Tokyo 2020: USA v Francia, la finale più giusta. Grazie a Batum…

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Tokyo 2020 giunge all’atto finale. Il titolo olimpico verrà assegnato alle 430 italiane di sabato 7 agosto.

USA v Francia è la finale più giusta che vedrà opposti i naturali favoriti di qualsiasi competizione cestistica possa esserci su questo pianeta ad una rivale che ha dimostrato coi fatti di meritarsi il ruolo di sfidante dei fenomeni NBA, peraltro già battuti.

Nella prima semifinale di oggi, dopo un inizio difficile culminato in un 26-41 allarmante, tutto il talento della squadra di Popovich è esploso tra la fine del secondo e l’inizio del terzo quarto. Il 32-10 del terzo periodo, che porta il punteggio sul 74-55, ha messo la parola fine alla semifinale.

Il 97-78, giglio di una parziale di 71-37 negli ultimi 25′, è scarto reale che testimonia l’abisso tra queste due squadre.

Lo abbiamo scritto ad inizio torneo, dopo la brutta sconfitta con la Francia: se gli USA si adeguano troppo a ritmi e concetti di stampo europeo, si fa dura. Se giocano secondo il puro stile odierno NBA, piaccia o non piaccia sono di un altro pianeta.

Il tema è il solito, quasi noioso. Non è una faccenda di bene o male, di bella o brutta pallacanestro, ma soltanto di due mondi che appartengono allo stesso sport ma lo fanno con approcci e caratteristiche atletiche e fisiche differenti. Se poi ne facciamo na questione di talento individuale, il paragone globale non esiste, nettamente a favore degli USA.

Kevin Durant è semplicemente paradisiaco. E’ lui che tiene a galla la squadra nel momento più duro ed è lui a guidare lo strappo decisivo. Quel rilascio setoso ad altezze irraggiungibili per qualunque rivale è una delle cose più belle che il gioco ci abbia mai regalato.

Poi ci sono i numeri, che in questo gioco dicono tanto. 44-29 a rimbalzo è una montagna che nessuno può scalare e l’assenza di Aron Baynes in questo contesto pesa tantissimo per la squadra di Gorjian, autrice di un percorso comunque meritevole.

Ritmi alti, tanti possessi per arrivare ad una fluidità che possa rendere inefficace qualunque tipo di alchimia avversaria. Se va così non c’è scampo per nessuno e non ci sarà nemmeno per la Francia.

Nella seconda sfida per un posto in finale Francia e Slovenia giocano una gara molto interessante che alla fine premia la squadra di Collet per 90 ad 89.

Per diversi tratti della gara l’impressione è che i transalpini siano complessivamente più forti, anche non di poco, ma la Slovenia, con diverse folate e con una forza emotiva impressionate, non molla mai, tanto che si arriva a meno di 5′ dal termine in perfetta parità sul 78-78.

Qui, dopo un libero, arriva una tripla di De Colo di importanza fondamentale. Nando gioca senza alcun dubbio la sua miglior prova olimpica, la tavola sembra apparecchiata per la fuga definitiva dei galletti, ma al solito la Slovenia ha altre idee.

E’ sempre De Colo il protagonista, ma stavolta la sua conclusione per il più tre a 21″ secondi dalla fine si infrange sul ferro, così Doncic e compagni hanno la palla per vincere.

“Luka Magic” oggi in versione quasi troppo ecumenica, lascia a Prepelic il pallone per la penetrazione che vorrebbe dire finale, ma quando l’appoggio al ferro pare cosa fatta si materializza Nicolas Batum con una stoppata fenomenale che chiude il discorso a 2″ dalla fine. La squadra di Collet giocherà la finale proprio contro quegli USA che ha già battuto nel primo incontro del torneo.

Doncic è ovviamente il tema. Blazic, Tobey e Prepelic brillano con rispettivamente 14, 23 e 17 punti: sono quasi tutti farina del sacco del fenomeno, che chiude con una tripla doppia da 16 punti, 10 rimbalzi e 18 assist.

Si può definire deludente una prova del genere solo perchè non arriva l’abituale grandinata di punti cui ci aveva abituato (105 in 4 gare sinora)? Follia, non scherziamo.

E’ chiaro che vi sia un po’ di stanchezza, perchè nessuno ha sulle spalle un’intera nazione come lui.

La difesa di Batum, magistrale, e di Luwawu-Cabarrot lo sfianca: l’idea è chiara, lui non ci batte, se vogliono devono farlo gli altri. Per un pelo…

La Slovenia perde la prima gara della sua storia con in campo Doncic e quindi… non cambia nulla. Siamo solo all’inizio di una storia che ha già vissuto capitoli memorabili e che ce ne riserverà altri tutti da godere.

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alberto marzagalia

Due certezze nella vita. La pallacanestro e gli allenatori di pallacanestro. Quelli di Eurolega su tutti.
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