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EUROLEAGUE STORY 2000/2001: l’inizio di una nuova era

Euroleague
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Il 2000, a livello cestistico e non solo, verrà ricordato come l’inizio di una nuova era. Una frattura tra la Fiba e la EBC (Euroleague Basketball Company) da il via, per la prima volta nel basket europeo, a due massime competizioni. Inizia l’era Uleb, prende il via la nuova EuroLeague.

La prima stagione della nuova EuroLeague verrà ricordata come la stagione spezzatino; infatti, i grandi club, ancora indecisi sulla stada da perseguire, si dividono tra le due competizioni. Tra i rivoluzionari (Uleb) si schiererano: Virtus Bologna, Real Madrid, Barcellona, Tau, Zalgiris, Fortitudo Bologna, Benetton Treviso e Olympiakos. Mentre i conservatori (Fiba) contano su CSKA Mosca, Efes Pilsen, Maccabi e Panathinaikos.

Stagione regolare

Il primo match della nuova EuroLeague, la prima competizione organizzata dagli stessi club, ha luogo a Madrid.

Il 16 ottobre 2000 nella capitale spagnola si affrontano il Real di Djordjevic, Herreros e Struelens contro l’Olympiakos di Vukcevic, Rivers e Dino Radja. Proprio il lungo croato segnerà il primo canestro della nuova era. I padroni di casa vinceranno 75-73 e Sergio Scariolo resterà nella storia della competizione per essere stato il primo coach ad aver vinto una partita.

Ai nastri di partenza, la nuova EuroLeague, conta un gran numero di stelle. Giocatori che hanno già dominato le competizioni Fiba, giocatori che segneranno gli anni a venire della nuova era, e promesse che diventeranno star oltreoceano. Questo mix incandescente illuminato da un uomo, oltre che un grande campione, che resterà nella leggenda: Alphonso Ford. Ancora oggi, l’ex Pesaro, detiene la media punti più alta (22,2) della competizione.

La stagione 2000/01 presenta una sfilata di stelle: Dino Radja, Manu Ginobili, Dejan Tomasevic, Gregor Fucka, Sasha Djordjevic, Elmer Bennett, Pau Gasol, Fabricio Oberto, Sani Becirovic, Mike Batiste, Jorge Garbajosa, Arturas Karnisovas, Juan Carlos Navarro, Sarunas Jasikevicius, Zoran Savic, Antoine Rigaudeau, Carlton Myers, Marko Milic, Anthony Bowie, Ibrahim Kutluay, Marko Jaric, Igor Rakocevic, Gianluca Basile, Felipe Reyes, Riccardo Pittis, Alberto Herreros, Luis Scola, Beno Udrih, Matjaz Smodis et Petar Naumoski.

La prima fase prevede quattro gironi da sei squadre, con le prime quattro di ogni gironi che si qualificano per gli ottavi di finale (TOP 16). La prima parte di stagione é soltanto una formalità, in questa fase appaiono soltanto le prime frange rosee all’orizzonte della competività che esploderà dai quarti in poi.

Al termine della stagione regolare vengono eliminate otto squadre: Lugano Snakes, Zadar, San Pietroburgo Lions, Charleroi, Hapoel, Overanse, London Towers e Opel Skyliners. Addirittura, la squadra portoghese dell’Overanse, della cittadina di Ovar, termina mestamente la sua esperienza con 0 vittorie e 10 sconfitte. Roba da far invidia anche al Khimki e al Darussafaka.

Tra le prime dei quattro gironi risaltano i nomi delle due bolognesi, oltre al Barcellona e all’Olympiakos. Siamo nella grandeur di Basket City.

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Playoff

Nelle top 16 tante conferme. La Fortitudo Bologna, in versione Paf, elimina 2-0 il Cibona di Josip Sesar e Mate Skelin; decisiva gara 2 vinta (74-75) in Croazia con un sontuoso Myers da 25 punti.

La Virtus Kinder Bologna liquida gli studenti madrileni dell’Estudiantes, rifilando quarantatre punti di scarto a Bologna (113-70) e vincendo in terra di Spagna 80-85 con Le Roi Rigaudeau protagonista (17 punti). Nell’Estudiantes da segnalare la presenza dei giovani fratelli Reyes.

Una testa di serie, il Peristeri, dopo una prima fase eccellente da 7/3, viene eliminata dal Tau di Dusko Ivanovic. Un altro secco 2-0, questa volta sorprendente, sigillato in terra basca con uno Stombergas (ex Virtus) da 20 punti.

Le due greche, Aek e Olympiakos, eliminano con qualche patema lo Zalgiris e la Muller Verona. Gli scaligeri sfiorano l’impresa al Pireo in gara1 con un maestoso Bullock da 31 punti (5/8 da tre), ma si devono arrendere dinanzi al duo Radja-Ekonomou da 54 punti. Una sconfitta (94-92) che resterà ugualmente nella storia del club veneto.

Il Real si sbarazza del Buducnost e l’Olimpia Lubiana del talento emergente Becirovic elimina il Paok ribaltando la serie dopo la sconfitta in gara 1 in terra ellenica.

La grande impresa viene realizzata dalla Benetton Treviso. I bianconverdi vincono gara 1 al Palau Sant Jordi con una prestazione eroica di Marcus Brown (30 punti 5/8 da tre) e bissano, in casa, il successo in terra catalana, addirittura stravincendo 99-82, con un terribile parziale 29-6 nel terzo quarto. I blaugrana di Jasikevicius, Navarro e Karnisovas, turbati fino al midollo, escono clamorosamente alle Top 16.

41 punti, 5/11 da tre, 14/19 dalla lunetta, 5 palle recuperate, 15 falli subiti. Questi sono i numeri della gara 3 di Carlton Myers che varrà alla sua Fortitudo la semifinale di Eurolega. Una serie che ha visto le mura amiche predominare. In gara 2, a Madrid, il Real aveva letteralmente abbattuto i bolognesi 88-57.

La Virtus vince gara 1 contro l’Olimpia Lubiana di un indemoniato Becirovic (25 punti) dopo un tempo supplementare. I bianconeri, complice una serata storta al tiro, soffrono più del previsto e vincono grazie ad un Marko Jaric in versione playoff. In terra slovena Becirovic é ancora sugli scudi (25 punti) ma questa volta la scena è dominata dal Nettuno Rashard Griffith; il centro americano (26+10) prende la Kinder per i capelli e la porta in semifinale. Gli sloveni escono a testa ata, altissima.

Il Tau Ceramica di Bennet e Scola continua a sorprendere e, dopo il Paok, elimina un’altra greca, questa volta i biancorossi dell’Olympiakos, conquistando meritatamente la semifinale dopo una prima fase in ombra.

La Benetton Treviso ferma la sua corsa contro l’Aek. I gialloneri di Atene si confermano la bestia nera di Pittis e compagni, dopo aver già eliminato alle F4 nel 97/98 i trevigiani, vincono la serie al meglio di 3 gare e raggiungono i baschi in semifinale.

In Eurolega torna il derby di Bologna. Dopo le vittorie virtussine nel ’98, la famosa serie della rissa, e nel 1999 a Monaco, le due grandi rivali si scontrano nella serie che vale, ancora una volta, la finale di EuroLega.

I bianconeri scherzano la Fortitudo in gara 1 vincendo 103-76, mettendo la partita in ghiaccio già nel primo tempo, andando negli spogliatoi sul +21. Protagonista Ginobili con 22 punti.

In gara 2 i biancoblù non risorgono dalle ceneri. Limitano il passivo ma non riescono a contenere l’arrogante euforia atletica e agonistica di Manu Ginobili (22 punti) e la prepotente prestanza fisica di Griffith (17+17). La Kinder vince 92-84 e si porta sul 2-0.

Gara 3, per la squadra di Messina, è l’apoteosi. Questo derby verrà ricordato per l‘incredibile rimonta bianconera e per il parziale 7-29 dell’ultimo quarto, dopo che la Fortitudo di Myers (20 punti) aveva chiuso il terzo quarto sul +18. Il duo Griffith-Ginobili ancora protagonista. La Virtus vince davanti al popolo biancoblu, elimina la Fortitudo e conquista la finale. Cosa potrebbe chiedere di più un tifoso virtussino? Forse una gran serie finale…

Continua la campagna di Grecia del Tau. Gli spagnoli sembrano aver stipulato un patto di estrema complicità con la divina provvidenza. Soffrono in gara 1, sotto i colpi di Kutluay, ma riescono ad ottenere una pesantissima vittoria che segnerà l’andamento della serie, grazie ad una prestazione monstre del play tascabile Elmer Bennet (25 punti).

Gara 2 è un monologo basco reso celebre da un lituano dall’indole enigmatica e dal carattere malinconico: Saulius Stombergas, autore di 39 punti con 9/9 da tre (!!). Il Tau vince ancora in Grecia (65-90) e si porta sul 2-0.

Il 7 Aprile 2001 si conclude l’operazione Grecia out del sergente Dusko Ivanovic. Dopo un playoff da 7/0 contro i tre top team ellenici, si guadagna la finale che assegnerà la prima EuroLeague. Il Tau sconfigge l’Aek 76-62.

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La finale

Kinder Virtus Bologna e Tau Ceramica si contenderanno la prima EuroLega della storia.

Un particolare decide il primo incontro; in campionato contro Roseto, prima di gara 1, Rashard Griffith vede andare k.o. il suo ginocchio destro. Il lungo finisce sotto i ferri e parte una corsa contro il tempo per il recupero.

A Bologna, approfittando dell’assenza del suo diretto rivale, domina Vic Alexander (21+19). La Virtus, complice la serata storta di Manu Ginobili, non riesce a contenere il Tau che domina l’incontro e vince 65-78 ribaltando il fattore campo.

Tra gara 1 e gara 2 entra in campo un protagonista inaspettato: il dottor Alessandro Lelli, chirurgo bolognese che riesce a mettere in piedi Griffith nel giro di 8 giorni.

Il secondo round termina già nel primo quarto: la Virtus chiude il primo periodo sul 32-16 e fa comprendere ai baschi che l’andamento della serie è già cambiato. Gi uomini di Ettore Messina abbattono il Tau con una piogia di triple (15/26) e volano in Spagna sull’1-1. Obiettivo: riportare la serie a Bologna.

Proust pensa che i ricordi dei luoghi che abbiamo visitato nel lungo viaggio della nostra vita sono più belli se in quel posto siamo stati con quacuno che amavamo. Ogni amante della pallacanestro, seguendo l’esempio del saggista francese, non puo non esser innamorato della capitale autonoma dei Paesi Baschi, Vitoria. In questa città, il 1 Maggio 2001, l’anguilla di Bahia Blanca, Manu Ginobili, è stata l’esaltazione del gioco della pallacanestro: 27 punti, 11/19 al tiro ed una sensazione di superiorità abbacinante. La Virtus vince, stravince, domina in terra basca 60-80.

Questa serie merita cinque gare, e gara 4 è un monologo basco. Ogni battito del cuore risuona come un eco metallico nelle arterie degli uomini di Ivanovic. Il Tau vince 96-79 e porta la Kinder a gara 5.

L’ultimo round è deciso dagli uomini esperti: Rigadeau e Griffith da un lato, Elmer Bennett dall’altro. L’incontro resta in bilico fino alla fine, si tira male dalla lunga distanza, i baschi sprecano troppo dalla lunetta. La Virtus non da mai l’impressione di poterla perdere. E la Virtus non la perde. I bianconeri vincono gara 5 82-74 (Rigadeau 18), vincono la serie e si laureano per la seconda volta campioni d’Europa.

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