Euroleague story 2004/05: di un’Europa che si (ri)tinse di giallo

Andrea Ranieri
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LE FINAL FOUR

Olimpijskij Arena di Mosca, 6 maggio 2005, è tempo di Final Four. Nella prima semifinale, sulla carta la più equilibrata, si incrociano i destini del Maccabi, convinto di poter replicare il successo di Tel Aviv dell’anno precedente, e il Panathinaikos, desideroso di tornare a vincere l’Eurolega dopo la finale di tre anni prima, conquistata ai danni della Virtus Bologna.

Il piano partita dei Greens è molto aggressivo. Tanta pressione a tutto campo per mettere in difficoltà Jasikevicius e Parker. Il Maccabi, nonostante il 7/16 totale dal campo delle due stelle, mantiene i nervi saldi, sfruttando l’aggressività avversaria per crearsi tanti tiri ad alta percentuale. In più Obradovic vede Lakovic, alla propria prima Final Four in carriera, commettere immediatamente tre falli, che lo escluderanno mentalmente dal match. A metà match gli israeliani conducono 49-41.

Usciti dagli spogliatoi, i greci alzano il proprio livello difensivo e arrivano ad agganciare sostanzialmente il Maccabi, che ora pare soffrire le difficoltà di Jasikevicius e Parker, riuscendo anche a sfruttare poco Vujcic. Gli israeliani trovano forza dalla panchina, con un Derrick Sharp autore di 20 punti, e riescono, grazie a nove rapidi punti segnati nel finale di terzo quarto, a riallungare, riconquistando quasi del tutto il vantaggio dell’intervallo (68-62). Nei dieci minuti conclusivi risulteranno futili gli sforzi del Pana, costretto ad arrendersi 91-82. Il Maccabi potrà difendere il titolo nella finalissima.

Euroleague story 2004/05
Euroleague story 2004/05: Sharp dominatore della semifinale contro il Pana

La seconda semifinale si presenta più scontata in teoria. Da una parte il CSKA Mosca, alla propria terza Final Four consecutiva, cerca quel titolo europeo che manca dal lontanissimo 1971. Dall’altra il Tau Vitoria, da underdog, prova a conquistare la propria prima Eurolega.

Nonostante i pronostici, i moscoviti sembrano vivere quello che per loro è ormai l’incubo della semifinale, punto del torneo che li ha visti sconfitti anche nelle due edizioni precedenti. Il Tau, pur non riuscendo ad allungare in maniera netta, parte fortissimo in difesa (17-25), riuscendo anche a salvaguardare il vantaggio in vista dell’intervallo (40-47 alla pausa lunga). I russi paiono aggrappati al solo JR Holden (20 punti alla fine), mentre Vitoria difende e gioca bene insieme.

Nel terzo periodo sembra venir fuori la maggior forza moscovita. Il CSKA rientra nel punteggio alzando i giri della propria difesa, mentre Luis Scola vive una serata difficile (10 punti con 5/11 da due). A dieci minuti dalla fine il risultato è ancora tutto da scrivere (59-60). Eppure, la pressione pare troppa per gli uomini di Ivkovic, che tirano i liberi con un imbarazzante 10/28, mentre un mostruoso Arvydas Macijauskas scrive 23 e aiuta i compagni a chiudere la pratica. C’è il primo upset delle final Four: Vitoria elimina il CSKA, fin qui detentore di ventuno vittorie sulle ventidue partite disputate.

Euroleague story 2004/05
Euroleague story 2004/05: Arvydas Macijauskas guida il Tau alla finale

Dal 1991 nessuno riesce nell’impresa di vincere per due volte di fila l’Eurolega. In quell’anno il KK Spalato di Toni Kukoc vinse infatti la propria terza Coppa dei Campioni (allora si chiamava così) consecutiva. E’ il tardo pomeriggio dell’8 maggio 2005 e il Maccabi di Gershon vuole provare queste magiche sensazioni, dopo aver trionfato nel 2004. Di fronte c’è il sorprendente Tau Vitoria di Dusko Ivanovic, a caccia di un colpo che scriverebbe un nuovissimo capitolo nella storia del basket europeo.

La partita comincia con il vento in poppa per gli israeliani, che, con Jasikevicius a fungere da faro, giocano un grande basket (21 assist di squadra alla fine) e chiudono un primo quarto da 26 punti segnati. D’altro canto Vitoria paga l’emozione e la minor esperienza. Fioccano le palle perse (20 totali alla sirena finale) e i punti messi a referto sono appena 15. La finale rischia di essere un vortice di sofferenza, come fu per la Fortitudo un anno prima.

I ragazzi di Gershon continuano a giocare un basket pulitissimo ed estremamente efficace, mettendo a frutto quanto fatto in due anni di lavoro. Vitoria si sblocca, appoggiandosi a un Luis Scola molto diverso da quello opaco visto in semifinale (21 punti totali). Gli spagnoli riescono a ribattere colpo su colpo in un secondo periodo dal punteggio altissimo (24-24) e hanno il merito di restare a galla all’intervallo, quando il Maccabi conduce 50-39.

Ora viene fuori la durezza tipica delle squadre di Ivanovic e la partita si sporca. La cattiveria agonistica del Tau frena il bel gioco del Maccabi, che ora si ritrova immischiato in una lotta nel fango che poco gli si addice. Intanto i Baschi continuano a trovare fortune vicino al ferro e ricuciono quasi completamente lo svantaggio. Manca un solo quarto alla fine della stagione di Eurolega e il vantaggio israeliano si assesta sul 65-62.

Nei dieci minuti decisivi la bolgia israeliana in tribuna trasforma definitivamente Mosca in Tel Aviv per una notte. Vitoria cerca di martellare continuamente la palla sotto a Luis Scola per colmare completamente il gap, ma ora la difesa del Maccabi fa densità nel pitturato e rende difficile ogni ricezione per il fuoriclasse argentino. Dall’altra parte Maceo Baston è magistrale nel muoversi senza palla, mentre la voce di Jasikevicius orchestra come soldati addestrati tutti i giocatori del Maccabi, che giocano con calma olimpica, quella di chi questi momenti li ha già vissuti.

Euroleague story 2004/05
Euroleague story 2004/05: il Maccabi si ripete, è back to back

La guida del playmaker lituano è ferma e convinta, il Maccabi allunga nel punteggio, mentre il Tau, perso il riferimento Scola, non riesce a trovare valide alternative. Alla fine il punteggio dice 90-78. Sarunas Jasikevicius, al suo terzo successo consecutivo in Eurolega, è premiato come MVP delle Final Four. E per la seconda volta consecutiva l’Europa si tinge di giallo, il giallo del Maccabi Tel Aviv.

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