Olimpia – Virtus (G1): Bologna bella e vincente

La Virtus probabilmente più bella della stagione vince nella gara d’esordio delle finali

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Olimpia Virtus si conclude con il successo esterno dei felsinei che cancellano immediatamente il fattore campo.

Una vittoria di grande valore, la prima in stagione contro l’Armani Exchange.

Risultato finale di 83-77 che andiamo a raccontare attraverso i consueti cinque punti di Eurodevotion.

UN ATTO CONCLUSIVO CHE PROFUMA DI STORIA

Milano-Bologna è la finale tra le due squadre che hanno vinto il maggior numero di scudetti: 28 i biancorossi, 15 i bianconeri. Curioso come nonostante la grande storia delle contendenti soltanto in due occasioni si siano sfidate nell’ultimo atto della stagione, nel 1979 e nel 1984 ed a trionfare furono sempre i bolognesi. Due grandi imprenditori come Armani e Zanetti, Messina e Djordjevic che affrontano il proprio passato, due società simbolo, una grande occasione per tutto il movimento.

PRIMO QUARTO NEL SEGNO DEL 7

Sette come i punti di Teodosic nel primo quarto e come i due parziali di 7-0 piazzati dagli ospiti in due momenti diversi nei primi dieci minuti di gara. Colpisce anche l’enorme differenza, alla voce assist (9-1), in favore della Virtus. Un battesimo della finale decisamente favorevole per il team di Djordjevic che non ha dovuto mangiarsi le mani, a fine gara, per le sole quattro lunghezze di vantaggio alla prima interruzione (19-23) figlie anche di un grande approccio difensivo.

Olimpia Virtus

TIRI LIBERI E RIMBALZI OFFENSIVI

I tiri liberi e i rimbalzi offensivi sono stata l’arma utilizzata dall’Armani Exchange per rimanere in partita in un primo tempo che ha visto in campo una Segafredo ai limiti della perfezione. I 20 liberi messi a segno (su 24 tentativi) e i 6 rimbalzi d’attacco hanno evitato un passivo più ampio all’intervallo lungo. Il tecnico serbo di Bologna non ha variato i principi difensivi utilizzati per tutta la stagione scommettendo sul tiro pesante di Milano che nonostante sia la migliore in questa particolare categoria ha avuto solo il 25% dall’arco prima della pausa (3/12). Colpiscono i tanti break subiti dai padroni di casa durante la gara, un unicum di questa annata.

Olimpia Virtus

MILANO NON SEGNA MAI

Difficile pensare di uscire dal campo vittoriosi con un complessivo 20/60 al tiro. L’Olimpia Milano si è addirittura presentata all’ultimo quarto con un complessivo 28%. Percentuali figlie non soltanto di una ottima difesa virtussima ma anche di tiri aperti sbagliati, segnale di stanchezza, assolutamente lecita alla soglia delle quasi 90 partite stagionali.

VIRTUS MIGLIORE DELLA STAGIONE?

La Virtus ha giocato una grande partita, disciplinata da un punto di vista offensivo e con una intensità difensiva costante come mai si è probabilmente vista da settembre ad oggi. Fin dalla palla a due la Segafredo ha giocato con una cattiveria selvaggia riuscendo a mettere in enorme difficoltà Milano che, complice una difesa meno aggressiva del solito, ha dovuto soccombere in diversi momenti. L’impatto degli italiani è stato importante, Paiola ha dato il solito contributo difensivo, Abass ha giocato come raramente si ricordano in terra lombarda ed anche Belinelli, Ricci ed Alibegovic hanno saputo distinguersi. Teodosic con 19 punti e 7 assist è stato probabilmente l’MVP ma il canestro più importante è stato del suo connazionale Markovic. La bomba, da 9 metri, nel momento in cui l’Olimpia era tornata a -2 (70-72) ha anticipato i titoli di coda.

Lunedì si tornerà in campo per Gara 2 ma la notizia che giunge fragorosa dal Forum è che abbiamo una Finale, con la F maiuscola.

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