Cska ancora una volta campione di VTB e siamo al sesto titolo consecutivo nell’era Itoudis.
L’Unics si rivela troppo morbido in difesa per contenere la marea rossoblu e la partita assume connotati abbastanza differenti dai due primi episodi giocati in Tatarstan.
Ai due “clinic” difensivi messi in atto dal Cska nelle prime due gare segue una gara in cui la squadra della capitale mette a segno 77 punti già nei primi tre quarti. Poi si sa com’è il basket ed accade che si possa soffrire anche quando la tavola sembra apparecchiata per il più gradevole e succulento dei pranzi, ma la sostanza non cambia.
Il punteggio finale è 89-81 e consegna un titolo strameritato, dopo Playoff molto duri iniziati con una grande sofferenza col Nizhny, proseguiti con l’impresa contro lo Zenit e chiusi con questo perentorio 3-0 sull’Unics.
DANIEL HACKETT, IL LEADER
E’ il campione italiano l’immagine decisiva di questo gruppo. Con lui Shengelia, Clyburn e tutti gli altri, abili a ricompattarci dopo la tormentata vicenda James.
Non si può non lasciare la copertina a DH, straordinario da fine anno in poi. Il Cska dalla difesa di ferro nasce da lui, quello che combatte su ogni pallone nasce da lui, ma soprattutto quello che gioca bene a pallacanestro nasce da lui. perchè troppe volte si è descritto questo ragazzo come un semplice guerriero dalle limitate capacità tecniche: tutte balle, si parla di chi ha costantemente accresciuto il proprio bagaglio stagione dopo stagione, consacrandosi tra i migliori di Europa grazie ad un rapporto splendido e vincente come il suo Coach.
ONORE AI CAMPIONI, SQUADRA VERA
Il CSKA merita la giusta “standing ovation”.
Una stagione disgraziata e sfortunatissima, cha tra l’altro è seguita ad una in cui si era perso Will Clyburn dopo tre partite di Eurolega. Già l’anno scorso erano stati Playoff certi a sei gare dalla conclusione della stagione regolare nella massima competizione europea, ma quest’anno ci si è superati.
Non una lamentela, non una parola fuori posto: le lacrime hanno lasciato il posto alla voglia ed alla concentrazione ed allora l’infortunio stagione di Milutinov, i luoghi stop di Clyburn (2 volte), i problemi di Hackett, Shengelia, Strelnieks, Bolomboy ed i tanti contagi da virus sono stati messi da parte.
Capolavoro di Coach Itoudis, assolutamente. Come per Pablo Laso, dopo tanti anni di trionfi, la stagione attuale mostra come i valori vadano oltre i trofei. Se poi arrivano pure in queste occasioni…
UNICS, IL SOLO TALENTO NON BASTA
la compagine allenta da Priftis gioca una pallacanestro molto libera, troppo. A livelli inferiori può anche andare bene, ma non si può pensare di competere col con Clyburn e soci attaccando come al campetto.
Il sentivo di rientro, arrivato fino al meno 2, dopo esser stati a meno 18, è meritevole, ma 7-8 minuti di difesa non sono sufficienti da queste parti.
Obiettivamente ci si aspettava molto di più da chi ha giocato una buonissima Eurocup guadagnandosi la qualificazione alla prossima Eurolega.
Al piano di spora servirà molto di più, perchè a quelle latitudini non si vive di talento individuale e di giocate spettacolari. O sei squadra vera oppure non c’è niente da fare.
Rispondi