracle: Brugnaro non lo farà partire. Resta Melli, rispetto alla Virtus può offrire la possibilità di giocare l’EuroLega, rispetto agli altri club di EuroLega può contare sulla voglia del ragazzo di tornare in Italia, rispetto all’NBA può offrire minuti in campo. L’affare si fa: Melli torna a Milano. Messina ha i suoi uomini, ha coperto i buchi.

Si sente il rumore della freccia, per quanto riguarda il settore italiano l’Olimpia sembra sulla corsia di sorpasso. Ma non si è fatta attenzione al colpo ad effetto tipico ormai della gestione Segafredo; con un colpo di mercato finale solenne come la coda di un brano musicale eseguito da un organo, Massimo Zanetti, tra lo stupore generale, misto ad ammirazione, annuncia Nico Mannion. Si, proprio lui: l’eroe di Belgrado, il pupillo di Curry, il giocatore dal futuro oltreoceano assicurato.

La Virtus conclude con una rossa ciliegina un mercato perfetto. La squadra di coach Scariolo ha aggiunto centimetri, atletismo e chili (tanti) sotto le plance con Udoh, Jaiteh e Hervey, e ha allargato il parco italiani con due giocatori esperti e consci del proprio ruolo (Ruzzier e Ceron).

Sei nuovi arrivi conditi da un top player della panchina. Massimo Zanetti non ha usato mezzi termini per annunciare quali saranno le ambizioni della Virtus targata Scariolo

«Siamo qua a presentare il tecnico campione del Mondo, ha accettato di esser qui ad allenare la Virtus ed a farla più bella e vincente. Ci aiuterà nel rendere ancor più professionale la società, dopo tanti anni in Nba e con la nazionale spagnola ha imparato i loro sistemi ed è qui per ottenere altri risultati importanti in Italia, dove forse siamo già la prima società, ed in Europa».

I progetti della Virtus sono chiari: la priorità è l’imminente ritorno in EuroLega, da ottenere conquistando l’EuroCup o arrivando in finale, il secondo obiettivo è la difesa dello scudetto appena conquistato contro l’Olimpia.
Quell’Olimpia che, a sua volta, punta a rifare una bella EuroLega e, soprattutto, mira alla conquista dello scudetto.

Una stagione italiana, per i milanesi, che per i fans di Ernest Hemingway ha ricordato il capolavoro tragico « Il vecchio e il mare ». Il pescatore Santiago (l’Olimpia) dopo una lotta caparbia nella tempestosa corrente del golfo (campionato italiano), dura tre giorni (otto mesi) e sembra concludersi vittoriosamente con la cattura del pescespada (campionato dominato). Ma il buon Santiago non ha fatto i conti con i pescecani (la Virtus) che sulla via del ritorno (serie finale) divoreranno la preda (lo scudetto) lasciando a bocca asciutta l’eroico Santiago che renderà onore alla figura del vincitore-sconfitto.

Il romanzo della stagione 2021/22 è tutto da scrivere, e i protagonisti saranno sempre loro: Virtus Segafredo Bologna e Olimpia Milano.

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