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Euroleague story 2014/15: la rivincita del Real Madrid

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Euroleague story 2014/15: dopo due finali consecutive perse, il Real Madrid riesce a vincere la nona Eurolega della sua storia

A Madrid, le due finali perse con Olympiacos e Maccabi pesano molto, per vincere serve di più. Nella capitale spagnola arrivano Campazzo, che però, quella stagione, fu utilizzato molto poco in Eurolega, Maciulis, Nocioni e Ayon. Le altre di certo non stanno a guardare, a Mosca arriva De Colo e, soprattutto, coach Itoudis.

Anche le squadre turche hanno grandi ambizioni: l’Efes riparte da coach Ivkovic e punta su un giovane Dario Saric, mentre il Fener prende Hickman, che si affianca a Goudelock e Bogdanovic. Il Barcellona può contare sul talento di Abrines, Satoransky e Hezonja, che affiancano il leggendario Navarro. Sempre pericolose le greche, con maggiore attenzione all’Olympiacos che, con Hunter, Dunston e i soliti Spanoulis, Sloukas e Printezis, è molto ben attrezzata. Il Maccabi, dopo la vittoria del titolo, ha dovuto salutare tanti dei suoi giocatori e i nuovi arrivati non sembrano poter garantire lo stesso rendimento.

STAGIONE REGOLARE E TOP 16

La nostra Euroleague story 2014/15 inizia con il racconto della regular season e delle top 16.

Ai nastri di partenza ci sono 24 squadre, suddivise in quattro gironi da sei con partite di andata e ritorno. Alle top 16 si qualificano le prime quattro di ciascun raggruppamento, che andranno a formare due gironi da otto squadre.

Nel girone A, il Real Madrid non ha troppi problemi e vincendo otto partite su dieci chiude in testa. I Blancos stabiliscono il record di assist di squadra, realizzandone ben 33 e facendolo per due partite consecutive, negli anni successivi questo record è stato superato. In seconda posizione arriva l’Efes, una delle due squadre del girone che è riuscita a sconfiggere il Real. I turchi vinsero contro i madrileni grazie al decisivo buzzer beater di Janning al termine di una partita combattutissima.

Kazan è stata l’altra squadra capace di sconfiggere i Blancos, i russi, però, non si qualificano alle top 16 a causa di una peggiore differenza canestri rispetto a Zalgiris e Novgorod, che invece accedono alla fase successiva. All’ultimo posto c’è la Dinamo Sassari che, alla sua prima partecipazione in Eurolega, non si dimostra pronta per questa competizione vincendo una sola partita.

Il CSKA domina il girone B, i russi non perdono nemmeno una partita in un raggruppamento che non è sicuramente tra i più duri, ma chiuderlo da imbattuti non è stato comunque facile, considerando la vittoria arrivata solo all’overtime a Malaga e quella sofferta con il Cedevita Zagabria. Dietro al CSKA si posizionano i campioni uscenti del Maccabi, Malaga e ALBA Berlino.

Il girone C vede l’Olimpia Milano qualificarsi come quarta con un record di 5W e 5L, nonostante la qualificazione la squadra di coach Banchi dimostra di non essere al livello delle grandi, perdendo entrambe le gare con Barcellona e Fenerbahce, che si posizionano rispettivamente prima e seconda. Al terzo posto i greci del Panathinaikos.

Nell’ultimo girone, Vassilis Spanoulis guida con 17,5 punti di media il suo Olympiacos, che termina la regular season al primo posto con otto vittorie. Segue la Stella Rossa di un grande (in tutti i sensi) Boban Marjanovic, autore di diverse prestazioni monstre e vero e proprio leader della squadra, per lui doppia doppia di media al termine della stagione. Al terzo e al quarto posto si classificano Vitoria e Galatasaray.

L’Euroleague story 2014/15 continua con le top 16 che, in questa stagione, hanno confermato, in gran parte, quanto visto nella regular season, pochissime sono state le sorprese. Tutte le squadre che si erano classificate come prime e seconde nella fase precedente si sono qualificate ai playoff con l’eccezione della Stella Rossa che crolla e termina addirittura penultima nel suo girone con solo quattro vittorie in quattordici gare.

Nel gruppo E, il Real Madrid, che continua a mettere in mostra un grande gioco di squadra con 22 assist di media in questa fase, perde solamente tre partite e, grazie alla differenza canestri, si classifica come prima davanti ai rivali del Barcellona. I blaugrana dopo un inizio non facile, con tre sconfitte nelle prime sei gare, vincono otto partite consecutive e si qualificano ai playoff.

Il Maccabi, si classifica terzo grazie a vittorie molto importanti come quelle contro le due spagnole, arrivate entrambe al fotofinish. Il Pana rischia di rovinare tutto perdendo le ultime due partite, tra cui una con la diretta avversaria per la qualificazione e cioè l’ALBA Berlino, i tedeschi, però, perdendo l’ultima partita con il Maccabi mancano il sorpasso e rimangono esclusi dai playoff per una differenza canestri peggiore rispetto ai greci.

Nell’altro raggruppamento, tre squadre dimostrano di essere di livello superiore rispetto alle altre: i russi del CSKA, che perdono solamente due partite e si qualificano come primi guidati dalla coppia Teodosic – De Colo; a seguire il Fenerbahce di coach Obradovic, con un Bjelica superlativo e un Goudelock immarcabile; terzo l’Olympiacos del solito Spanoulis.

L’Olimpia Milano non è all’altezza di un girone così talentuoso e vince solamente quattro partite che ovviamente non bastano per qualificarsi ai playoff. La lotta per il quarto e ultimo posto che dà l’accesso alla fase successiva è tra Efes e Vitoria. Gli spagnoli nelle ultime quattro partite ottengono due vittorie inaspettate con Fenerbahce e Olympiacos, ma perdono contro Malaga e Milano, i turchi fanno il contrario, perdendo con Oly e Fener e battendo Milano e, in questo caso, Novgorod invece che Malaga. Il record di vittorie e sconfitte è lo stesso, ma la differenza canestri premia l’Efes.

Euroleague story 2014/15: i giocatori del CSKA dopo una vittoria

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PLAYOFF

Il racconto della Euroleague story 2014/15 continua con i playoff.

Gli accoppiamenti, con serie al meglio delle 5 partite, sono i seguenti:

La prima serie vede gli uomini di Pablo Laso affrontare l’Efes di Ivkovic, i Blancos dopo la straordinaria stagione hanno tutti i favori del pronostico e non possono permettersi passi falsi. Gara 1 non è di certo una passeggiata per il Real, ma con un netto 26-10 nel terzo quarto, Llull e compagni si portano avanti nella serie grazie ai 21 di KC Rivers e alla doppia doppia di Ayon.

Nel secondo atto la situazione a metà partita è molto simile a quella di gara 1, con i turchi avanti, in questo caso il parziale decisivo che regala la vittoria al Real arriva nell’ultimo quarto. Prestazione mostruosa di Sergio Llull che realizza 18 punti e smazza 12 assist. All’Efes non bastano i 16+15 assist di Heurtel e i 23 di Krstic.

I turchi devono vincere a tutti i costi gara 3 e così fanno guidati dai 21 di Janning, questa volta la rimonta del Real non si completa e la serie va a gara 4. La quarta partita sarà anche l’ultima di questa sfida, infatti dopo un primo tempo abbastanza equilibrato i Blancos giocano un secondo tempo devastante ed eliminano i turchi, traditi da Heurtel (3 punti e 1/7 al tiro), miglior realizzatore Rudy Fernandez con 17 punti.

Nella seconda serie arriva un altro 3-1, in questo caso di uno strepitoso Olympiacos ai danni del Barcellona. Dopo una gara 1 vinta con relativa tranquillità dai blaugrana arriva la reazione dei greci. In gara 2, al termine del primo tempo l’Oly si trova in vantaggio di dieci lunghezze, il Barça non riesce a ricucire lo svantaggio nonostante un Tomic da 14+14, si va sull’1-1. La serie si sposta in Grecia, dove si giocano due partite incredibili.

In gara 3, il Barcellona va sotto di otto lunghezze a due minuti dalla fine ma, grazie alle giocate di Navarro, riesce a tornare a una sola lunghezza dagli avversari senza però trovare il guizzo per vincere la partita. La decisiva quarta partita è ancora più combattuta ed è il buzzer beater di Printezis a qualificare l’Olympiacos alle F4.

Quella tra CSKA e Pana è la serie con meno storia nonostante la vittoria dei greci in gara 3. I russi, infatti, dominano le prime due partite con Teodosic (18 pt) protagonista in gara 1 e Sonny Weems (20 pt) in gara 2. La vittoria di un punto in gara 3 del Panathinaikos non cambia la storia della serie che si conclude in gara 4 con un altro dominio del CSKA.

Il Fener elimina con un secco 3-0 il Maccabi, che però ha messo in difficoltà e non poco la squadra di Obradovic. In gara 1, Pargo con 25 punti e 8 assist fa sognare i suoi, ma il parziale dell’ultimo quarto consegna la vittoria ai turchi di Bjelica (13+12) e Vesely (23 pt). La seconda sfida è sicuramente quella meno equilibrata, il Fener parte fortissimo segnando 30 punti nel primo quarto e controlla la partita fino alla fine. Gara 3 è combattutissima, 40 minuti non bastano, si va all’overtime. Nell’ultimo minuto il grande protagonista è Andrew Goudelock che segna due canestri pesantissimi, uno a nove secondi dalla fine che regala la vittoria e l’accesso alle F4 ai suoi.

I giocatori del Fenerbahce dopo la vittoria in gara 2

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FINAL FOUR

Ed eccoci arrivati alla fase conclusiva della nostra Euroleague story 2014/15: le Final Four di Madrid. Le magnifiche quattro che si daranno battaglia per vincere il titolo sono il CSKA, l’Olympiacos, il Real Madrid e il Fenerbahce.

Il CSKA dopo aver eliminato il Panathinaikos se la dovrà vedere con un’altra greca nella prima semifinale, l’Olympiacos di Spanoulis. La partita è una vera e propria battaglia. Le difese prevalgono, l’equilibrio regna. Nell’ultimo quarto i russi raggiungono i nove punti di vantaggio, mancano quattro minuti alla fine.

Spanoulis, il leader dell’Olympiacos è fermo a due punti, la difesa del CSKA ha fatto un ottimo lavoro su di lui. Ecco che la leggenda greca entra in azione, tripla del meno sei, poi quattro punti in fila di Sloukas e altra tripla di Spanoulis, l’Oly è in vantaggio. De Colo sbaglia, Vassilis no, ne mette altri due, manco un minuto e mezzo, +3 Olympiacos. Il CSKA pareggia, ma a sei secondi dalla fine Spanoulis mette un’altra tripla. Il CSKA non riesce più a tornare in vantaggio, l’Olympiacos è in finale.

Sfairopoulos celebra così il suo fuoriclasse:

Spanoulis è il nostro leader. È il tipo di giocatore che non trovi in ​​non so quanti anni. Di sicuro quando sei un leader, tutti sono concentrati su di te. Questo è quello che stava facendo il CSKA, stava cercando di fermarlo. Gli ho detto di calmarsi e di non essere ansioso. Ha trovato il modo per rientrare in partita. È uno dei più grandi giocatori d’Europa.

La seconda semifinale mette di fronte il Real Madrid e il Fenerbahce. Dopo un primo quarto equilibrato, i Blancos giocano un secondo periodo stratosferico segnando 35 punti e subendone solo 14, andando a riposo con venti lunghezze di vantaggio. Il Fener fa di tutto per tornare in partita ma il Real è troppo superiore e la partita finisce 96-87. Per la terza volta in tre anni il Real Madrid ha raggiunto la finale di Eurolega: è arrivato il momento di vincerla.

Dopo la finalina per il terzo posto vinta dal CSKA 86-80, è tempo di finale. È il remake della partita del 2013 che assegnò il trofeo ai greci, in quell’occasione fu un ultimo quarto strepitoso dell’Oly a decidere la partita, il Real ha voglia di rifarsi.

Alle ore 20:00 del 17 maggio 2015 Sasa Pukl alza la palla a due, è iniziata la finale.

Parte meglio l’Olympiacos con Matt Lojeski che non sbaglia un tiro e segna 10 punti in un amen, il Real però è lì, resta attaccato agli avversari e nel secondo quarto piazza un parziale importante, 20-9, con Maciulis protagonista (9 pt nel secondo quarto). Si va negli spogliatoi sul risultato di 35-28 per i Blancos.

Nei primi minuti della ripresa il Real prova a scappare raggiungendo gli undici punti di vantaggio, l’Olympiacos non demorde e rifila un parziale di 12-0 agli avversari, con Lojeski ancora decisivo. Sul 43 pari entra in azione Jaycee Carroll che manda a segno tre triple consecutive e permette ai suoi di chiudere il terzo quarto avanti di sette lunghezze.

Il vantaggio dei Blancos resta lo stesso per diversi minuti, poi arriva un 9-0 che chiude definitivamente la pratica. Negli ultimi minuti c’è molto nervosismo e fioccano falli tecnici, ma ormai la partita è finita, il Real Madrid ha vinto l’Eurolega 2014/15. Nocioni viene eletto MVP delle Final Four e Pablo Laso è il coach dell’anno, il giusto riconoscimento per un allenatore che ha portato la sua squadra tre volte di fila in finale e poi, finalmente, è riuscito a conquistare il trofeo.

Il Real Madrid campione
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