L’Efes e le Final Four: una storia tanto breve quanto intensa. Con un pizzico di remake…

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L’Efes di coach Ergin Ataman si appresta a vivere la seconda Final Four della sua storia.

L’Efes si riconferma tra le magnifiche quattro, dopo aver vissuto la batosta della sconfitta col CSKA a Vitoria e la traumatizzante pausa della scorsa stagione.

Se è vero che arrivare in alto non è per nulla semplice, è ancor più vero che riconfermarsi è sempre più difficile.

Una storia, quella tra la società turca e le Final Four, tanto breve quanto intensa visto che nell’archivio biancoblù vi sono solo 2 partecipazioni alla F4, ovvero le ultime due che si son disputate prima in terra basca e ora a Colonia.

Se è vero che nella F4 del 2019 l’Efes veniva considerato un outsider, ora dopo due anni di distanza è una solida realtà.

Una solida realtà composta da un altrettanto solido gruppo rimasto intatto se non per la partenza dell’ex Virtus Bologna Brock Motum, rimpiazzato da Chris Singleton.

Micic attacca Kurbanov durante la finale del 2019

Parlavamo di CSKA in fase d’introduzione.

Quando il destino entra in scena, nulla si può fare. E così, a distanza di 2 anni, le squadre di Ataman ed Itoudis si incontreranno di nuovo, questa volta però nell’atto inaugurale del weekend tedesco.

Nell’unico precedente alle F4 di Vitoria, il CSKA vinse grazie ad una prova straordinaria del trio De Colo-Clyburn-Higgins (65 punti in 3). Ora 2/3 di quel trio non ci sono più, ma i moscoviti li han rimpiazzati a dovere spostando la maggior parte della produzione offensiva sotto canestro, con gli ingressi di Voigtmann, Shengelia e Milutinov, più un sorprendente Iffe Lundberg.

Una semifinale che si prospetta a dir poco pirotecnica!

Per gli amanti delle congiunzioni astrali: l’ultima Final Four giocata in Germania (a Berlino, nel 2016) ha visto il CSKA trionfare contro un’altra turca, il Fenerbahçe.

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