La carriera
Riprendiamo da dove avevamo lasciato. Siamo nel ā94. Dopo aver fatto da traghettatore la stagione precedente, Blatt torna al suo ruolo di assistente quando alla guida dellāHapoel Galil Elyon arriva Pini Gershon, un uomo con cui ben presto inizierĆ una stretta collaborazione che fiorirĆ negli anni successivi.
Non ci impiegherĆ poi molto perĆ² a riprendersi il ruolo di allenatore capo e guiderĆ la squadra per un quadriennio, cosƬ otterrĆ persino il premio di allenatore dellāanno della lega israeliana nel ā96. Eā solo lāinizio.
Nel ā99 il suo destino si intreccia di nuovo con quello di Gershon, lo affianca infatti sulla panchina del blasonato Maccabi, per un inizio di una storia tra lui e la squadra gialloblĆ¹ che avrĆ tantissimi capitoli. Dopo due anni da secondo e la vittoria dellāEurolega 2000/01, viene considerato allāaltezza del ruolo di head coach e dimostra subito le sue qualitĆ . SarĆ coach dellāanno in Israele, vincerĆ il titolo domestico e in Eurolega si fermerĆ solo in semifinale.
Il Maccabi imbattile del 2004 lo vedrĆ perĆ² di nuovo da assistente, dopo un ritorno in sella del coach del titolo del 2001. Blatt perĆ² sarĆ architetto fondamentale di quella squadra, sia per il contributo in panchina, sia per il lavoro di recruiting che attuĆ², si dice, nel portare a Tel Aviv campioni come Anthony Parker e Sarunas Jasikevicius.
Il Maccabi mi stava dietro, parlavo al telefono con David Blatt, un eccellente reclutatore, un grande oratore che dice sempre la cosa giusta, quella che vuoi sentire per essere convinto. E mi convinse.
Sarunas Jasikevicius sulla sua firma al Maccabi
Prima del bis gialloblĆ¹ del 2005, per il coach del Massachusetts ĆØ perĆ² addio, tempo di nuove sfide e nuove esperienze. Si mette alla prova, prima in Russia, a San Pietroburgo, dove vince lāEurochallenge ed ĆØ coach dellāanno della Russian Super League, poi in Serie A, alla Benetton Treviso.
Non manca di lasciare il segno anche in Italia. La sua Benetton, ai tempi di Bargnani, Nicholas e Siskauskas, abbatte 3-1 lāultima Effe di Jasmin Repesa e si laurea campione dāItalia. Lāanno dopo farĆ sua anche una Coppa Italia, stavolta contro la Virtus, con Spencer Nelson MVP.
Esperienze piĆ¹ anonime lo vedranno protagonista tanto allāEfes, quanto alla Dinamo Mosca, ma, nel frattempo, dal 2006, Blatt ĆØ divenuto ct della nazionale russa. Ne rimarrĆ al timone per ben sei anni, e ne trarrĆ la prima personale soddisfazione internazionale. La rappresentativa russa, guidata in campo da un fenomenale Kirilenko, da Khryapa e dal naturalizzato J.R. Holden stupisce il continente e riesce a portare a casa lāEuropeo 2007. SarĆ vittoria contro la Spagna in casa della Spagna, quella della generazione di talenti cosƬ meravigliosi di cui ora celebriamo cosƬ malinconicamente il de profundis.
Da ct conquisterĆ anche un bronzo a Eurobasket 2011 e ai Giochi Olimpici di Londra nel 2012, tanto che un paio di anni dopo verrĆ premiato con un riconoscimento speciale da parte della Federazione cestistica Russa, per cui cosƬ tanto aveva fatto.
Un conto con il destino, perĆ², Blatt lo conservava. Nel 2010 la sua sarĆ una seconda vita, piĆ¹ matura, al Maccabi, che lo riaccoglie come head coach con la volontĆ di riportare alla gloria la powerhouse israeliana. Il primo anno conduce subito i gialloblĆ¹ al palcoscenico che conta di piĆ¹, le Final Four di Barcellona, ma di nuovo sono Obradovic e il Panarhinaikos a serrargli la strada e a spegnere i suoi sogni di trionfo.
Pazienza e perseveranza, lo sa bene il coach del Maccabi, cosƬ come lo sapeva il giovane studente di Princeton. Servono altre due stagioni e poiā¦ Abbiamo giĆ raccontato come coronerĆ con la conquista dellāEurolega la sua carriera e il suo ciclo al Maccabi.
Ancora dunque David Blatt vola alla ricerca di nuove avventure, salutando, stavolta senza piĆ¹ doversi guardare indietro, Tel Aviv. Eā il momento di un ritorno alle origini, del viaggio al contrario. Eā il momento di unāennesima nuova vita, quando nellāestate del 2014 arriva la chiamata dellāNBA, nella veste dei Cleveland Cavaliers.
In fondo Blatt, statunitense di nascita, ha sempre desiderato tornare. Il basket lāha imparato lƬ, in America. Il coach perĆ² lāha imparato a fare qui, in Europa. In Eurolega in particolare. Non sarĆ facile: il ruolo ha un peso e una considerazione differente al di lĆ dellāoceano, in piĆ¹ cāĆØ sempre un velo di malfidenza da parte del mondo NBA nei confronti degli europei.
Alla notizia del suo approdo nella lega, Pete Carril, suo ex coach a Princeton, commenta
Conosce il gioco. Sa come insegnarlo. Adesso speriamo che trovi il tipo di ragazzi che capiscano āwhat heās sellingā
Non ci sarĆ fotografia migliore della sua avventura negli States.
Prende in mano i Cavs del big three Irving-James-Love e subito, al primo anno, approda alle NBA Finals, le prime della feroce rivalitĆ che scoppierĆ con i Golden State Warriors. La squadra dellāOhio esce sconfitta per 4-2, tuttavia sembra possibile giĆ dallāanno successivo il riscatto, sulla carica e la spinta di una cittĆ e sulle ali di un King James nel suo prime.
Lāinizio della stagione seguente perĆ² ĆØ contraddistinto da un ambiente non proprio idilliaco. Qualche sconfitta poco convincente e le voci dellāinsoddisfazione di Lebron nei suoi confronti portano a un clamoroso esonero, infatti il 22 Gennaio 2016 viene rimpiazzato da Tyronn Lue, nonostante il primo posto ad Est con il record di 30-11. Come si concluderĆ quella stagione per i Cavs, ĆØ storia.
Il GM Griffin motiverĆ con āuna mancanza di fit con lo staff e con la vision della franchigiaā, ma per noi, a mio parere, occorre tornare alla frase di Carril. Che conoscesse il gioco era indubbio, infatti i risultati sono lƬ da vedere, che avesse trovato i ragazzi che capivano ācosa stesse vendendoā ĆØ probabilmente di differente valutazione, visto un Lebron non troppo ben disposto nei suoi confronti. Quellāatmosfera di spogliatoio che gli era riuscita cosƬ bene a Tel Aviv, gli era tremendamente mancata a Cleveland.
E allora subito pronta una nuova sfida, un ritorno in Europa che sarĆ ancora una volta di successo.
Nella sua seconda vita europea ha allenato una serie di giocatori che oggi sono al centro del mondo Eurolega, e non ĆØ certo un caso. Al Darussafaka Wilbekin, Clyburn, Wanamaker, Anderson, Moerman e ŽižiÄ, allāOlympiacos LeDay, Milutinov, William-Goss e Vezenkov.
Con lāambizioso team di Istanbul ĆØ infatti subito capace di produrre un interessante exploit: approda ai playoff e, nonostante lāuscita per 3-1, la squadra ben figura contro il Real Madrid, che tanto Blatt aveva giĆ fatto penare nella sua precedente avventura in Eurolega. Eā il Darussafaka di Clyburn e Wanamaker, che, valorizzati da questāannata, voleranno rispettivamente al Cska e al Fener lāanno dopo.
La stagione successiva i turchi scendono in Eurocup, e, per Blatt, ĆØ soltato unāoccasione per togliersi lo sfizio di un altro trofeo, conquistato con un 2-0 nella finale contro il Lokomotiv Kuban. Scottie Wilbekin ĆØ MVP.
Il Darussafaka perĆ² decide di ridimensionare e Blatt ha fame di grande Eurolega, ĆØ fatta quindi per il suo passaggio allāOlympiacos, un binomio che non puĆ² che portare con sĆØ grandezza e aspettative di grandezza. Lāannata ĆØ perĆ² travagliata, poco brillante, il coach israeliano sembra non essere sĆØ stesso.
La spiegazione arriva in estate, con una lettera commovente, che sciocca il mondo della pallacanestro. Il condottiero di mille battaglie ĆØ trattenuto da una malattia che lo indebolisce e lo frena. LascerĆ il Pireo, poi la panchina.
Un peccato mortale, una sofferenza enorme per qualsiasi appassionato del gioco. Ma Blatt, come il giovane David nellā81, sa bene che viviamo due vite, e non si ĆØ mai tirato indietro. Ancora una volta si ĆØ reinventato, per il basket. Ha fatto il consulente per i New York Knicks e ora ĆØ diventato co-proprietario della societĆ ceca del BC Brno.
Insomma, per lāennesima volta, buona seconda vita, coach Blatt!
(Photo credit: euroleague.net)