Euroleague players 2019/20: Shane Larkin, la dinamite di Cincinnati alla conquista dell’Europa

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LA STAGIONE 2019/20

Shane Larkin per gran parte della sua prima stagione, la 2018/19, parte in sordina, ma la partita (o meglio tutta la serie) da sliding-doors della sua carriera europea è gara-5 della serie playoff contro il Barça di Pesic. Accelerazioni, primi passi esplosivi, cambi repentini di velocità sia in attacco che in difesa, gli immarcabili “shake n’bake” diventati un marchio di fabbrica del suo gioco, aprono la strada verso le inattese Final Four di Bilbao.

Shane Larkin nella finale contro il CSKA. Da questo momento inizia la sua ascesa nel panorama cestistico continentale

Da questo momento in avanti Larkin diventa il giocatore più ingiocabile dell’intero panorama continentale (Mirotic a parte più in avanti). Realizza ben 30 punti tra la semifinale vinta contro il Fener di Zele Obradovic e 29 punti nella sconfitta contro il CSKA facendo registrare il più alto valore numerico dal punto di vista realizzativo della storia delle Final Four dell’Eurolega (59 punti in due partite secche, ndr.)

Il 2019/20 poi è storia: porta l’Efes in testa al campionato turco e sia in patria che in Europa è il miglior realizzatore della competizione con ben 22 punti di media ad allacciata di scarpe fatto registrare nella periodo mostruoso da 24 vittorie e solo 4 sconfitte. In una di quelle 24 vittorie Larkin fa segnare il record ogni epoca di punti realizzati in una singola partita di regular season europea, ben 49. Contro il Bayern Monaco va in scena un clamoroso 80% dal campo e un 10/12 da tre punti mai visto in epoca moderna.

E’ uno show senza precedenti. Se l’anno prima eravamo al 44,9% da tre, quest’anno si vola oltre il 50%. Cosa c’è di straordinario? E’ una statistica su 173 tiri! Per essere chiari, Alexey Shved (252), Scottie Wilbekin (207) e Mike James (188), sono gli unici ad alzare le mani dall’arco più di lui, ma lo fanno rispettivamente col 33%, col 43,5% e col 42%. A livello percentuale fanno meglio di lui solo Stefan Jovic (53,2%) e Borisa Simanic (51,6%), ma solo su 47 e 31 tiri. Altro pianeta…

Con Vasa Micic crea una chimica che produce il miglior “backcourt” d’Europa da tempo. Ha il vizietto di segnare tanto e quello ancor più importanti di farlo nei momenti chiave delle gare.

Oltre ai suddetti 49 col Bayern ci sono serate come quella da 40 con l’Oly (10/15 dall’arco), quella di Madrid dove ne mette 32 sbagliando 4 tiri piuttosto che la serie sempre oltre i 20 (20-26-23-29-32-24-23-25) che inanella tra il Round 17 contro il Khimki ed il Round 24 con lo Zalgiris. Il record del suo Efes in quelle 8 gare? 8-0, perchè Shane è un trascinatore, silenzioso come sempre.

La stagione 2019/20 non si conclude, inopinatamente, ma ci lascia una memoria straordinaria di un campione che compie gesta irripetibili per quasi tutti i suoi compagni o avversari.

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