Euroleague story 2004/05: di un’Europa che si (ri)tinse di giallo

Andrea Ranieri
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E’ l’uno maggio 2004, a Tel Aviv si gioca la finale di Eurolega, in cui a contendersi il titolo sono i padroni di casa del Maccabi e la sorprendente Fortitudo Bologna di Jasmin Repesa, alla propria prima finale europea. Quello che si vede sul parquet è effettivamente un no game, con la marea gialla israeliana che si abbatte sulla Effe senza pietà (118-74). Il Maccabi conquista il proprio quarto titolo continentale, il primo nella nuova era dell’Eurolega.

Con molte conferme a roster, la squadra di Pini Gershon si ripresenta anche al via del primo novembre 2004, per provare a firmare un prestigioso back to back. Di fronte a lei si pongono ben quattro squadre italiane e, soprattutto, la corazzata CSKA Mosca, vogliosa di tornare su quel trono europeo su cui non siede da tempo immemore. Ma quella della stagione 2004/05 è anche una storia di sorprese e di pronostici sovvertiti; noi abbiamo deciso di raccontarvela. Comincia il viaggio nella Euroleague story 2004/2005.

LA STAGIONE REGOLARE

Ventiquattro partecipanti, tre gironi da otto squadre con partite di andata e ritorno; alle Top 16 si qualificano le prime cinque di ogni girone e la migliore sesta, che saranno poi divise in quattro gruppi da quattro squadre. La nostra Euroleague story 2004/05 parte dalla stagione regolare.

Nella prima fase, il girone A parla italiano. La Fortitudo Bologna, vogliosa di dare continuità al secondo posto dell’anno precedente, domina il girone insieme ai turchi dell’Efes Pilsen. Entrambe vincono ben dodici delle quattordici partite disputate, mettendosi dietro due club storici come Cibona Zagabria e Real Madrid, qualificatisi alle Top 16 insieme ai polacchi del Prokom.

Nel girone B faticano le nostre Montepaschi Siena e Scavolini Pesaro, capaci comunque di passare alla fase successiva rispettivamente da quinta e sesta forza del gruppo. Il girone è in realtà il più equilibrato di tutti. Il Maccabi campione in carica conquista il primo posto vincendo appena una gara in più rispetto al Barcellona, precisamente dieci contro nove. Subito dietro seguono Zalgiris Kaunas e AEK Atene.

Nell’ultimo girone il CSKA di Dusan Ivkovic, in cui brillano stelle come Antonio Granger, David Andersen e Theodoros Papaloukas, fa terra bruciata intorno a sé, vincendo tutti gli incontri della prima fase. Non possono poi ovviamente mancare all’appello Zelimir Obradovic ed Ettore Messina, che, ottenendo lo stesso record (8-6) guidano allo step successivo il Panathinaikos e la Benetton Treviso. Passano il turno anche il Fenerbahce e il Tau Vitoria, salvo grazie allo scontro diretto favorevole con Malaga.

Euroleague story 2004/05
Euroleague story 2004/05: la prima fase è dominata dal CSKA di Dusan Ivkovic

Come spesso capita, però, le Top 16 cambiano gli equilibri in gioco, regalando diverse sorprese. Nel gruppo D il Maccabi di Gershon, guidato dai mostruosi Anthony Parker, Sarunas Jasikevicius e Nikola Vujcic, vince tutte le gare, qualificandosi ai playoff come testa di serie, subito davanti al Fener, capace di eliminare Siena e Cibona.

Nel girone E il CSKA continua la propria marcia quasi immacolata, perdendo una sola partita e conquistando agilmente la vetta del girone. Contro ogni pronostico, abbandonano invece la competizione Real Madrid e Barcellona, sopravanzate dalla Scavolini Pesaro di Charles Smith, che porterà a casa l’Alphonso Ford Trophy, riservato al miglior realizzatore della competizione. Un premio che ha una valenza ancor maggiore per chi vesta la casacca pesarese, soprattutto a meno di un anno dalla scomparsa del fuoriclasse statunitense.

Regalano il maggior spettacolo gli ultimi due gironi. Nel gruppo F lo Zalgiris gioca il ruolo della squadra cuscinetto, perdendo tutti i match, come il Prokom nel girone G. Davanti ai lituani, il Pana, il risorto Tau Vitoria e la Fortitudo firmano tutte un record di 4-2. Alla fine la sentenza della differenza canestri è amara per i colori italici: i Greci vincono il girone, mentre i Baschi si qualificano come secondi ai danni dell’Aquila, che si consolerà comunque con lo scudetto poi vinto contro l’Olimpia Milano.

Lo stesso avviene anche nel girone G, dove Ramunas Siskauskas guida al primo posto una Treviso in cui inizia a nascere il lucente astro dell’appena ventenne Andrea Bargnani. Passa il turno anche l’Efes, che presenta una differenza canestri migliore rispetto a un comunque stoico AEK.

A livello individuale, le due fasi a gironi, come detto, vedono Charles Smith vincere il premio come miglior realizzatore grazie a una media di oltre 20 punti segnati. C’è dell’Italia anche nel Rising Star Trophy, che viene assegnato allo sloveno Erazem Lorbek, quattro/cinque bidimensionale in forza alla Fortitudo. MVP sarà Anthony Parker del Maccabi, mentre Dimitris Diamantidis sarà votato miglior difensore, un riconoscimento che avrebbe poi ottenuto altre cinque volte nelle sei successive edizioni.

Euroleague story 2004/05
Euroleague story 2004/05: Erazem Lorbek, in maglia Fortitudo, è il miglior U22

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