EUROLEAGUE STORY 2012/13: il terzo sigillo dell’Olympiacos

L’Olympiacos sale sul tetto d’Europa per la terza volta nella sua storia

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PLAYOFF

Con i playoff si azzera tutto e comincia l’ultimo atto per sancire le magnifiche 4 che si sfideranno alla Final Four.

Non molti problemi per il Real Madrid opposto al Maccabi Tel Aviv, che archivia la pratica in 3 gare (3-0). I blancos di Pablo Laso indirizzano prepotentemente la disputa sui propri binari già dopo la prima serata a Madrid (79-53) grazie soprattutto a un perentorio 50% (11 su 22) dall’arco. Difeso con successo il fattore campo anche 48 ore dopo (75-63), i madrileni strappano il pass al primo match point alla Nokia Arena (69-57). Shawn James prova ad allungare la serie, ma la prestazione (18 punti + 6 rimbalzi) del centro naturalizzato statunitense, che vestirà poi anche la maglia dell’Olimpia Milano, non è sufficiente. La formazione di Tel Aviv ritarda di un solo anno la conquista del 6° titolo, che arriverà proprio in finale contro il Real, nella cornice del Forum di Assago.

Dura una partita in più CSKA Mosca-Caja Laboral (3-1). Il tandem Teodosic-Khryapa domina la scena nelle prime due uscite, tanto che il serbo chiude con 15.5 punti di media Gara 1 e Gara 2, sbagliando appena 4 tiri dal campo, e il lungo russo, nelle stesse partite, con 21 di media di valutazione. I baschi reagiscono alla Fernando Buesa Arena infliggendo un +22 (93-71) di scarto, divario che sarebbe potuto essere ancora più ampio se non fossero arrivati 33 punti moscoviti nell’ultima frazione. La rimonta però non viene completata e poche ore dopo, nello stesso teatro, il CSKA mette definitivamente la testa avanti nel 3° quarto. Dopo 40 minuti, sono ben 5 i giocatori di Messina ad aver scavalcato la doppia cifra di cui 3 (Krstic, Weems, Khryapa) con 19 punti a referto.

Si decidono solo alla “bella” Olympiacos-Efes (3-2) e Barcellona-Panathinaikos (3-2), anche se l’andamento dei due playoff è particolarmente differente.

L’Olympiacos, galvanizzato dalle 8 vittorie nelle ultime 10 della Top 16, mette subito la freccia e si porta sul doppio vantaggio con i turchi. Se la prima è equilibrata (67-62) e decisa dalla incredibile vena realizzativa di Printezis (26 punti con 11/18 dal campo), in Gara 2 alla sirena finale il tabellone luminoso recita 71-53 per i padroni di casa. La serie prende una piega evidente, ma l’Efes non ci sta e prima accorcia le distanze portandosi a -1 e poi, nel quarto capitolo della serie, compie una vera e propria impresa sportiva. Il 19 aprile 2013, all’Abdi Ipekci Arena (casa dell’Efes), Spanoulis e soci guidano sul +5 a 36″ dalla fine. Sembra quasi fatta anche perché c’è più di una possibilità di allungare e chiudere la pratica. Ma, come anticipato, ciò non avviene e la tripla in transizione di Jordan Farmar riapre tutto (71-73). Lo stesso Farmar poco dopo ricuce ancora facendo 1/2 dalla linea della carità e, a meno di 2 secondi dal termine delle danze, il tap-in di Lucas, che unisce potenza ed eleganza, significa vittoria Efes e perfetta parità nella serie (2-2). Dopo aver impattato, l’Efes non riesce a centrare la terza scorribanda consecutiva e l’Oly si guadagna il diritto di disputare la seconda Final Four in 2 anni.

La serie tra Barcellona e Panathinaikos è un inno per chi ama la pallacanestro: livello sul parquet eccelso, difese superlative ed equilibrio continuo che regala insicurezza fino alla fine. I catalani, all’overtime, di appena due lunghezze vanno in vantaggio, il Pana non sta a guardare e, al photofinish, impatta grazie alla tripla di Diamantidis. Il “Diamante” greco non fallisce anche nel momento decisivo della prima tra le mura amiche: la sua tripla a poco più di un giro d’orologio porta i Green sul +1, che poi diventa +2 con il libero realizzato da Gist. Il Pana ha così il primo match point e la possibilità di giocarselo a OAKA. Ma Navarro (e non solo lui) non ci sta e si assiste all’ennesimo capovolgimento che premia il Barcellona.

Il tabellone della Final Four di Londra è così composto: CSKA Mosca-Olympiacos e Barcellona-Real Madrid. What else?

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