Le Final Four
Le invitate al gran ballo sono Real Madrid, Barcellona, Cska e Maccabi, la pista il Medionalum Forum di Assago.
Si parte con la prima semifinale, la sfida vede il Cska di Messina da un lato, il Maccabi di Blatt dall’altro. Il coach catanese, unico italiano partecipante alla kermesse che si svolge proprio in Italia, è desideroso di lasciare il segno nella sua seconda “vita” moscovita, gli israeliani sono invece l’underdog della due-giorni milanese. I precedenti in stagione dicono 2-0 per Mosca, con anche un +35.
Il Cska guida le prime battute della partita, ma l’iniezione della panchina e una maggiore ruvidezza difensiva riporta a contatto i gialloblù. La banda di Messina nel secondo quarto torna ad accelerare, inizialmente sono le triple a tenere aggrappati i gli avversari, ma poi la difesa dell’armata rossa sale di colpi e li soffoca: i punti isrealiani rimagnono bloccati a 27 per 4 minuti filati, mentre Teodosic infuria e rifornisce diligentemente i lunghi. Alla pausa è 38-30.
Tornate in campo, le squadre riprendono a studiarsi, fino a che un terzo quarto abbastanza caotico vede i moscoviti affondare il colpo e far scivolare sempre più sotto il loro controllo la contesa, con il massimo vantaggio raggiunto sul +15. Hickman e compagni nell’ultima frazione hanno però una faccia diversa e, con l’andare dei minuti, rosicchiano il vantaggio della corazzata russa fino al -2. Weems sembra però averla chiusa a 20” dalla sirena, quando sancisce il le quattro lunghezze di divario, ma Blu risponde da tre e il resto è storia: Khryapa perde il pallone, Rice fugge in contropiede, segna, e la preghiera di Weems per il contro-sorpasso si infrange sul ferro. Il Maccabi completa un’altra leggendaria rimonta, di nuovo tra le mura del Forum.

Dall’altra parte del tabellone il derby spagnolo tra madrileni e catalani, si tratta di un remake della sfida dell’anno passato a Londra, vinta dal Real. I blaugrana partono bene, con un Huertas molto attivo, ma gli uomini di Laso riescono a tener botta nel primo quarto che si conclude in parità (20-20).
Da quel punto in poi la gara sarà un crescendo merengue. Il vantaggio acquisito si dilata all’intervallo, ma è nella ripresa che la partita viene indirizzata definitivamente sotto i colpi dei blancos. La difesa di Reyes e compagni costringe gli avversari a soli 11 punti nella terza frazione e, a cavallo tra terzo e quarto quarto, le sfuriate di Rodriguez e Mirotic fruttano un mostruoso parziale di 29-4. Sotto di 30, a 7′ dalla fine, il Barcellona torna a segnare, ma ormai i buoi sono ampiamente scappati dalla stalla. Finisce 100-62, una scoppola pesante, ancora di più se pensiamo al risultato delle precedenti Final Four. E’ una dimostrazione di forza per Madrid.
Ecco quindi la ballata finale, un Real in missione dopo la beffa di Londra e un Maccabi predestinato si fronteggiano nell’atto conclusivo. Dopo un primo quarto interlocutorio, Madrid nel secondo sembra aver accelerato per prendere possesso della partita, andando prima sul 26-15 e poi sul 33-22. Ma il Maccabi è spiritato, animato dallo stesso divino trasporto degli ultimi minuti di gara 1 con Milano o quelli della seminfinale contro il CSKA, piazza un incredibile parziale di 9-0 nei due minuti finali per chiudere il primo tempo e ripristinare l’equilibrio (35-33).
Al rientro dagli spogliatoi le squadre si rispondono colpo su colpo, ma è Hickman con un jumper dalla media a dare per la prima volta dal primo quarto il vantaggio al Maccabi sul 41-40. La lotta continua serrata, sono sorpassi e contro-sorpassi ricorrenti, un ping pong reiterato che impone 10 cambi di vantaggio nel quarto. All’ingresso degli ultimi 10′, quindi, è ancora equilibrio tra le due contendenti. ll Real attacca in modo disordinato, ma rimane a galla grazie al talento dell’MVP Sergio Rordriguez, il Maccabi segna qualche tripla pesante, Hickman e Rice rispondono a qualsiasi tentativo madrileno di scrollarseli di dosso. Il risultato a 2′ dalla sirena è sospeso più che mai (69-69), e alla fine dei 40 minuti sono i liberi di Bourousis a ripristinare ancora la parità . Servono i supplementari.
Rice è indemoniato, è dappertutto, e i blancos sembrano inermi davanti alla determinazione feroce degli uomini di Blatt. Finisce 98-86, il Real è costretto a rimandare ancora la gloria. L’Mvp delle Final Four è proprio il playmaker della Virginia, con una prestazione da 26 punti in finale che regala il titolo al suo Maccabi.



E’ la vittoria della coppia razzente Hickman-Rice, di David Blu, un ebreo afro-americano bandiera del club, del colosso Schortsianitīs e del salterino Tyus, di quel trattato di scienza cestistica di Joe Inlges, degli idoli domestici Ohayon e Pnini… Il capolavoro di David Blatt è servito.



(Photo credit: euroleague.net)
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