VIRTUS BOLOGNA: completato il roster per la stagione 2021-2022.

mfiorda26 2
5 0
Read Time:10 Minute, 57 Second

Con la firma di Marco Ceron, la Virtus Bologna ha chiuso, almeno momentaneamente, la propria campagna acquisti per la stagione 2021-2022, come testimoniato anche dall’AD Luca Baraldi.

Come fatto anche per Valencia, è giunto quindi il momento di analizzare il roster dei bianconeri, in vista di quella che sarà, con ogni probabilità, la stagione di Eurocup più bella di sempre.

IL REPARTO ESTERNI

Scaduto il contratto con Markovic, ed esercitata l’opzione di uscita dal contratto con Adams, la Vnera ha deciso di puntare forte su giocatori italiani per quanto riguarda la cabina di regia.

La prima firma è stata quella di Michele Ruzzier, in uscita da Varese, Dove quest’anno ha giocato come riserva di Tony Douglas producendo buoni numeri e giocando una stagione di grande solidità. Come detto dallo stesso Paolo Ronci, Ruzzier porta in dote playmaking ed aggressività sulla palla nella metà campo difensiva, caratteristiche sempre utili in un esterno. E’ chiaro che il compito di Ruzzier sarà in primis quello di allungare le rotazioni nel reparto piccoli, e permettere dunque di non affaticare troppo Teodosic e Belinelli, ma anche quello di giocare minuti a tutti gli effetti importanti in campionato, dove sappiamo quanto sia cruciale il pacchetto italiani. Non va inoltre dimenticato che Ruzzier andrà a prendere il posto di Lorenzo Deri, giocatore classe 2001 che è stato ceduto in A2 a Piacenza, e dunque rappresenta un upgrade importante nello scacchiere bianconero.

Secondo step del marcato bianconero è stata l’estensione contrattuale di Milos Teodosic, che dunque giocherà alla Virtus per almeno altre due stagioni. Il prolungamento di Teodosic non figura tra gli “acquisti” del mercato virtussino, ma non vi è neanche bisogno di dire quanto sia importante, specialmente dopo le numerosi voci che lo davano in partenza verso un club di Eurolega. Teodosic è stato, in due anni (uno e mezzo in realtà) con la Vnera, due volte MVP della stagione regolare di Eurocup ed MVP delle finali scudetto 2021, a testimoniare come sia lui l’indiscusso leader tecnico della squadra.

Aggiunto Ruzzier e prolungato Teodosic, alla Virtus non è rimasto che cercare il “sostituto” di Markovic, anche se non è del tutto corretto dire così, in quanto il profilo cercato da Scariolo era molto diverso dal playmaker serbo. Dopo i vari nomi fatti durante tutto il mese di Luglio, ad inizio Agosto sembrava che la Virtus avesse individuato il suo obiettivo in Chris Chiozza, ex point-guard dei Brooklyn Nets. Tuttavia Chiozza ha deciso di dare priorità alla NBA e ha firmato un two-way contract con i Golden State Warriors, sbloccando poi la trattativa decisiva per la Virtus. L’arrivo di Chiozza nelle file dei GSW implicava infatti una accesa lotta per il posto di playmaker di riserva dietro l’intoccabile Steph Curry, ed ecco allora che Ronci e soci hanno deciso di sfruttare la situazione per piazzare il vero colpo dell’estate bianconera: Nico Mannion.

Reduce da un grandioso Preolimpico e da Olimpiadi molto ben giocate, vista anche l’età, Mannion va a comporre un backcourt di altissimo livello assieme a Pajola, Belinelli e Teodosic stesso. L’aspetto se vogliamo più importante è il fatto che Nico, classe 2001, permetterà a coach Scariolo di ricomporre la coppia di playmaker della nazionale italiana, che fa 42 anni in due, segnale importante per tutto il movimento. Inoltre, Mannion potrà perfezionare la sua visione di gioco e la sua fase difensiva grazie al lavoro quotidiano con Teodosic e Pajola, due maestri sotto questo aspetto.

Per concludere, la dirigenza bianconera ha deciso di aggiungere un altro italiano: Marco Ceron. Ceron è stato chiaramente preso per tenere alta l’intensità negli allenamenti, ma non dimentichiamoci che, prima del bruttissimo infortunio alla testa (causato involontariamente proprio dal suo nuovo compagno di squadra Jaiteh), era considerato uno dei giocatori italiani più interessanti in assoluto, ed aveva giocato anche minuti importanti in Eurocup con Brescia. Ceron ha un tiro notevole dalla distanza e potrà essere molto utile, come Ruzzier, per far rifiatare i veterani Teodosic e Belinelli, specialmente alla vigilia di partite molto importanti, che sicuramente non mancheranno.

IL REPARTO ALI

Sono stati sicuramente meno i movimenti di mercato per quanto riguarda il reparto ali bianconero, ma altrettanto importanti. Soltanto un nome nuovo, quello di Kevin Hervey, che andrà a sostituire nello spot di ala grande titolare Pippo Ricci, uscito in direzione Olimpia Milano. Anche in questo caso, l’upgrade è molto significativo: Hervey ha dimensioni fisiche di tutt’altro livello (alto 2.07, ma con una wingspan di 2.25) e, di conseguenza, il suo impatto sarà sicuramente maggiore dell’ex capitano bianconero. L’acquisto di Hervey non è stata un’operazione facile per la Vnera, in quanto il giocatore era desiderato anche dal Panathinaikos di coach Priftis, ed è stata la volontà del giocatore stesso a far pendere l’ago dalla parte dei bianconeri, che avranno quindi a roster uno dei giocatori più interessanti di tutta la Eurocup.

Per il resto la Virtus si è preoccupata di rinnovare Kyle Weems, beniamino dei tifosi e vero equilibratore di questa squadra, che è stato esteso con un biennale, e ha prolungato anche Abass fino al 2024, estendendo e spalmando il precedente contratto triennale. La virtus ha deciso quindi di mantenere pressoché intatto il proprio reparto, visto che lo stesso Alibegovic è ancora sotto contratto.

Un quartetto, quello composto da Weems-Abass-Hervey-Alibegovic, che permette di tenere alta la fisicità in campo e di adottare diverse soluzioni tattiche, visto che ciascun giocatore può giocare in più di un ruolo. Weems e Hervey come veri e propri jolly nelle posizioni di 3 e 4, mentre Abass più duttile verso il reparto esterni (ha giocato le finali scudetto partendo come guardia titolare) e Alibegovic con una maggiore dimensione interna per quintetti più stazzati.

I LUNGHI

Il reparto lunghi virtussino è quello che, rispetto al numero di giocatori a disposizione, è cambiato maggiormente, sia da un punto di vista fisico, che da un punto di vista tecnico. Confermato Tessitori, la dirigenza virtussina ha invece deciso di lasciare partire Julian Gamble, centro titolare nelle due stagioni passate.

Per colmare questo “buco”, la Vnera ha deciso di mandare a segno un altro colpo da novanta con l’acquisto di Ekpe Udoh.

Udoh è stato MVP nel 2017 delle Final Four di Eurolega con il Fener di Obradovic e ha giocato le ultime due stagioni in Cina. Sotto il profilo tecnico del giocatore non vi sono molti dubbi, in quanto, anche solo al 70-80% di quanto fatto vedere ad Istanbul, Udoh rappresenta uno step in avanti notevole rispetto a Gamble, sia per IQ cestistico che per la varietà di soluzioni capace di offrire, mentre l’incognita riguarda l’età (34 anni) e lo stato fisico dopo, come detto, due anni in un campionato non famoso per la sua competitività. A mio modo di vedere, sarà lui il vero ago della bilancia della stagione virtussina.

L’altro cambiamento riguarda invece la partenza di Vince Hunter. Hunter è stato uno dei giocatori più positivi della stagione passata bianconera, venendo anche nominato MVP delle Top Sixteen di Eurocup, e ciò gli era valso la riconferma per altri due anni, ma poi la notizia della positività alla Carboxy THC (un cannabinolo) durante le finali scudetto ha cambiato tutte le carte in tavola. La Virtus ha deciso inizialmente di prendere tempo per tutelarsi nella maniera che ritenesse più giusta, per arrivare infine al taglio del giocatore americano attraverso la clausola di uscita unilaterale presente nel contratto per situazioni di questo tipo.

Giocatore che va, giocatore che viene: è la legge del mercato. Ed ecco allora che, per un Vince Hunter in uscita, vi è un Jaiteh in entrata. E’ infatti il lungo francese l’ultimo tassello del roster bianconero, che vedrà sotto canestro una coppia di centroni di assoluta fisicità per il campionato italiano e non solo. Anche in questo caso, cambiamento importante soprattutto a livello tecnico per la compagine di coach Scariolo: Jaiteh è un centro sicuramente meno dinamico di Hunter ma, allo stesso tempo, dà una dimensione alla squadra molto più interna e, nel gioco di Scariolo, questo potrebbe non essere necessariamente un male.

LO STAFF

Numerosi i cambiamenti anche a livello di staff per la Virtus in questa off-season, a partire dal cambio della guida tecnica. Finito il rapporto con coach Aleksandar Djordjevic, il ruolo di capo allenatore è stato affidato a Sergio Scariolo, di ritorno dalla NBA, dove era stato assistente allenatore di Nick Nurse ai Toronto Raptors.

Scariolo sarà affiancato da coach Diana (già visto a Brescia come capo allenatore) e coach Andrija Gavrilovic, andando a comporre uno staff tecnico di grandissima esperienza.

In più, per continuare quella crescita a livello societario tanto desiderata da Baraldi e dallo stesso Zanetti, sono state aggiunte figure che non erano presenti fino allo scorso anno, su tutte quella di Chema de Lucas, capo dello scouting department, e di Matt Babcock, scouting advisor, rivelatesi fondamentali già nella trattativa con Mannion.

L’ANALISI DEL ROSTER VIRTUSSINO

13 giocatori veri a disposizione di Sergio Scariolo per la stagione futura, nessun “under” aggregato per fare numero e nessun elemento già fuori dalle rotazioni. Chiaro che Ruzzier e Ceron partono più indietro nelle gerarchie, ma almeno uno dei due sarà sempre presente in panchina e il loro contributo sarà assolutamente indispensabile nell’arco della stagione.

Altrettanto chiaro che vi siano dei senatori indiscutibili nel gruppo, per palmares ed esperienza, come Teodosic (su tutti), Belinelli e lo stesso Udoh, che saranno coloro che dovranno guidare il resto della squadra nei momenti più difficili ed importanti della stagione, che non mancheranno. Allo stesso tempo però, è molto interessante il fatto che questi siano affiancati ad una vera e propria corrente giovane capitanata dal duo Mannion-Pajola, pronti ad entrare nei cuori dei tifosi bianconeri, ammesso che non lo abbiano già fatto.

In mezzo, una serie di giocatori a cui si chiede di portare solidità e svolgere il proprio ruolo di collante al massimo delle proprie possibilità. Basti pensare a Weems, giocatore sempre molto silenzioso, ma leader emotivo del gruppo e spesso “termometro” della squadra, o Abass, che, dopo un avvio di stagione titubante, è cresciuto di partita in partita fino alle finali scudetto, così come il suo compagno Alibegovic.

Da un punto di vista più tecnico-tattico, è importante notare come sia stata costruita la squadra, anche a livello numerico: 6 esterni, 4 ali, 3 centri. Ciò consente di avere idee molto più chiare su quello che sarà il gioco proposto dalla squadra di Scariolo, la cui intenzione pare essere quella di avere sempre sul terreno di gioco almeno due handler, un tiratore, un’ala e un centro, come spesso proposto anche nella nazionale spagnola, dove alla coppia Rubio-Rodriguez (/Llull) veniva affiancato uno tra Abrines, Abalde o Fernandez (spesso anche due tra questi tre), per poi completare il quintetto con un’ala come Claver o Hernangomez e uno tra i due fratelli Gasol.

Altro elemento tattico della nazionale spagnola che potrà essere riproposto è il ping-pong della palla dentro-fuori, appoggiando all’inizio dell’azione la palla ai lunghi in post basso al fine di trovare un canestro veloce o far collassare in area la difesa avversaria, per poi ributtare la palla sul perimetro in cerca di soluzioni ottimali. In quest’ottica, avere dei buoni lunghi passatori come Udoh e Jaiteh sarà fondamentale.

Ciò che si può dire fin da ora, senza alcun dubbio, è che l’asse play-pivot sarà la colonna portante della squadra.

Passando invece alla fase difensiva, qui è dove i corpi dei giocatori virtussini potranno fare davvero la differenza. Vero è che nel reparto esterni vi sono difensori non eccelsi come Teodosic e Belinelli, o giocatori che ancora devono sviluppare al meglio questa parte del loro gioco, come Mannion, ma vi sono anche veri e propri specialisti, su tutti Pajola, capace di coprire anche i buchi dei compagni. Per il resto, la Vnera ha generalmente ottimi difensori, da Weems ad Abass, ma anche Udoh e Jaiteh, che permetteranno a Scariolo di schierare veri e propri quintetti difensivi in determinati frangenti del match (ad esempio Pajola-Abass-Weems-Hervey-Udoh) e di occupare molto spazio nella propria metà campo. Basti pensare che i soli Hervey e Udoh hanno una wingspan totale di 4.50 m, caratteristica che potrebbe permettere di intercettare numerosi palloni e di scatenare la transizione offensiva, guidata dalla velocità di Mannion e dalla visione di gioco di Teodosic.

Per concludere quindi, una varietà di soluzioni, quelle del roster bianonero, veramente notevoli e superiori sicuramente a quelle dello scorso anno, perchè fondate su giocatori di maggior impatto fisico e tecnico, il tutto guidato dalle capacità tattiche di coach Scariolo.

La caccia alla Eurolega è (r)iniziata.

Happy
Happy
100 %
Sad
Sad
0 %
Excited
Excited
0 %
Sleepy
Sleepy
0 %
Angry
Angry
0 %
Surprise
Surprise
0 %

Average Rating

5 Star
0%
4 Star
0%
3 Star
0%
2 Star
0%
1 Star
0%

Rispondi

Next Post

Ufficiale: Austin Hollins alla Stella Rossa

La Stella Rossa continua ad infoltire il proprio roster: ufficiale l’arrivo in Serbia di Austin Hollins. L’ex Zenit ha firmato un contratto annuale. Il prodotto dell’Università di Minnesota andrà ad arricchire il reparto esterni della squadra di Belgrado dove giocherà insieme a quello che è stato il grande colpo estivo […]
Zenit San Pietroburgo - Maccabi Tel Aviv

Iscriviti alla Newsletter di ED

Scopri di più da Eurodevotion

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continue reading