EUROLEAGUE STORY 2016/17: FENER, THIS IS FOR YOU

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Euroleague 2016/17, l’anno del Fener con il Bosforo a tinte gialle e blu.

La prima palla a due della stagione 2016-2017 della Turkish Airlines Euroleague, la 17^ organizzata dalla ULEB, scrive la prima pagina di un capitolo nuovo della competizione: per la prima volta nella storia, il torneo vede 16 squadre affrontarsi in un solo girone all’italiana (andata e ritorno).

Torniamo indietro di un paio di anni per comprendere come Euroleague è arrivata a questa decisione

Nel luglio 2015 la FIBA cerca di ottenere il controllo dell’Eurolega, cercando di convincere otto delle undici squadre in possesso della “licenza A” di giocare in un nuovo torneo da lei organizzato. La proposta viene comunque rifiutata da tutte le squadre appartenenti all’Eurolega. A ottobre 2015 la FIBA riprova nel suo tentativo di prendere le redini del massimo torneo europeo per squadre di club, dando la notizia di aver organizzato un torneo europeo a 16 squadre parallelo, la Basketball Champions League. Per tutta risposta, nel novembre 2015 la Eurolega rilancia annunciando un nuovo contratto di sponsorizzazione con la IMG per la durata di 10 anni e la creazione di un nuovo formato del massimo torneo.

A questa edizione dell’Eurolega partecipano 16 squadre in un unico girone all’italiana con partite di andata e ritorno. Partecipano undici compagini in possesso della licenza A di durata quinquennale, le squadre campioni di Germania e della lega adriatica, la finalista della VTB, la vincente dell’Eurocup e una che ottiene una wild card. Le prime otto squadre andranno a giocare i playoff al meglio delle 5 gare per qualificarsi alle Final Four che si giocheranno ad Istanbul dal 19 al 21 maggio 2017.

LA PRESEASON

Obradovic non ama perdere, raramente lo ha fatto quando contava e il tap-in di Khryapa sull’errore di De Colo – che aveva commesso infrazione di passi – lo ha sognato ogni notte dell’estate 2016. Nella stessa estate ha convinto tutte le stelle della squadra a rimanere per portare a Istanbul, davanti al proprio pubblico, la prima Eurolega di un club turco.

Nel frattempo a Barcellona termina un’era, con Xavi Pascual che lascia il club dopo 8 stagioni e 13 trofei vinti, e Mosca insieme alle greche strutturano roster interessanti per quella che sarà una stagione a dir poco mozzafiato.

LA STAGIONE

Già l’inizio della stagione 2016-2017 fa comprendere ai club e ai tifosi che per disputare un campionato come quello che il nuovo format Euroleague ha proposto, i club hanno bisogno di strutturare roster più profondi che possano reggere la pressione fisica e mentale ai quali gli impegni dei campionati nazionali e di quello europeo li sottopongono. Infatti non mancano gli infortuni e a fare la differenza, oltre alla tattica, sale in cattedra il fattore resistenza e gestione delle energie.

Il Real è, insieme al CSKA, la squadra in assoluto più bella da vedere e – con il passare delle partite – ci permette di vedere un diciottenne Doncic crescere sempre di più e preparare terreno fertile per quella che sarà la sua stagione (2018). Il Fener sembra non riuscire più a brillare come nella stagione appena passata e fa fatica a trovare il ritmo per imporsi, decimata da infortuni e dalla fatica di una stagione intensissima dove a splendere su tutti ci sono Udoh e Bogdanovic; infatti i turchi chiuderanno al quinto posto al termine della stagione regolare. Il campione in carica CSKA fa quello che meglio sa fare, dominare in tutto il vecchio continente con la sua pallacanestro, quella ormai improntata da Itoudis e concretizzata da uno stellare De Colo, mentre si percepisce nell’aria un’atmosfera di fine era per molti dei giocatori che fanno parte del roster campione nel 2016. Le greche sono solide e fanno una stagione spaziale, con la coppia Spanoulis-Printezis al Pireo e con un sontuoso Calathes ad Atene.

È l’ennesima stagione no di Milano, la più fallimentare, e il massimo che riesce a fare è chiudere al sedicesimo posto, tra le non poche critiche mosse allo staff tecnico per aver regalato una pessima pallacanestro ai tifosi. Poche le note positive meneghine, tra le quali alcune gare di Ricky Hickman. Nel frattempo, in Germania, Trinchieri fa sbocciare un Melli che è una macchina da guerra e migliora incessantemente di stagione in stagione: dopo aver visto “fallire” il golden boy a Milano, Bamberg fa riaccendere il fuoco e Nicolò chiude la stagione tra i migliori della Lega.

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About Post Author

Antonio Mariani

Laureando in Lettere presso La Sapienza di Roma e appassionato di Sport Business, viaggio ossessivamente per studiare le culture sportive nel mondo. Amante della narrazione, la studio, la ammiro e la pratico in ogni sua forma.
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