BASKONIA
Dusko Ivanovic, rinnovato meritatamente, è la base del futuro prossimo basco.
Dura, durissima dover rinunciare a Pierria Henry ed Achille Polonara, dopo aver già perso Luca Vildoza che ha raggiunto i Knicks, ma a Vitoria si fa basket come in pochi altri posti in Europa e non mancheranno mosse in grado di sorprendere ancora una volta l’intera lega.
Non dimentichiamo che a Colonia, in occasione delle Final 4, erano undici gli ex Baskonia in campo. Larkin, Beaubois, Shields, Micov, Hilliard, Voigtmann, Shengelia, Eric, Hanga, Pleiss e Roll. Ci sarebbe potuto essere anche M.James per la sporca dozzina… Se non è cultura del gioco quella che produce situazioni simili…
Wade Baldwin e Jayson Granger avranno il compito di far dimenticare Henry e Vildoza: ce la possono fare, anche se in maniera differente. Sarà importante il feeling immediato dell’americano ex Bayern con Ivanovic per trovare quel ritmo offensivo che è marchio di fabbrica. I ritmi poi li può cambiare Granger.
Vanja Marinkovic e Simone Fontecchio sono attesi rispettivamente ad una rinascita e ad una conferma, rispettivamente, mentre il compito di Matt Costello, molto interessante, sarà quello di “next Polonara”. Non facile.
Serve certamente ancora qualcosa nel ruolo di 4, nonchè un altra guardia che dia prodondità al reparto, magari più un 2 che un 1.
Per Giedraitis deve esser la stagione della consacrazione, mentre non stupirebbe vedere un Sedekerskis in ulteriore crescita.
L’icona Dragic resta aperta: francamente stupisce molto che non si parli di rinnovo per un giocatore semplicemente perfetto ai ritmi di Dusko.
(3/5, scorri in fondo per cambiare pagina e continuare la lettura)